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Pubblicazione: Firenze : Nuova Toscana Editrice, 2007
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: , Paese: IT
'La casata dei Medici \xc3\xa8 un\'antica famiglia fiorentina, protagonista di centrale importanza nella storia d\'Italia e d\'Europa dal XV al XVIII secolo.\nI Medici ottennero, de Facto, il controllo prima della citt\xc3\xa0 di Firenze, e del Granducato di Toscana poi.\nTranne qualche interruzione di breve durata il potere mediceo dur\xc3\xb2 dal 1434, con la signoria di Cosimo il Vecchio, al 1737, con la morte di Gian Gastone, ultimo granduca.\nOriginari della regione del Mugello, probabilmente appartenenti alla piccola nobilt\xc3\xa0 di campagna inurbata a partire dal XII secolo, inizialmente le attivit\xc3\xa0 dei Medici delle prime generazioni riguardarono la mercatura tessile, l\'agricoltura e solo sporadicamente l\'attivit\xc3\xa0 bancaria.\nCon la fondazione del Banco dei Medici, ad opera di Giovanni di Bicci, la famiglia acquist\xc3\xb2 nel tempo ricchezza e potere, divenendo finanziatrice delle realt\xc3\xa0 pi\xc3\xb9 influenti nel panorama politico europeo. Il Banco, ad esempio, finanzi\xc3\xb2 il Papa, la conquista del Ducato di Milano da parte di Francesco Sforza, la vittoria di Edoardo di York nella Guerra delle due rose.\nCon l\'avvento al governo di Cosimo e di suo nipote Lorenzo il Magnifico, incarnazione del principe umanista, il potere mediceo fu uno dei principali poli propulsivi del Rinascimento: i signori di Firenze erano trattati come sovrani dagli altri monarchi europei, e la vita artistica e culturale della Firenze del XV secolo era punto di riferimento per tutta Europa, grazie anche all\'instancabile opera di promozione culturale svolta dal Magnifico. Politicamente, Lorenzo si premur\xc3\xb2 di conservare l\'equilibrio degli Stati italiani attraverso la salvaguardia della Lega Italica promossa dal nonno, garantendo all\'Italia un lungo periodo di pace interna e di sviluppo. Dopo la sua morte nel 1492, i suoi eredi non furono altrettanto capaci, contribuendo a far precipitare la Penisola nella rovinosa serie di conflitti noti come Guerre d\'Italia, che segnarono la sempre maggiore marginalizzazione degli Stati italiani nell\'Europa delle grandi potenze nazionali.\nLa famiglia Medici ha espresso tre Papi della Chiesa cattolica: papa Leone X, figlio di Lorenzo il Magnifico e Clarice Orsini, ultimo successore di Pietro ad essere semplice diacono al momento dell\'elezione, port\xc3\xb2 alla corte pontificia lo splendore e i fasti tipici della cultura delle corti rinascimentali. Il 3 gennaio 1521 scomunic\xc3\xb2 Martin Lutero con la bolla pontificia Decet Romanum Pontificem. Papa Clemente VII, cugino di Leone X, neg\xc3\xb2 il divorzio ad Enrico VIII d\'Inghilterra e dovette subire lo Scisma anglicano. Durante il suo papato vi fu il Sacco di Roma. Entrambi i papi furono grandi mecenati nella tradizione di famiglia. Il terzo papa mediceo, Leone XI, regn\xc3\xb2 invece per meno di un mese nell\'aprile del 1605. La famiglia conta anche due regine consorti di Francia: Caterina de\' Medici, l\'ultima discendente diretta del Magnifico, e Maria, figlia del Granduca Francesco I de\' Medici e nonna di Luigi XIV, il Re Sole.