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Pubblicazione: [Bologna] : Edizioni Marescalchi, 2005
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
"Giorgio Morandi (Bologna, 20 luglio 1890 \xe2\x80\x93 Bologna, 18 giugno 1964) \xc3\xa8 stato un pittore e incisore italiano.\nFu uno dei protagonisti della pittura italiana del Novecento ed \xc3\xa8 considerato tra i maggiori incisori mondiali del secolo.\nLa sua pittura si pu\xc3\xb2 definire unica e universalmente riconosciuta; celebri le sue nature morte in cui gli oggetti rappresentati (bottiglie, vasi, caffettiere), sono portati fuori dal loro contesto funzionale e analizzati nella loro pura essenza.\nMorandi ha vissuto in via Fondazza, a Bologna, con la madre e le tre sorelle Anna, Dina e Maria Teresa. Morandi dipinse sempre nella sua stanza di via Fondazza. Solamente quando costruirono nel 1960 la casa estiva a Grizzana Morandi (il nome dell'artista \xc3\xa8 stato aggiunto ufficialmente al toponimo del comune nel 1985), ebbe un vero e proprio studio; di fronte a questa casa si trovano i tre Fienili del Campiaro, soggetto frequente nelle tele del pittore.\n\n"
'La Pittura metafisica \xc3\xa8 una corrente pittorica del XX secolo che vuole rappresentare ci\xc3\xb2 che \xc3\xa8 oltre l\'apparenza fisica della realt\xc3\xa0, al di l\xc3\xa0 dell\'esperienza dei sensi.\nIl termine \xc2\xabmetafisica\xc2\xbb venne usato per la prima volta dal filosofo Andronico da Rodi (I secolo a.C.) per titolare quelle opere di Aristotele che non trattavano del precedente argomento, la fisica per l\'appunto, e che proprio per questo furono catalogate nella "metafisica" (letteralmente "met\xc3\xa0" "t\xc3\xa0" "physik\xc3\xa0"), termine che se tradotto significa "dopo la fisica". Oggi, dimenticato il significato originario, si usa pi\xc3\xb9 in generale per esprimere ci\xc3\xb2 che esiste oltre l\'apparenza sensibile della realt\xc3\xa0 empirica.\nIl pittore Giorgio de Chirico, durante il suo soggiorno a Parigi tra il 1911 e il 1915, usa per primo questo appellativo sia parlando di luoghi, sia di dipinti propri e delle opere dei grandi maestri del passato; anche il fratello Alberto Savinio (Andrea de Chirico) ebbe fin dall\'inizio della sua attivit\xc3\xa0 artistica un ruolo importantissimo nella creazione della poetica metafisica.\n\n'
"Con scuola bolognese di pittura si intende quel complesso insieme di pittori \xe2\x80\x93 accomunati dal luogo di origine o di intensa attivit\xc3\xa0 nella citt\xc3\xa0 di Bologna \xe2\x80\x93, attivo continuativamente, con vicende e fortune molto diverse, dal XIV al XX secolo. Il nucleo di opere pi\xc3\xb9 significativo di tale scuola, \xc3\xa8 conservato presso la Pinacoteca Nazionale di Bologna. \nLo storico dell'arte Roberto Longhi \xc3\xa8 stato tra i primi studiosi ad aver operato, in epoca contemporanea, la sistematica riscoperta di una rilevante ed autonoma tradizione locale sin dal Trecento: nella sua celebre prolusione del 1934 in occasione dell'apertura dell'anno accademico dell'Universit\xc3\xa0 di Bologna, presso la quale era docente, delineava il cammino, caratterizzato da un filo comune, della pittura bolognese, partendo dalle opere dei primi maestri trecenteschi come Vitale da Bologna e Simone dei Crocefissi, per arrivare sino alla pittura di Giorgio Morandi, dal Longhi stesso considerato il pi\xc3\xb9 grande pittore figurativo del XX secolo. \nIl periodo di maggiore fioritura e rilevanza a livello internazionale, \xc3\xa8 generalmente considerato quello tra il XVI e il XVII secolo, periodo dell'attivit\xc3\xa0 dei Carracci e dei loro allievi e discepoli, concentrata, soprattutto, tra Bologna e Roma. \nCome il Vasari per la pittura toscana, anche Bologna pu\xc3\xb2 vantare un illustre storico e biografo locale: il conte Carlo Cesare Malvasia, autore dell'opera Felsina pittrice, pubblicata a Bologna nel 1678.\n\n"