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Titolo uniforme: Gentile da Fabriano
Pubblicazione: Milano : Fabbri, 1966
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
"Gentile di Niccol\xc3\xb2 di Giovanni di Massio, detto Gentile da Fabriano (Fabriano, 1370 circa \xe2\x80\x93 Roma, settembre 1427), \xc3\xa8 stato un pittore italiano.\nTra i pi\xc3\xb9 importanti esponenti del Gotico internazionale, incarn\xc3\xb2 nel suo secolo la tipica figura dell'artista itinerante, che preferiva spostarsi per trovare le pi\xc3\xb9 svariate occasioni di lavoro offerte dalle corti piuttosto che stanziarsi a bottega. La sua pittura poetica e fiabesca, il gusto per la linea e un uso impareggiabile degli elementi decorativi lo portarono al vertice della scuola italiana dell'epoca, ricevendo commissioni di grandissimo prestigio. Con la visita a Firenze entr\xc3\xb2 in dialogo con il nascente umanesimo nell'arte e, pur senza rinunciare al proprio stile, inizi\xc3\xb2 una consapevole transizione tra il decorativismo tardogotico e l'essenzialit\xc3\xa0 rinascimentale.\n\n"
"Jacopo Bellini (Venezia, 1396? \xe2\x80\x93 1470?) \xc3\xa8 stato un pittore italiano cittadino della Repubblica di Venezia, padre di altri due noti pittori, Gentile e Giovanni Bellini.\nLa sua opera, al pari di quella di Antonio Vivarini, si pone tra la fine del gotico internazionale e l'inizio del Rinascimento nella citt\xc3\xa0 lagunare. In essa possiamo cogliere una progressiva adesione agli stilemi rinascimentali, coniugando i modi internazionali, appresi da Gentile da Fabriano, con la passione antiquaria. Quest'ultima ebbe modo di apprenderla sia a Venezia, a contatto con l'opera di artisti toscani attivi in citt\xc3\xa0, quali Paolo Uccello, Nanni di Bartolo, Fra Filippo Lippi, Andrea del Castagno, Masolino da Panicale e Beato Angelico e Andrea Mantegna.\n\n"
'Gentile Bellini (Venezia, 1429 \xe2\x80\x93 Venezia, 23 febbraio 1507) \xc3\xa8 stato un pittore e medaglista italiano cittadino della Repubblica di Venezia.\nFiglio maggiore di Jacopo e fratello di Giovanni, dopo le prime opere, influenzate dallo stile di Ansuino e di Mantegna, abbandon\xc3\xb2 il modo di costruire le figure con il rilievo plastico, preferendo costruirle con linee del contorno incise, tanto da creare figure appiattite in superficie con i colori che si incastonano in esse; grazie a questo stile, che produceva effetti di oggettivit\xc3\xa0 "cristallizzata", divenne il maggior ritrattista dell\'aristocrazia veneziana. Oltre che nei ritratti, Gentile lavor\xc3\xb2 ai cicli di storie realizzati su teleri celebrativi, inaugurando cos\xc3\xac la tradizione dei vedutisti veneziani: nei suoi teleri \xc3\xa8 la veduta a dominare la scena gremita di figure e di personaggi abbastanza grandi per essere ritratti nei minimi particolari, ma molto pi\xc3\xb9 piccoli rispetto alle architetture che la compongono; cos\xc3\xac facendo il telero, diventando un cronaca dei fatti narrati, diventa a sua volta un documento.\n\n'
"Gentile di Niccol\xc3\xb2 di Giovanni di Massio, detto Gentile da Fabriano (Fabriano, 1370 circa \xe2\x80\x93 Roma, settembre 1427), \xc3\xa8 stato un pittore italiano.\nTra i pi\xc3\xb9 importanti esponenti del Gotico internazionale, incarn\xc3\xb2 nel suo secolo la tipica figura dell'artista itinerante, che preferiva spostarsi per trovare le pi\xc3\xb9 svariate occasioni di lavoro offerte dalle corti piuttosto che stanziarsi a bottega. La sua pittura poetica e fiabesca, il gusto per la linea e un uso impareggiabile degli elementi decorativi lo portarono al vertice della scuola italiana dell'epoca, ricevendo commissioni di grandissimo prestigio. Con la visita a Firenze entr\xc3\xb2 in dialogo con il nascente umanesimo nell'arte e, pur senza rinunciare al proprio stile, inizi\xc3\xb2 una consapevole transizione tra il decorativismo tardogotico e l'essenzialit\xc3\xa0 rinascimentale.\n\n"
"La Breve ma veridica storia della pittura italiana \xc3\xa8 un saggio di Roberto Longhi sulla storia dell'arte italiana. L'opera fa parte delle opere giovanili dello studioso, ma riveste una grande importanza nel panorama storico-critico dell'arte europea per le nuove idee che vi si trovano pubblicate, che si ritrovano negli scritti successivi di Longhi e influenzarono tutta la critica successiva.\n\n"