\nCon l\'avvento del Granducato nella seconda met\xc3\xa0 del XVI secolo i Medici divennero sovrani a tutti gli effetti unificando sotto il loro scettro gran parte della Toscana, con l\'unica eccezione dell\'indipendente Repubblica di Lucca e dello Stato dei Presidi, sotto dominazione spagnola.\nIl governo dei granduchi medicei fu inizialmente illuminato come quello dei loro avi: diedero impulso ai commerci, proclamarono la tolleranza religiosa con le famose Leggi livornine del 1591-1593 e furono mecenati delle arti e della scienza, patrocinando Galileo Galilei, astronomo di corte di Cosimo II de\' Medici, e fondando, con il cardinale Leopoldo, l\'Accademia del Cimento, la prima istituzione scientifica in Europa a promuovere il metodo sperimentale di Galileo.\nIl malgoverno degli ultimi granduchi e la morte senza eredi dell\'ultimo sovrano mediceo Gian Gastone nel 1737, port\xc3\xb2 il Granducato nella mani di Francesco I di Lorena, marito dell\'imperatrice Maria Teresa d\'Austria, rimanendo ai loro discendenti fino all\'Unit\xc3\xa0 d\'Italia.\nLa sorella di Gian Gastone, Anna Maria Luisa de\' Medici, ultima del ramo granducale, stipul\xc3\xb2 il "Patto di famiglia" con gli Asburgo-Lorena lasciando per testamento l\'immenso patrimonio artistico alla citt\xc3\xa0 di Firenze. L\'accordo prevedeva che i nuovi successori non potessero spostare \xc2\xab[...] o levare fuori della Capitale e dello Stato del Granducato, Gallerie, Quadri, Statue, Biblioteche, Gioje ed altre cose preziose, della successione del Serenissimo GranDuca, affinch\xc3\xa9 esse rimanessero per ornamento dello Stato, per utilit\xc3\xa0 del Pubblico e per attirare la curiosit\xc3\xa0 dei Forestieri\xc2\xbb, come scrisse lei stessa.\nAttualmente sopravvivono solo tre rami cadetti: quello dei Medici di Ottajano, principi di Ottajano e duchi di Sarno, trapiantati a Napoli sin dal XVI secolo, quello dei Medici Tornaquinci, gi\xc3\xa0 marchesi di Castellina, rimasti nell\'originaria Toscana, e quello dei Peruzzi de\' Medici.'
'Alessandro III di Macedonia (in greco antico: \xe1\xbc\x88\xce\xbb\xce\xad\xce\xbe\xce\xb1\xce\xbd\xce\xb4\xcf\x81\xce\xbf\xcf\x82 \xce\x93\' \xe1\xbd\x81 \xce\x9c\xce\xb1\xce\xba\xce\xb5\xce\xb4\xcf\x8e\xce\xbd, Al\xc3\xa9xandros tr\xce\xaftos ho Maked\xcf\x8cn), universalmente conosciuto come Alessandro Magno (\xce\x9c\xce\xad\xce\xb3\xce\xb1\xcf\x82 \xe1\xbc\x88\xce\xbb\xce\xad\xce\xbe\xce\xb1\xce\xbd\xce\xb4\xcf\x81\xce\xbf\xcf\x82, M\xc3\xa9gas Al\xc3\xa9xandros; Pella, ecatombeone - 20 o 21 luglio 356 a.C. \xe2\x80\x93 Babilonia, targelione - 10 o 11 giugno 323 a.C.), \xc3\xa8 stato un militare macedone antico, re di Macedonia della dinastia degli Argeadi a partire dal 336 a.C., succedendo al padre Filippo II.\n\xc3\x88 noto anche come Alessandro il Grande, Alessandro il Conquistatore o Alessandro il Macedone. Il termine "magno" deriva dal latino magnus "grande", che traduce il termine greco antico \xce\xbc\xce\xad\xce\xb3\xce\xb1\xcf\x82 (m\xc3\xa9gas). \xc3\x88 considerato uno dei pi\xc3\xb9 celebri conquistatori e strateghi della storia.