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Serie: Biblioteca Carducciana ; 5
Serie: Biblioteca carducciana ; 5
Serie: Biblioteca carducciana ; 5
'Dei sepolcri \xc3\xa8 l\'opera di Ugo Foscolo pi\xc3\xb9 compatta e conclusa. Si tratta di un carme composto da 295 endecasillabi sciolti. Questi versi sono stati scritti in pochi mesi tra l\'estate e l\'autunno del 1806 ed in seguito pubblicati nel 1807 mentre il poeta era ospite dell\'amata contessa Marzia Martinengo Provaglio presso Palazzo Martinengo nel centro di Brescia. L\'opera vide luce presso la "Tipogra\xef\xac\x81a Dipartimentale del Mella" diretta da Niccol\xc3\xb2 Bettoni.\n\xc3\x88 probabile che l\'idea di scrivere Dei sepolcri sia nata nel poeta a seguito di una discussione avuta nel salotto letterario di Isabella Teotochi Albrizzi con il letterato Ippolito Pindemonte, a cui \xc3\xa8 dedicato il componimento, ispirandosi a ci\xc3\xb2 che era stato prescritto nell\'editto di Saint Cloud, emanato da Napoleone nel giugno 1804 ed esteso al Regno d\'Italia solo nel 1806, sulla regolamentazione delle pratiche sepolcrali. L\'editto stabiliva che le tombe dovevano essere poste al di fuori delle mura cittadine, in luoghi soleggiati e arieggiati, e che fossero tutte uguali e senza iscrizioni. Si volevano cos\xc3\xac evitare discriminazioni tra i morti. Per i defunti illustri, invece, era una commissione di magistrati a decidere se far incidere sulla tomba un epitaffio. Questo editto aveva quindi due motivazioni alla base: una igienico-sanitaria e l\'altra ideologico-politica. Foscolo non \xc3\xa8 innovativo per il tema sepolcrale trattato gi\xc3\xa0 dai poeti preromantici inglesi; l\'innovazione sta nel fatto che l\'autore mette nell\'opera i principali temi della sua poetica. Vi troviamo infatti il materialismo, il significato della civilt\xc3\xa0 e della poesia, la condizione storica dell\'Italia e le possibilit\xc3\xa0 di riscatto d\'identit\xc3\xa0 individuale e sociale del poeta.\n\n'
'Le Grazie \xc3\xa8 un poemetto o carme incompiuto, composto nel 1812 da Ugo Foscolo, e dedicato allo scultore Antonio Canova, che in quel momento lavorava al gruppo marmoreo delle Grazie. Il primo nucleo nacque nel 1803, ma la vera stesura, mai completata, avvenne nel 1812-13 e termin\xc3\xb2 l\'anno della morte del poeta nel 1827.\nFurono pubblicati alcuni frammenti quando l\'autore era in vita ed in seguito, dopo la sua morte, furono ripubblicati i frammenti con altri inediti.Nel 1848 fu F. S. Orlandini che ricompose secondo il suo criterio l\'opera di Foscolo, ma pi\xc3\xb9 genuina fu quella ricomposta nel 1884 da Chiarini riedita nel 1904 e assolutamente migliore l\'edizione critica di Mario Scotti che venne proposta nel 1985.\n\nIl componimento Le Grazie \xc3\xa8 considerato l\'ultimo capolavoro di questo autore e, come scrive Lanfranco Caretti,Il componimento poetico riguarda le figure della mitologia romana delle Grazie, oltre a inni a Venere, Vesta e Pallade che, in accordo con il testo, hanno portato la civilt\xc3\xa0 fra uomini prima di allora rozzi e incivili. \nAlcuni critici hanno giudicato Le Grazie, definite l\'ultimo fiore del classicismo italiano", nonostante l\'incompiutezza dell\'opera, superiore ai Sepolcri, anche se la poesia \xc3\xa8 pi\xc3\xb9 fredda e distaccata; tuttavia la grande maestria stilistica raggiunta dal Foscolo crea musicalit\xc3\xa0 assai suggestive.L\'opera ha una forma frammentaria, composta da 1263 versi variamente divisi, in quanto Foscolo fa credere al lettore che sia un ritrovamento di un poema classico dedicato appunto alle Grazie.\nFin da subito fu chiaro l\'inganno del poeta. Molto probabilmente Foscolo non volle neppure completare il poema perch\xc3\xa9 si accorse che la societ\xc3\xa0 borghese, di cui Milano era la citt\xc3\xa0 pi\xc3\xb9 rappresentativa in Italia, non voleva pi\xc3\xb9 un poema didascalico e un poeta vate come ne I Sepolcri, ma preferiva un\'opera pi\xc3\xb9 sintetica.\nAnche se poco valutata nell\'Ottocento sia dai patrioti risorgimentali sia da letterati, tra cui Francesco De Sanctis, fu invece giudicata il capolavoro di Foscolo nel Novecento, sia da parte di Benedetto Croce, sia, nella seconda met\xc3\xa0 del secolo, da Giulio Ferroni.\n\n'
