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Pubblicazione: Firenze : Edizioni Regione Toscana, 1996
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
"Il Regno d'Italia fu lo Stato italiano proclamato il 17 marzo 1861 durante il Risorgimento, in seguito alla Seconda guerra d'indipendenza combattuta dal Regno di Sardegna per conseguire l'unificazione nazionale italiana, unificazione poi proseguita con la Terza guerra d'indipendenza italiana nel 1866 e l'annessione dello Stato Pontificio, con la conseguente presa di Roma, nel 1870.\nIl completamento del territorio nazionale avvenne tuttavia solo al termine della prima guerra mondiale, considerata come la quarta guerra d'indipendenza italiana, il 4 novembre 1918 (giorno della diramazione del Bollettino della Vittoria che annunciava che l'Impero austro-ungarico si arrendeva all'Italia) in base all'armistizio firmato a Villa Giusti, nei pressi di Padova. Con il successivo trattato di Saint-Germain-en-Laye, nel 1919, l'Italia complet\xc3\xb2 l'unit\xc3\xa0 nazionale con l'annessione di Trento, Trieste, l'Istria e parte della Dalmazia.\nDal 1861 al 1946 fu una monarchia costituzionale basata sullo Statuto Albertino, concesso nel 1848 da Carlo Alberto di Savoia ai suoi sudditi del Regno di Sardegna, prima di abdicare l'anno successivo. Al vertice dello Stato vi era il re, il quale riassumeva in s\xc3\xa9 i tre poteri legislativo, esecutivo e giudiziario seppur esercitati non in maniera assoluta. Tale forma di governo fu avversata dalle frange repubblicane (oltrech\xc3\xa9 internazionaliste e anarchiche) e si concretizz\xc3\xb2 soprattutto in due note vicende: la fucilazione di Pietro Barsanti (considerato il primo martire della Repubblica Italiana) e l'attentato di Giovanni Passannante, di fede anarchica.\nNel 1946 l'Italia divenne una repubblica e nello stesso anno fu dotata di un'Assemblea Costituente al fine di redigere una costituzione avente valore di legge suprema dello Stato repubblicano, onde sostituire lo Statuto Albertino sino ad allora vigente. Nel periodo del Regno d'Italia fu a pi\xc3\xb9 riprese intrapresa la costituzione di possedimenti coloniali che compresero domini in Africa orientale, in Libia e nel Mediterraneo, e una concessione a Tientsin, in Cina. Il Regno d'Italia prese parte alla terza guerra d'indipendenza, a diverse guerre coloniali e a due conflitti mondiali.\nLa trasformazione nell'attuale assetto istituzionale avvenne in seguito a un referendum tenutosi il 2 e 3 giugno, che sanc\xc3\xac la nascita della Repubblica Italiana, che il 1\xc2\xba gennaio 1948 si dot\xc3\xb2 di nuova Costituzione.\n\n"
"Romano Prodi (Scandiano, 9 agosto 1939) \xc3\xa8 un politico, economista, accademico, dirigente pubblico e dirigente d'azienda italiano, che ha ricoperto la carica di Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana per due volte (dal 1996 al 1998 e dal 2006 al 2008), \xc3\xa8 una delle figure pi\xc3\xb9 importanti e iconiche della cosiddetta Seconda Repubblica.\nSpesso soprannominato Il Professore per via della sua carriera accademica, \xc3\xa8 stato docente universitario di Economia e politica industriale all'Universit\xc3\xa0 di Bologna, nel 1978 Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato nel Governo Andreotti IV, presidente dell'IRI dal 1982 al 1989 e dal 1993 al 1994, presidente della Commissione europea dal 1999 al 2004 (Commissione Prodi) e dal 17 gennaio al 6 febbraio 2008 Ministro della giustizia ad interim.\nFondatore e leader de L'Ulivo, dal 23 maggio 2007 \xc3\xa8 stato presidente del Comitato nazionale per il Partito Democratico, e con la fondazione di quest'ultimo ne \xc3\xa8 stato Presidente dell'Assemblea Costituente Nazionale dal 14 aprile 2007 al 16 aprile 2008. Il 1\xc2\xba settembre 2008 ha creato la Fondazione per la Collaborazione tra i Popoli. Dal 12 settembre 2008 presiede il Gruppo di lavoro ONU-Unione Africana sulle missioni di peacekeeping in Africa. Nell'ottobre 2012 \xc3\xa8 stato nominato Inviato Speciale del Segretario Generale delle Nazioni Unite per il Sahel. Dal 21 febbraio 2014 \xc3\xa8 presidente dell'International advisory board (Iab) di Unicredit.Attualmente collabora come editorialista con Il Messaggero.\n\n"
