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Pubblicazione: Firenze : Giunti, 2000
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
"Gli Etruschi (in etrusco: R\xc3\xa0senna, \xf0\x90\x8c\x80\xf0\x90\x8c\x8d\xf0\x90\x8c\x8d\xf0\x90\x8c\x84\xf0\x90\x8c\x94\xf0\x90\x8c\x80\xf0\x90\x8c\x93, o Rasna, \xf0\x90\x8c\x80\xf0\x90\x8c\x8d\xf0\x90\x8c\x94\xf0\x90\x8c\x80\xf0\x90\x8c\x93) furono un popolo dell'Italia antica vissuto tra il IX secolo a.C. e il I secolo a.C. in un'area denominata Etruria, corrispondente all'incirca alla Toscana, all'Umbria occidentale e al Lazio settentrionale e centrale, con propaggini anche a nord nella zona padana, nelle attuali Emilia-Romagna, Lombardia sud-orientale e Veneto meridionale, all'isola della Corsica, e a sud, in alcune aree della Campania.\nLa fase pi\xc3\xb9 antica della civilt\xc3\xa0 etrusca \xc3\xa8 la cultura villanoviana, attestata a partire dal IX secolo a.C., che deriva, a sua volta, dalla cultura protovillanoviana (XII - X secolo a.C.). La civilt\xc3\xa0 etrusca ebbe una profonda influenza sulla civilt\xc3\xa0 romana, fondendosi successivamente con essa al termine del I secolo a.C. Questo lungo processo di assimilazione culturale ebbe inizio con la data tradizionale della conquista della citt\xc3\xa0 etrusca di Veio da parte dei Romani nel 396 a.C. e termin\xc3\xb2 nel 27 a.C., primo anno del principato di Ottaviano, con il conferimento del titolo di Augusto.\n\n"
"L'etrusco \xc3\xa8 una lingua che fu parlata e scritta dagli Etruschi. Era diffusa in diverse zone d'Italia: principalmente in Etruria (odierne Toscana, Umbria occidentale e Lazio settentrionale e centrale), ma anche in alcune aree della Pianura padana, nelle attuali Emilia-Romagna e Lombardia, dove gli Etruschi furono sconfitti dai Galli, e in alcune zone della Campania, dove furono assorbiti dai Sanniti.\n\n"
"In antichit\xc3\xa0 furono elaborate diverse tesi sull'origine degli Etruschi che possono essere suddivise in tre filoni: l'autoctonia, l'origine orientale e l'origine settentrionale. Nelle fonti greche gli Etruschi furono sempre chiamati Tirreni, in quelle di lingua latina Tusci, ma gli Etruschi chiamavano se stessi Rasenna.\nIn ordine di tempo, la prima tesi \xc3\xa8 contenuta nella Teogonia dove lo scrittore greco Esiodo include i Tirreni tra le popolazioni italiche considerate discendenti dell\xe2\x80\x99eroe di Itaca Ulisse; la seconda, riferita da Erodoto, e la terza, da Ellanico di Lesbo, sostengono la provenienza orientale dal Mar Egeo; la quarta, elaborata dal greco Dionigi di Alicarnasso, critica tutte le tesi precedenti del mondo greco e sostiene l'antichit\xc3\xa0 e autoctonia degli Etruschi. La quinta tesi, infine, ha origine nel mondo romano, da un passo dello scrittore Tito Livio, e sostiene un collegamento tra gli Etruschi e le popolazioni alpine, in particolare i Reti, sulla base del quale si \xc3\xa8 desunta una provenienza settentrionale.