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Pubblicazione: Milano : Disney Company, [2014]
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
"Frozen - Il regno di ghiaccio (Frozen) \xc3\xa8 un film d'animazione del 2013 diretto da Chris Buck e Jennifer Lee. \nProdotto dai Walt Disney Animation Studios, \xc3\xa8 il 53\xc2\xba classico Disney, secondo il canone ufficiale. Liberamente ispirato alla fiaba di Hans Christian Andersen, La regina delle nevi. \nAcclamato sia dalla critica che dal pubblico, la pellicola ha ottenuto diversi riconoscimenti, tra cui 2 premi Oscar, miglior film d'animazione e miglior canzone (Let It Go in originale, All'alba sorger\xc3\xb2 in italiano), il Golden Globe, il BAFTA e l'Annie Award nella stessa categoria. Il cast vocale \xc3\xa8 composto da Idina Menzel, Kristen Bell, Josh Gad, Jonathan Groff, Santino Fontana, Ciar\xc3\xa0n Hinds e Alan Tudyk. \nAlla sua uscita, si \xc3\xa8 imposto come il film d'animazione col maggiore incasso nella storia del cinema (battendo il precedente record detenuto da Toy Story 3 - La grande fuga, del 2010), per poi essere surclassato solo dal suo sequel, Frozen II - Il segreto di Arendelle (58\xc2\xba classico Disney), nel 2019."
'Con il termine "Classici Disney" vengono solitamente definiti in italiano i lungometraggi d\'animazione prodotti dalla Walt Disney Animation Studios (precedentemente nota come Walt Disney Feature Animation e prima ancora come Walt Disney Productions), uno studio di animazione statunitense con sede a Burbank (contea di Los Angeles) che produce film d\'animazione per la Walt Disney Company.\nLo studio ha prodotto 59 lungometraggi a partire da Biancaneve e i sette nani (1937). La filmografia, ufficializzata nel 2008 dopo decenni di diatribe e ribadita in un video celebrativo nel 2010, include anche film di durata inferiore a 70 minuti (il pi\xc3\xb9 breve, Saludos Amigos, \xc3\xa8 un mediometraggio di 42 minuti) o composti anche da scene in live action (come I tre caballeros, composto quasi interamente in tecnica mista), ed \xc3\xa8 indipendente da qualsiasi marchio apparso in edizioni home video.\nL\'elenco non include n\xc3\xa9 i film Disney Pixar (come Toy Story o Alla ricerca di Nemo) n\xc3\xa9 i sequel Disney (come Il ritorno di Jafar o Il re leone II - Il regno di Simba), a meno che non siano stati inclusi nel canone ufficiale (per esempio Bianca e Bernie nella terra dei canguri).\n\n'
"The Walt Disney Company, comunemente conosciuta come Disney, \xc3\xa8 una multinazionale statunitense con sede principale a Burbank in California, fondata nel 1923 da Walt Disney e suo fratello Roy con il nome di Disney Brothers Cartoon Studio, rinominata successivamente The Walt Disney Studio nel 1926, Walt Disney Productions nel 1929 e infine chiamata col nome odierno nel 1986.\nL'azienda era in origine uno studio di animazione che ottenne un significativo successo con una serie animata lanciata nel 1928, Mickey Mouse. Negli anni trenta e quaranta, in contemporanea all'affermazione dei propri cortometraggi di animazione, inizi\xc3\xb2 a produrre lungometraggi animati. Negli anni successivi, per differenziare il business e crescere ulteriormente, entr\xc3\xb2 nel settore del turismo, con parchi a tema, tra cui Disneyland (inaugurato nel 1955) e Walt Disney World Resort (nel 1971), dell'intrattenimento e del merchandising.\nLo studio ha in seguito prodotto dei film con veri attori e programmi televisivi. Dopo la morte di Walt nel 1966 e di suo fratello Roy nel 1971, la societ\xc3\xa0 affront\xc3\xb2 una crisi, soprattutto nel settore dell'animazione, che port\xc3\xb2, nei primi anni 80, ad un tentativo di OPA ostile. L'elezione ad amministratore delegato di Michael Eisner consent\xc3\xac all'azienda, a partire dalla met\xc3\xa0 del decennio, di ritornare redditizia, capitalizzando le proprie produzioni come Disney Channel e i Disney Store e ampliando o creando nuovi parchi a tema.\nL'azienda, entrata in borsa negli anni 50, \xc3\xa8 dal 6 maggio 1991 un componente dell'indice azionario Dow Jones.\nLe produzioni cinematografiche dello studio vengono diversificate anche grazie alla creazione o l'acquisto di altri studi (Miramax, Touchstone, Hollywood). A met\xc3\xa0 degli anni novanta, l'azienda si espande nuovamente sfruttando le nuove tecnologie legate a Internet (Walt Disney Internet Group) e ai videogiochi (Disney Interactive) e diventa un importante gruppo media, con l'acquisto di ABC e ESPN (che lavorano nel settore radio-televisivo). I primi anni 2000 sono stati caratterizzati da vari problemi finanziari con la conseguente vendita di alcune aziende controllate, ma, parallelamente, la societ\xc3\xa0 ha acquistato altre imprese in vari settori. Questo ha portato la Disney a diventare proprietaria dei diritti, tra gli altri, dei cataloghi Baby Einstein, Muppets, Jetix, Pixar (acquistata nel 2006), Marvel (acquisita a fine 2009) e Lucasfilm (acquistata nel mese di ottobre 2012).Nel dicembre 2017, l'azienda annuncia l'intenzione di acquistare l'impero di Rupert Murdoch, la 21st Century Fox, per 52,4 miliardi di dollari (66 miliardi incluso il debito). L'accordo \xc3\xa8 stato approvato dalla Divisione Antitrust del Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti e il 27 luglio 2018 l'acquisizione diventa ufficiale grazie al voto degli azionisti di entrambe le societ\xc3\xa0 e si \xc3\xa8 conclusa il 20 marzo 2019.\nNel Maggio 2019, viene annunciato il controllo di Hulu, piattaforma di streaming e video on demand, attiva principalmente sul mercato USA, per una valutazione complessiva di circa 30 mld di dollari. Con tale mossa il gruppo si pone in diretta concorrenza con Netflix e Amazon Prime Video nella produzione e distribuzione di contenuti. Tale annuncio precede il lancio della piattaforma Disney+ nel Novembre 2019 negli USA e nel marzo 2020 nel resto del mondo.\n\n"
'Le Principesse Disney (Disney Princess) sono un media franchise di propriet\xc3\xa0 della Walt Disney Company, anche chiamato Linea delle Principesse (Princess Line). \nIl franchise, ideato negli anni 90 e successivamente ufficializzato agli inizi degli anni 2000 da Andy Mooney, presidente della Disney Consumer Products, \xc3\xa8 basato su alcuni personaggi femminili apparsi in vari classici Disney.\nNei suoi primi anni il franchise era composto da Biancaneve, Cenerentola, Aurora, Ariel, Belle, Jasmine, Pocahontas e Mulan. Successivamente sono state aggiunte Tiana, Rapunzel, Merida e Vaiana.\nLa Walt Disney Company ha distribuito bambole, video karaoke, abbigliamento, oggetti per la casa, ed una variet\xc3\xa0 di altri prodotti con il marchio "Principesse Disney".Le licenze per il franchise includono Glidden (pittura murale), Stride Rite (scarpe luccicanti), Hasbro (giochi e bambole), e le figurine plastiche Fisher-Price.\n\n'