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Pubblicazione: Firenze : La Nuova Italia, 1992
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
"Luciano Emmer (Milano, 19 gennaio 1918 \xe2\x80\x93 Roma, 16 settembre 2009) \xc3\xa8 stato un regista, sceneggiatore e docente italiano.\nHa realizzato numerosi film e alcuni tra i pi\xc3\xb9 importanti documentari d'arte.\nEra padre del matematico, accademico e scrittore Michele Emmer e del regista David Emmer.\n\n"
"Il neorealismo \xc3\xa8 stato un movimento culturale, nato e sviluppatosi in Italia durante il secondo conflitto mondiale e nell'immediato dopoguerra, che ha avuto dei riflessi molto importanti sul cinema contemporaneo (soprattutto negli anni compresi tra il 1943 e il 1955 circa). In ambito cinematografico i maggiori esponenti del movimento, sorto spontaneamente e non codificato, furono, negli anni quaranta, i registi Roberto Rossellini, Luchino Visconti, Vittorio De Sica, Giuseppe De Santis, Pietro Germi, Alberto Lattuada, Renato Castellani, Luigi Zampa, Alessandro Blasetti e gli sceneggiatori Cesare Zavattini e Sergio Amidei, cui si affiancheranno, nel decennio successivo, Luciano Emmer, Luigi Comencini, Gianni Puccini, Antonio Pietrangeli, Francesco Maselli, Carlo Lizzani e Francesco Rosi. In una posizione a s\xc3\xa9 stante si collocano Federico Fellini (per la cui cinematografia si conier\xc3\xa0 il termine di realismo magico e, successivamente, fantarealismo) e Michelangelo Antonioni, che inizialmente ader\xc3\xac al neorealismo con alcuni celebri documentari (fra cui Gente del Po del 1943/1947 e N. U. - Nettezza urbana, del 1948) e, in qualche misura, con il film Cronaca di un amore (1950), per poi prenderne le distanze nel corso degli anni cinquanta (il suo neorealismo venne inizialmente definito esistenzialismo dell'anima o anche esistenzialismo interiore).\nIl cinema neorealista \xc3\xa8 caratterizzato da trame ambientate in massima parte fra le classi disagiate e lavoratrici, con lunghe riprese all'aperto, e utilizza spesso attori non professionisti per le parti secondarie e a volte anche per quelle primarie. I film trattano soprattutto la situazione economica e morale del dopoguerra italiano, e riflettono i cambiamenti nei sentimenti e le condizioni di vita: speranza, riscatto, desiderio di lasciarsi il passato alle spalle e di cominciare una nuova vita, frustrazione, povert\xc3\xa0, disperazione. Per una maggiore fedelt\xc3\xa0 alla realt\xc3\xa0 quotidiana, nei primi anni di sviluppo e di diffusione del neorealismo i film vennero spesso girati in esterno, sullo sfondo delle devastazioni belliche; d'altra parte, il complesso di studi cinematografici che era stato, dall'aprile del 1937, il centro della produzione cinematografica italiana, ossia Cinecitt\xc3\xa0, fu occupato nell'immediato dopoguerra dagli sfollati, risultando quindi temporaneamente indisponibile ai registi.\n\n"
"Marcello Mastroianni, all'anagrafe Marcello Vincenzo Domenico Mastroianni (Fontana Liri, 26 settembre 1924 \xe2\x80\x93 Parigi, 19 dicembre 1996), \xc3\xa8 stato un attore italiano.\n\xc3\x88 stato tra gli interpreti italiani pi\xc3\xb9 conosciuti e apprezzati all'estero negli anni sessanta e settanta, soprattutto per i ruoli da protagonista nei film di Federico Fellini e per le pellicole recitate in coppia con Sophia Loren. Capace di destreggiarsi perfettamente sia nei ruoli drammatici che in quelli comici, \xc3\xa8 generalmente affiancato ai grandi della commedia all'italiana Alberto Sordi, Ugo Tognazzi, Vittorio Gassman e Nino Manfredi.\n\xc3\x88 stato per tre volte candidato all'Oscar al miglior attore: per Divorzio all'italiana (1963), per Una giornata particolare (1978) e per Oci ciornie (1988). Ha vinto 2 Golden Globe, 2 Premi BAFTA, 8 David di Donatello, 8 Nastri d'argento, 5 Globi d'oro e un Ciak d'oro. Come Jack Lemmon e Dean Stockwell, ha ottenuto in 2 diverse occasioni il Prix d'interpr\xc3\xa9tation masculine al Festival di Cannes, nel 1970 per Dramma della gelosia e nel 1987 per Oci ciornie. Ha vinto per 2 volte la Coppa Volpi alla Mostra internazionale d'arte cinematografica per Che ora \xc3\xa8? e Uno, due, tre, stella!. Nel 1990 gli \xc3\xa8 stato conferito il Leone d'oro alla carriera."