'Sir Winston Leonard Spencer Churchill (Woodstock, 30 novembre 1874 \xe2\x80\x93 Londra, 24 gennaio 1965) \xc3\xa8 stato un politico, storico, giornalista e militare britannico.\n\xc3\x88 stato Primo ministro del Regno Unito dal 1940 al 1945 e nuovamente dal 1951 al 1955. \xc3\x88 stato inoltre membro del Parlamento dal 1900 al 1922 e dal 1924 al 1964, rappresentando nel corso della sua carriera cinque diversi collegi. Come Primo ministro, \xc3\xa8 noto per aver guidato il Regno Unito alla vittoria nella seconda guerra mondiale; fu anche leader del Partito Conservatore per quindici anni, dal 1940 al 1955.\nChurchill nacque in una famiglia aristocratica, figlio di Lord Randolph Churchill, importante statista conservatore; arruolatosi nell\'esercito britannico, combatt\xc3\xa9 in India, nella guerra mahdista in Sudan e nella seconda guerra boera, ottenendo fama per le sue corrispondenze giornalistiche e per i libri di memorie sulle campagne a cui aveva preso parte. Entrato in politica agli inizi del XX secolo, ricopr\xc3\xac incarichi ministeriali nel governo liberale presieduto da Herbert Henry Asquith e, insieme con il cancelliere dello Scacchiere David Lloyd George, svolse un\'intensa attivit\xc3\xa0 riformatrice in campo sociale. Nominato primo lord dell\'ammiragliato, dopo lo scoppio della prima guerra mondiale dovette abbandonare il governo in seguito all\'esito fallimentare della campagna di Gallipoli, della quale era stato uno dei promotori; nel 1916, caduto Asquith, Churchill torn\xc3\xb2 a importanti incarichi di governo nel nuovo gabinetto di David Lloyd George. Dopo la guerra ottenne la carica di cancelliere dello Scacchiere del nuovo governo presieduto da Stanley Baldwin (1924-1929) e si fece promotore di una politica deflazionistica, restaurando la parit\xc3\xa0 aurea della sterlina ai livelli pre-bellici.\nEscluso da incarichi governativi durante gli anni \'30 del Novecento, Churchill divenne una delle voci pi\xc3\xb9 critiche riguardo alla Germania nazista, guidando la campagna per il riarmo. Allo scoppio della seconda guerra mondiale divenne nuovamente primo lord dell\'ammiragliato, ma in seguito alle dimissioni di Neville Chamberlain nel maggio 1940 venne nominato Primo ministro. I suoi discorsi e trasmissioni radiofoniche furono decisivi nel sostenere la resistenza del Regno Unito, specialmente nel difficile biennio 1940-1941 quando il Commonwealth e l\'Impero britannico si trovarono a fronteggiare da soli la minaccia nazista. Churchill guid\xc3\xb2 poi il Regno Unito durante l\'intero conflitto e nei mesi successivi alla resa tedesca.\nIn seguito alla sconfitta dei conservatori nelle elezioni del 1945, Churchill divenne leader dell\'opposizione mantenendo comunque un grande prestigio internazionale; nel 1946 pronunci\xc3\xb2 a Fulton il famoso discorso sulla "cortina di ferro", che convenzionalmente segna l\'avvio della guerra fredda. Rieletto Primo ministro nel 1951, il suo secondo mandato fu dominato da problemi di politica estera come l\'insurrezione comunista in Malaysia, la rivolta dei Mau-Mau in Kenya, la guerra di Corea e il colpo di Stato iraniano del 1953. Churchill si dimise dalla carica nel 1955, rimanendo comunque parlamentare fino al 1964. Alla sua morte la regina Elisabetta gli concesse gli onori del funerale di stato, al quale parteciparono un gran numero di statisti.\nPer l\'attivit\xc3\xa0 di storico e scrittore portata avanti durante tutta la vita ricevette anche il premio Nobel per la letteratura nel 1953. Protagonista di primo piano delle vicende politiche britanniche e internazionali per oltre cinquant\'anni, Churchill \xc3\xa8 tra le figure politiche pi\xc3\xb9 significative del XX secolo. La sua memoria rimane oggetto di elogi e critiche e il dibattito intorno alla sua complessa eredit\xc3\xa0 resta acceso.\n\n'