\nL'etruscologo francese Dominique Briquel mette in evidenza come tutte le versioni della storiografia greca sull'origine degli Etruschi siano da considerare costruzioni narrative artificiose elaborate in ambienti ellenici o ellenizzati, e non vadano considerate documenti storici.\nI racconti degli autori greci sulle origini degli Etruschi si inserirebbero dunque nel contesto di una rilettura di racconti mitici in chiave propagandistica - a volte antietrusca, altre volte proetrusca - che si modifica nel corso del tempo, perch\xc3\xa9 le opinioni degli scrittori greci sugli Etruschi variavano a seconda dei momenti e dei contesti storici, e, soprattutto, a seconda dei rapporti che in un determinato periodo storico intercorrevano tra il mondo greco e quello etrusco. I due \xef\xac\x81loni dell\xe2\x80\x99origine orientale, quella pelasgica dalla Tessaglia e quella lidia, erano infatti mirati a collegare le origini del popolo etrusco a un orizzonte etnico, culturale e geografico pi\xc3\xb9 vicino al mondo ellenico, mentre la tesi dell\xe2\x80\x99autoctonia degli Etruschi era mirata a sottolineare, con accezione dispregiativa, la distanza etnica e culturale che esisteva tra Etruschi e Greci.In epoca moderna, tutte le evidenze raccolte fino ad oggi dagli etruscologi sono a favore di un'origine indigena degli Etruschi. Archeologicamente non sono state trovate prove di una migrazione dei Lidi o dei Pelasgi in Etruria. Il consenso tra gli studiosi moderni \xc3\xa8 che la fase pi\xc3\xb9 antica della civilt\xc3\xa0 etrusca sia la cultura villanoviana attestata a partire dal 900 a.C. circa, che deriva, a sua volta, dalla cultura protovillanoviana (1200 a.C. - 901 a.C.). Studi recenti di linguistica hanno dimostrato una consistente affinit\xc3\xa0 della lingua etrusca con la lingua retica parlata nelle Alpi. Sia la lingua etrusca che quelle retica si ritiene facciano parte della famiglia linguistica tirrena, appartenente alla lingue preindoeuropee, insieme alla lingua attestata nelle poche iscrizioni dell'isola di Lemno in Grecia. Studi di antropologia fisica e studi recenti di genetica su campioni ossei di Etruschi vissuti tra il 900 a.C. e il 300 a.C. hanno concluso che gli Etruschi erano autoctoni. Anche gli Etruschi, come i Latini, avevano DNA proveniente dalla Steppe nonostante continuarono a parlare una lingua preindoeuropea, e paleoeuropea."
"Come \xc3\xa8 normale tra le civilt\xc3\xa0 antiche, anche tra gli Etruschi rivestivano una peculiare importanza le pratiche che avevano come destinatari i defunti. Nei primi tempi erano legate alla concezione della continuazione dopo la morte di una speciale attivit\xc3\xa0 vitale del defunto. A tale concezione s'accompagnava l'idea che quell'attivit\xc3\xa0 avesse luogo nella tomba e fosse in qualche modo congiunta alle spoglie mortali. In seguito, per effetto delle suggestioni provenienti dal mondo greco, alla primitiva fede nella sopravvivenza del morto nella tomba, si sostitu\xc3\xac l'idea di uno speciale regno dei morti immaginato sul modello dell'Averno greco."