"Sabrina Ferilli (Roma, 28 giugno 1964) \xc3\xa8 un'attrice, doppiatrice e conduttrice televisiva italiana, vincitrice di cinque Nastri d'argento, un Globo d'oro e sei Ciak d'oro; inoltre ha ricevuto quattro candidature al David di Donatello.\nNel 2013 \xc3\xa8 stata la protagonista del film La grande bellezza di Paolo Sorrentino, vincitore del Premio Oscar al miglior film in lingua straniera. \nNel corso della sua carriera ha lavorato con i pi\xc3\xb9 grandi registi italiani, Paolo Virz\xc3\xac, con il quale ha lavorato di pi\xc3\xb9 e che le ha fatto vincere due Nastri d'argento e due Ciak d'oro, come migliore attrice protagonista per La bella vita, e come migliore attrice non protagonista per Tutta la vita davanti film che le ha fatto vincere anche il Globo d'oro alla miglior attrice, ha lavorato con Marco Ferreri in Diario di un vizio, con Ricky Tognazzi e Simona Izzo nel film Vite strozzate e nelle fiction L'amore strappato e La donna del vento, con Paolo Genovese in The Place, con Vincenzo Salemme in A ruota libera, con Paolo Sorrentino in La grande bellezza per il quale ruolo ha vinto il Nastro d'argento e il Ciak d'oro come migliore attrice non protagonista, con Fausto Brizzi in Forever Young, con Maria Sole Tognazzi in Io e lei per il quale ha vinto un Nastro d'argento speciale per il suo impegno civile nei temi della societ\xc3\xa0 e un altro Ciak d'oro come migliore attrice protagonista, con Maccio Capatonda nel film Omicidio all'italiana, che le ha fatto vincere un'ulteriore Nastro d'argento come migliore attrice non protagonista. \nHa recitato in vari cinepanettoni in coppia con Christian De Sica diretti da Neri Parenti, come Christmas in Love, Natale a New York, Natale a Beverly Hills e Vacanze di Natale a Cortina. \nMolte sono anche le pellicole girate in coppia con Massimo Ghini, tra le quali La bella vita, Commesse, Natale a New York, Tutta la vita davanti, e Natale a Beverly Hills."
"Giancarlo Giannini (La Spezia, 1\xc2\xba agosto 1942) \xc3\xa8 un attore, doppiatore, regista, sceneggiatore e scrittore italiano.\nIn carriera ha interpretato un'ampia gamma di personaggi: dall'operaio proletario al boss mafioso, dal protagonista di commedie all'italiana a quello di pellicole di impronta pi\xc3\xb9 drammatica, utilizzando con disinvoltura anche numerosissimi dialetti, sia meridionali sia settentrionali. Specialmente agli inizi della carriera, \xc3\xa8 stato molto attivo anche in televisione, come attore brillante, cantante e ballerino.\nNel corso della carriera si \xc3\xa8 aggiudicato nel 1973 il Prix d'interpr\xc3\xa9tation masculine al Festival di Cannes per Film d'amore e d'anarchia e nel 1976 la candidatura all'Oscar al miglior attore per la sua interpretazione in Pasqualino Settebellezze, entrambi film diretti da Lina Wertm\xc3\xbcller. Ha inoltre vinto sei David di Donatello, cinque Nastri d'argento e cinque Globi d'oro. \xc3\x88 anche noto per aver interpretato Ren\xc3\xa9 Mathis nei due film della saga di James Bond Casino Royale e Quantum of Solace. Come doppiatore \xc3\xa8 noto soprattutto per essere il doppiatore ufficiale di Al Pacino.\nNel 2009 Giannini ha ricevuto una stella sulla Italian Walk of Fame di Toronto, Canada, mentre nel 2020 \xc3\xa8 stata annunciata anche l'assegnazione della stella sulla celebre Hollywood Walk of Fame prevista per il 2021."
"Gli spettacoli nell'antica Roma erano numerosi, aperti a tutti i cittadini ed in genere gratuiti; alcuni di essi si distinguevano per la grandezza degli allestimenti e per la crudelt\xc3\xa0.\nI Romani frequentavano di preferenza i combattimenti dei gladiatori, quelli con bestie feroci (venationes), le riproduzioni di battaglie navali (naumachia), le corse di carri, le gare di atletica, gli spettacoli teatrali dei mimi e le pantomime.\nQuarant'anni dopo l'invettiva di Giovenale (n. tra il 55 e il 60\xe2\x80\x93m. dopo il 127) che rimpiangeva la sobriet\xc3\xa0 e la severit\xc3\xa0 repubblicana di un popolo che ormai aspirava solo al panem et circenses, al pane e agli spettacoli, Frontone (100-166), quasi con le stesse parole, descriveva sconsolato la triste realt\xc3\xa0:\n\nLa classe dirigente romana considerava infatti suo compito primario quello di distribuire alimenti una volta al mese al popolo e di distrarlo e regolare il suo tempo libero con gli spettacoli gratuiti offerti nelle festivit\xc3\xa0 religiose o in ricorrenze laiche.\n\n"