"La Puglia (AFI: /\xcb\x88pu\xca\x8e\xca\x8ea/; Apulia in latino, Iapyghia, \xe1\xbc\xb8\xce\xb1\xcf\x80\xcf\x85\xce\xb3\xce\xaf\xce\xb1 in greco antico, P\xc3\xb9gghie, Puie o Puje in pugliese, Puja in salentino, Pulia in arb\xc3\xabresh\xc3\xab e Poulye in francoprovenzale) \xc3\xa8 una regione italiana a statuto ordinario dell'Italia meridionale di 3 936 149 abitanti, con capoluogo Bari. Confina a nord-ovest con il Molise e a ovest con la Campania e la Basilicata ed \xc3\xa8 bagnata dal mare Adriatico a est e nord e dal mar Ionio a sud. Fino alla prima met\xc3\xa0 del XX secolo per descrivere la regione era utilizzato l'equivalente toponimo, declinato al plurale, Puglie, tuttora presente nella toponomastica della zona in Tavoliere delle Puglie e, sino al 1931 in Bari delle Puglie, nome ufficiale dell'attuale capoluogo amministrativo.\nComprende la citt\xc3\xa0 metropolitana di Bari (capoluogo) e le province di Foggia, Barletta-Andria-Trani, Taranto, Brindisi e Lecce. La Puglia \xc3\xa8 la regione pi\xc3\xb9 orientale d'Italia: la localit\xc3\xa0 pi\xc3\xb9 a est \xc3\xa8 Punta Palasc\xc3\xaca (Otranto), distante 72 chilometri da Capo Linguetta, la punta pi\xc3\xb9 settentrionale della Penisola di Karaburun, in Albania, e 80 chilometri dall'isola greca di Fan\xc3\xb2."
"L'Unione europea, abbreviata in UE o Ue (pron. /\xcb\x88ue/), \xc3\xa8 un'organizzazione internazionale politica ed economica a carattere sovranazionale, che comprende 27 Stati membri d'Europa.\nNata come Comunit\xc3\xa0 economica europea con il trattato di Roma del 25 marzo 1957, e considerata una potenziale superpotenza, nel corso di un lungo processo di integrazione europea, con l\xe2\x80\x99adesione di nuovi Stati membri e la firma di numerosi trattati modificativi, tra cui il trattato di Maastricht del 1992 e l'Unione economica e monetaria con la valuta unica nel 2002, ha assunto la denominazione e la struttura attuale con il trattato di Lisbona del 2007.\nRegolata a livello giuridico dal diritto comunitario con il suo ordinamento giuridico, le sue funzioni politico-economiche la rendono simile per certi aspetti a una federazione di stati (per es. per quanto riguarda gli affari monetari o le politiche ambientali), mentre in altri settori l'Unione \xc3\xa8 pi\xc3\xb9 vicina a una confederazione (mancando di una politica interna e politica industriale comuni) o a un'organizzazione politica sovranazionale (come per la politica estera).\nFra i suoi scopi formalmente dichiarati vi \xc3\xa8 l'incremento del benessere socio-economico e l'attenuazione delle differenze socio-economiche tra i vari stati membri attraverso l'integrazione economica, la crescita economica e il progresso scientifico e tecnologico, promuovendo la pace, i valori sociali e il benessere dei popoli europei, lottando contro l'esclusione sociale, la discriminazione e a favore dei diritti umani (ad es. con la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea). Le competenze dell'Unione spaziano dunque dalle politiche economiche (agricoltura e commercio) con una politica agraria comune e la presenza di fondi strutturali per il raggiungimento degli obiettivi socio-economici preposti, agli affari esteri con una politica estera comune, alla difesa e alla protezione ambientale, con ciascun stato membro che concorre al bilancio comunitario in misura diversa, mantenendo buona parte della propria sovranit\xc3\xa0 nazionale (ad es. politica interna) a mezzo dei rispettivi parlamenti e governi nazionali. Come effetto delle politiche dell'Unione, ad esempio, oltre a confermare la libera circolazione di persone gi\xc3\xa0 stabilita dai precedenti trattati europei, essa permette la libera circolazione di merci, servizi e capitali all'interno del suo territorio attraverso il mercato europeo comune (senza dazi doganali all'interno) costruito a partire dal 1957 coi Trattati di Roma, e fornisce una cittadinanza dell'Unione europea.\nLe decisioni di unione economica e monetaria dell'Unione europea hanno portato nel 2002 all'introduzione di una moneta unica, l'euro, attualmente adottata da 19 su 27 stati dell'Unione, che formano la cosiddetta eurozona, con una politica monetaria comune governata dalla Banca centrale europea (BCE).\nIl 12 ottobre 2012 \xc3\xa8 stata insignita del premio Nobel per la pace, con la seguente motivazione: \xc2\xabper oltre sei decenni ha contribuito all'avanzamento della pace e della riconciliazione, della democrazia e dei diritti umani in Europa\xc2\xbb.\n\n"