'Le opere di Ugo Foscolo, cos\xc3\xac come la sua biografia, sono esemplari per capire le passioni, gli ideali, i problemi di quella generazione di giovani intellettuali che vissero nel periodo napoleonico.\n\n'
'Dante Alighieri, o Alighiero, battezzato Durante di Alighiero degli Alighieri e anche noto con il solo nome Dante, della famiglia Alighieri (Firenze, tra il 21 maggio e il 21 giugno 1265 \xe2\x80\x93 Ravenna, notte tra il 13 e il 14 settembre 1321), \xc3\xa8 stato un poeta, scrittore e politico italiano.\nIl nome "Dante", secondo la testimonianza di Jacopo Alighieri, \xc3\xa8 un ipocoristico di Durante; nei documenti era seguito dal patronimico Alagherii o dal gentilizio de Alagheriis, mentre la variante "Alighieri" si afferm\xc3\xb2 solo con l\'avvento di Boccaccio. \n\xc3\x88 considerato il padre della lingua italiana; la sua fama \xc3\xa8 dovuta alla paternit\xc3\xa0 della Comed\xc3\xaca, divenuta celebre come Divina Commedia e universalmente considerata la pi\xc3\xb9 grande opera scritta in lingua italiana e uno dei maggiori capolavori della letteratura mondiale. Espressione della cultura medievale, filtrata attraverso la lirica del Dolce stil novo, la Commedia \xc3\xa8 anche veicolo allegorico della salvezza umana, che si concreta nel toccare i drammi dei dannati, le pene purgatoriali e le glorie celesti, permettendo a Dante di offrire al lettore uno spaccato di morale ed etica. \nImportante linguista, teorico politico e filosofo, Dante spazi\xc3\xb2 all\'interno dello scibile umano, segnando profondamente la letteratura italiana dei secoli successivi e la stessa cultura occidentale, tanto da essere soprannominato il "Sommo Poeta" o, per antonomasia, il "Poeta". Dante, le cui spoglie si trovano presso la tomba a Ravenna costruita nel 1780 da Camillo Morigia, \xc3\xa8 diventato uno dei simboli dell\'Italia nel mondo, grazie al nome del principale ente della diffusione della lingua italiana, la Societ\xc3\xa0 Dante Alighieri, mentre gli studi critici e filologici sono mantenuti vivi dalla Societ\xc3\xa0 dantesca.'
"Ugo Foscolo, nato Niccol\xc3\xb2 Foscolo (Zante, 6 febbraio 1778 \xe2\x80\x93 Turnham Green, 10 settembre 1827), \xc3\xa8 stato un poeta, scrittore e traduttore italiano, uno dei principali letterati del neoclassicismo e del preromanticismo.\nEgli fu uno dei pi\xc3\xb9 notevoli esponenti letterari italiani del periodo a cavallo fra Settecento e Ottocento, nel quale si manifestano o cominciano ad apparire in Italia le correnti neoclassiche e romantiche, durante l'et\xc3\xa0 napoleonica e la prima Restaurazione.\nCostretto fin da giovane ad allontanarsi dalla sua patria (l'isola greca di Zacinto/Z\xc3\xa1kynthos, oggi nota in italiano come Zante), allora territorio della Repubblica di Venezia, si sent\xc3\xac esule per tutta la vita, strappato da un mondo di ideali classici in cui era nato e cresciuto, tramite la sua formazione letteraria e il legame con la terra dei suoi antenati (nonostante un fortissimo legame con l'Italia che consider\xc3\xb2 la sua madrepatria). La sua vita fu caratterizzata da viaggi e fughe, a causa di motivi politici (milit\xc3\xb2 nelle forze armate degli Stati napoleonici, ma in maniera molto critica, e fu un oppositore degli austriaci, a causa del suo carattere fiero, dei suoi sentimenti italiani e delle sue convinzioni repubblicane), ed egli, privo di fede religiosa ed incapace di trovare felicit\xc3\xa0 nell'amore di una donna, avvert\xc3\xac sempre dentro di s\xc3\xa9 un infuriare di passioni.Come molti intellettuali della sua epoca, si sent\xc3\xac per\xc3\xb2 attratto dalle splendide immagini dell'Ellade, simbolo di armonia e di virt\xc3\xb9, in cui il suo razionalismo e il suo titanismo di stampo romantico si stemperano in immagini serene di compostezza neoclassica, secondo l'insegnamento del Winckelmann.Tornato per breve tempo a vivere stabilmente in Italia e nel Lombardo-Veneto (allora ancora parte del Regno d'Italia filofrancese) nel 1813, part\xc3\xac presto in un nuovo volontario esilio e mor\xc3\xac povero qualche anno dopo a Londra, nel sobborgo di Turnham Green. Dopo l'Unit\xc3\xa0, nel 1871, le sue ceneri furono riportate per decreto del governo italiano in patria e inumate nella Basilica di Santa Croce a Firenze, il Tempio dell'Itale Glorie da lui cantato nei Sepolcri (1807).\n\n"