"L'Italia (/i\xcb\x88talja/, ), ufficialmente Repubblica Italiana, \xc3\xa8 uno Stato situato nell'Europa meridionale, il cui territorio coincide in gran parte con l'omonima regione geografica. L'Italia \xc3\xa8 una repubblica parlamentare e conta una popolazione di circa 60 milioni di abitanti. La capitale \xc3\xa8 Roma.\nLa parte continentale, delimitata dall'arco alpino, confina a nord, da ovest a est, con Francia, Svizzera, Austria e Slovenia; il resto del territorio, circondato dai mari Ligure, Tirreno, Ionio e Adriatico, si protende nel mar Mediterraneo, occupando la penisola italiana e numerose isole (le maggiori sono Sicilia e Sardegna), per un totale di 302072,84 km\xc2\xb2. Gli Stati della Citt\xc3\xa0 del Vaticano e di San Marino sono enclavi della Repubblica mentre Campione d'Italia \xc3\xa8 l'unica exclave italiana.\nCon l'ascesa di Roma, che fu capitale della Repubblica romana e poi dell'Impero romano, si ebbe il primo processo di unificazione della penisola, destinata a rimanere per secoli il centro politico e culturale della civilt\xc3\xa0 occidentale. Dopo la caduta dell'Impero romano d'Occidente, l'Italia medievale fu soggetta a invasioni e dominazioni di popolazioni germaniche, come gli Ostrogoti, i Longobardi e i Normanni, perdendo la propria unit\xc3\xa0 politica. Nel XV secolo, con la diffusione del Rinascimento, ridivenne il centro culturale del mondo occidentale, ma dopo le guerre d'Italia del XVI secolo ricadde sotto l'egemonia delle potenze straniere, quali Francia, Spagna e Austria. Durante il Risorgimento gli italiani combatterono per l'indipendenza nazionale e per l'Unit\xc3\xa0 d'Italia, finch\xc3\xa9 nel 1861 fu proclamato il Regno d'Italia, che complet\xc3\xb2 la riunificazione con la presa di Roma del 20 settembre 1870 e la vittoria nella prima guerra mondiale. Dal 1882 al 1960 l'Italia ha posseduto un impero coloniale. Nel 1946, dopo il ventennio fascista, la sconfitta nella seconda guerra mondiale e la guerra civile, a seguito di un referendum istituzionale lo Stato italiano divenne una repubblica.\nNel 2020 l'Italia, ottava potenza economica mondiale e terza nell'Unione europea, \xc3\xa8 un paese con un alto standard di vita: l'indice di sviluppo umano \xc3\xa8 molto alto, 0.883, e la speranza di vita \xc3\xa8 di 83,4 anni. \xc3\x88 membro fondatore dell'Unione europea, della NATO, del Consiglio d'Europa e dell'OCSE; aderisce all'ONU e al trattato di Schengen. \xc3\x88 inoltre membro del G7 e del G20, partecipa al progetto di condivisione nucleare della NATO, \xc3\xa8 una grande potenza regionale europea, in grado di esercitare influenza politica anche su scelte e decisioni di ordine extra-europeo e globale, e si colloca in nona posizione nel mondo per spesa militare. In virt\xc3\xb9 della sua storia ultramillenaria, l'Italia vanta insieme alla Cina il maggior numero di siti dichiarati patrimonio dell'umanit\xc3\xa0 dall'UNESCO."
"Gli Etruschi (in etrusco: R\xc3\xa0senna, \xf0\x90\x8c\x80\xf0\x90\x8c\x8d\xf0\x90\x8c\x8d\xf0\x90\x8c\x84\xf0\x90\x8c\x94\xf0\x90\x8c\x80\xf0\x90\x8c\x93, o Rasna, \xf0\x90\x8c\x80\xf0\x90\x8c\x8d\xf0\x90\x8c\x94\xf0\x90\x8c\x80\xf0\x90\x8c\x93) furono un popolo dell'Italia antica vissuto tra il IX secolo a.C. e il I secolo a.C. in un'area denominata Etruria, corrispondente all'incirca alla Toscana, all'Umbria occidentale e al Lazio settentrionale e centrale, con propaggini anche a nord nella zona padana, nelle attuali Emilia-Romagna, Lombardia sud-orientale e Veneto meridionale, all'isola della Corsica, e a sud, in alcune aree della Campania.\nLa fase pi\xc3\xb9 antica della civilt\xc3\xa0 etrusca \xc3\xa8 la cultura villanoviana, attestata a partire dal IX secolo a.C., che deriva, a sua volta, dalla cultura protovillanoviana (XII - X secolo a.C.). La civilt\xc3\xa0 etrusca ebbe una profonda influenza sulla civilt\xc3\xa0 romana, fondendosi successivamente con essa al termine del I secolo a.C. Questo lungo processo di assimilazione culturale ebbe inizio con la data tradizionale della conquista della citt\xc3\xa0 etrusca di Veio da parte dei Romani nel 396 a.C. e termin\xc3\xb2 nel 27 a.C., primo anno del principato di Ottaviano, con il conferimento del titolo di Augusto.\n\n"