\nIn soli dodici anni conquist\xc3\xb2 l\'Impero persiano, un territorio immenso che si estendeva dall\'Asia Minore all\'Egitto fino agli attuali Pakistan, Afghanistan e India settentrionale. Tale straordinario successo fu dovuto sia a una congiuntura storica eccezionalmente favorevole (le crisi dell\'Impero persiano e della Grecia delle poleis, unite all\'opera espansionistica gi\xc3\xa0 incominciata dal padre) sia a una sua innegabile intelligenza militare e diplomatica. Dotato di grande coraggio e carisma, Alessandro aveva un forte ascendente sui suoi soldati, che spronava anche partecipando personalmente ai combattimenti. Inoltre, egli fu uno dei primi condottieri dell\'antichit\xc3\xa0 ad aver capito l\'importanza fondamentale della propaganda, sia per guadagnare prestigio nelle proprie file, sia per incutere timore ai nemici.\nPer assicurarsi ci\xc3\xb2, Alessandro costitu\xc3\xac un\'imponente macchina mediatica (si fece accompagnare per tutta la durata della sua campagna da una quantit\xc3\xa0 di storici e redattori di diari giornalieri, tra cui il greco Callistene) e diede estrema importanza nel corso di tutta la spedizione a gesti di forte valenza simbolica e alla divulgazione di leggende sulla propria discendenza da eroi mitici (Eracle e Achille) o persino da vere e proprie divinit\xc3\xa0. Infine si sforz\xc3\xb2 in ogni modo di fondere e amalgamare le culture delle diverse etnie che abitavano le terre che si trov\xc3\xb2 a unificare sotto il suo impero, dimostrando una disposizione al sincretismo estremamente inusuale per un greco del suo tempo. Le sue innumerevoli conquiste diedero alla cultura greca una diffusione universale, dando cos\xc3\xac avvio al cosiddetto periodo ellenistico.\nAlessandro mor\xc3\xac a Babilonia nel mese di daisios (targelione) del 323 a.C., forse avvelenato, forse per una recidiva della malaria che aveva contratto in precedenza o, secondo teorie pi\xc3\xb9 recenti, a causa di una cirrosi epatica provocata dall\'abuso di vino o di pancreatite acuta. Dopo la morte del Conquistatore, l\'Impero macedone fu suddiviso, non senza molti scontri e guerre, tra i generali che lo avevano accompagnato nelle sue spedizioni. Si costituirono cos\xc3\xac i cosiddetti regni ellenistici, tra cui quello Tolemaico in Egitto, quello degli Antigonidi in Macedonia e quello dei Seleucidi in Siria e in Asia Minore.\nL\'eccezionalit\xc3\xa0 del personaggio e delle sue imprese ispir\xc3\xb2, gi\xc3\xa0 durante la vita ma ancor pi\xc3\xb9 dopo la sua morte, un gran numero di leggende (una famosa \xc3\xa8 quella della costruzione delle mitiche Porte di Alessandro) e una sterminata tradizione letteraria e figurativa, in cui il condottiero venne ritratto in sembianza di eroe (ad esempio \xc3\xa8 spesso scolpito nudo, un trattamento riservato, nella Grecia classica, esclusivamente agli dei o ai semidei). Nella ritrattistica \xc3\xa8 spesso assimilato ad Achille, di cui Alessandro stesso si considerava diretto discendente per parte di madre.\nI racconti storici sul suo conto hanno ben presto assunto colorazioni mitiche, ed \xc3\xa8 pertanto difficile discernere i fatti storici dalle rielaborazioni fantastiche. Le storie a lui riferite non si ritrovano solo nelle letterature occidentali: nella Bibbia (Primo libro dei Maccabei), ad esempio, si fa esplicito riferimento ad Alessandro, mentre nel Corano il misterioso Dhu al-Qarnayn (il Bicorne o letteralmente "quello dalle due corna") viene talvolta identificato, da alcuni, con il mitico conquistatore macedone senza per\xc3\xb2 evidenze.\n\n'
'La Congiura dei Pazzi, conclusasi il 26 aprile 1478, fu una cospirazione ordita dalla famiglia di banchieri fiorentini de\' Pazzi avente lo scopo di stroncare l\'egemonia dei Medici tramite l\'appoggio del papato e di altri soggetti esterni, tra cui la Repubblica di Siena, il Regno di Napoli e il Ducato di Urbino. La congiura port\xc3\xb2 all\'uccisione di Giuliano de\' Medici e al ferimento di Lorenzo il Magnifico, senza tuttavia condurre alla fine del potere mediceo su Firenze, come era nei piani.\nLa "congiura dei Pazzi" fu l\'unica congiura ai danni della famiglia Medici che riusc\xc3\xac nell\'intento di eliminare un componente della famiglia e port\xc3\xb2 a conseguenze durevoli sulle sorti degli equilibri italiani sul finire del Quattrocento.\nAlcuni critici letterari pensano che lo scrittore Luigi Pulci, amico stretto di Lorenzo il Magnifico, appena avvenuta la congiura sia rimasto scosso e abbia deciso di cambiare il finale della sua opera satirica, il Morgante, che stava scrivendo in quegli anni (e che sarebbe stata pubblicata per la prima volta nel 1481), inserendo la scena violenta della strage di Roncisvalle, che richiama proprio la congiura ai danni del suo amico.\n\n'
"Caterina Sforza (Milano, 1463 circa \xe2\x80\x93 Firenze, 28 maggio 1509) fu signora di Imola e contessa di Forl\xc3\xac, prima con il marito Girolamo Riario, poi come reggente per il figlio primogenito Ottaviano Riario.\nFiglia illegittima (poi legittimata) del duca Galeazzo Maria Sforza e dell'amante Lucrezia Landriani, Caterina crebbe nella raffinata corte di Milano. Si distinse fin da giovane per le azioni coraggiose e temerarie che mise in atto per salvaguardare da chiunque i propri titoli e onori, cos\xc3\xac come i propri possedimenti, quando i suoi Stati vennero coinvolti negli antagonismi politici.\nNella vita privata si dedic\xc3\xb2 a svariate attivit\xc3\xa0, fra le quali primeggiarono gli esperimenti di alchimia e la passione per la caccia e la danza. Negli affetti familiari fu un'attenta e amorevole educatrice per i suoi numerosi figli, dei quali solo l'ultimo, il famoso capitano di ventura Giovanni delle Bande Nere (nato Ludovico de' Medici), eredit\xc3\xb2 dalla madre la forte personalit\xc3\xa0. Fu piegata, dopo un'eroica resistenza, dalla furia conquistatrice di Cesare Borgia. Imprigionata a Roma, dopo aver riacquistato la libert\xc3\xa0, condusse una vita ritirata a Firenze. Negli ultimi anni della sua vita confid\xc3\xb2 a un frate: \xc2\xabSe io potessi scrivere tutto, farei stupire il mondo\xc2\xbb.\n\n"
'La peste del 1630 fu un\'epidemia di peste bubbonica diffusasi in Italia nel periodo tra il 1629 e il 1633 che colp\xc3\xac diverse zone del Settentrione, il Granducato di Toscana, la Repubblica di Lucca e la Svizzera, con la massima diffusione nell\'anno 1630. Il Ducato di Milano, e quindi la sua capitale, fu uno degli Stati pi\xc3\xb9 gravemente colpiti. Si stima che in Italia settentrionale tra il 1630 e il 1631 morirono per la peste 1.100.000 persone su una popolazione complessiva di circa 4 milioni.L\'epidemia \xc3\xa8 nota in Italia come peste manzoniana perch\xc3\xa9 venne ampiamente descritta da Alessandro Manzoni nel romanzo I promessi sposi e nel saggio storico Storia della colonna infame mentre all\'Estero \xc3\xa8 ricordata come "Peste Italiana": en. Italian Plague o Great Plague of Milan; es. Plaga italiana o La gran peste de Mil\xc3\xa1n.\n\n'