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Pubblicazione: Roma ; Venezia : Istituto per la collaborazione culturale, ©1965
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
Fa parte di: Trattato italiano di medicina interna / diretto dal Prof. Paolo Introzzi
'Le malattie neurodegenerative sono un insieme variegato di malattie del sistema nervoso centrale, accomunate da un processo cronico e selettivo di morte cellulare dei neuroni. A seconda del tipo di malattia, il deterioramento neuronale pu\xc3\xb2 comportare deficit cognitivi, demenza, alterazioni motorie, disturbi comportamentali e psicologici.\n\n'
"Le malattie crittogamiche sono malattie parassitarie dei vegetali causate da funghi microscopici come la peronospora, oidio, ecc.\nAlcune, come il mughetto, possono colpire anche gli animali, ma in questo caso prendono il nome di micosi.\nCi sono delle classificazioni a seconda di quali piante siano attaccate dai parassiti.\n\nMalattie crittogamiche delle Drupacee\nBolla del pesco\nBozzacchioni del susino\nCancro rameale del pesco\nCilindrosporosi del ciliegio\nCorineo\nMaculatura rossa del ciliegio\nMal bianco del pesco\nMal bianco dell'albicocco\nMal del piombo\nMarciume acquoso\nMarciume da Phytophthora\nMarciume radicale fibroso\nMarciume radicale lanoso\nMoniliosi\nNerume\nRuggine\nRuggine del ciliegio\nScopazzi del ciliegio\nSeccume dei rami\nVerticilliosi"
'La malattia di Alzheimer-Perusini, detta anche morbo di Alzheimer, demenza presenile di tipo Alzheimer, demenza degenerativa primaria di tipo Alzheimer o semplicemente Alzheimer, \xc3\xa8 la forma pi\xc3\xb9 comune di demenza degenerativa progressivamente invalidante con esordio prevalentemente in et\xc3\xa0 presenile (oltre i 65 anni). Nel DSM-5 viene nominata come disturbo neurocognitivo maggiore o lieve dovuto a malattia di Alzheimer (331.0).\nSi stima che circa il 50-70% dei casi di demenza sia dovuta a tale condizione, mentre il 10-20% a demenza vascolare. \nIl sintomo precoce pi\xc3\xb9 frequente \xc3\xa8 la difficolt\xc3\xa0 nel ricordare eventi recenti. Con l\'avanzare dell\'et\xc3\xa0 possiamo avere sintomi come: afasia, disorientamento, cambiamenti repentini di umore, depressione, incapacit\xc3\xa0 di prendersi cura di s\xc3\xa9, problemi nel comportamento. Ci\xc3\xb2 porta il soggetto inevitabilmente a isolarsi nei confronti della societ\xc3\xa0 e della famiglia. A poco a poco, le capacit\xc3\xa0 mentali basilari vengono perse. Anche se la velocit\xc3\xa0 di progressione pu\xc3\xb2 variare, l\'aspettativa media di vita dopo la diagnosi \xc3\xa8 dai tre ai nove anni.La patologia \xc3\xa8 stata descritta per la prima volta nel 1906, dallo psichiatra e neuropatologo tedesco Alois Alzheimer. Nel 2006 vi erano 26,6 milioni di malati in tutto il mondo e si stima che ne sar\xc3\xa0 affetta 1 persona su 85 a livello mondiale entro il 2050.La causa e la progressione della malattia di Alzheimer (Alzheimer\'s Disease, AD) non sono ancora ben compresi. La ricerca indica che la malattia \xc3\xa8 strettamente associata a placche amiloidi e ammassi neurofibrillari riscontrati nel cervello, ma non \xc3\xa8 nota la causa prima di tale degenerazione. Attualmente i trattamenti terapeutici utilizzati offrono piccoli benefici sintomatici e possono parzialmente rallentare il decorso della patologia; anche se sono stati condotti oltre 500 studi clinici per l\'identificazione di un possibile trattamento per l\'Alzheimer, non sono ancora stati identificati trattamenti che ne arrestino o invertano il decorso. Circa il 70% del rischio si ritiene sia genetico con molti geni solitamente coinvolti. Altri fattori di rischio includono: traumi, depressione o ipertensione. Il processo della malattia \xc3\xa8 associata a placche amiloidi che si formano nel SNC.Una diagnosi probabile \xc3\xa8 basata sulla progressione della malattia, test cognitivi con imaging medico e gli esami del sangue per escludere altre possibili cause. I sintomi iniziali sono spesso scambiati per normale invecchiamento. \xc3\x88 necessaria la biopsia del tessuto cerebrale per una diagnosi definitiva. L\'esercizio mentale e fisico possono diminuire il rischio di AD. Non esistono farmaci o integratori che scientificamente possano diminuire il rischio di AD.A livello preventivo, sono state proposte diverse modificazioni degli stili di vita personali come potenziali fattori protettivi nei confronti della patologia, ma non vi sono adeguate prove di una correlazione certa tra queste raccomandazioni e la riduzione effettiva della degenerazione. Stimolazione mentale, esercizio fisico e una dieta equilibrata sono state proposte sia come modalit\xc3\xa0 di possibile prevenzione, sia come modalit\xc3\xa0 complementari di gestione della malattia..\nLa sua ampia e crescente diffusione nella popolazione, la limitata e, comunque, non risolutiva efficacia delle terapie disponibili e le enormi risorse necessarie per la sua gestione (sociali, emotive, organizzative ed economiche), che ricadono in gran parte sui familiari dei malati, la rendono una delle patologie a pi\xc3\xb9 grave impatto sociale del mondo.Anche se il decorso clinico della malattia di Alzheimer \xc3\xa8 in parte specifico per ogni individuo, la patologia causa diversi sintomi comuni alla maggior parte dei pazienti. I primi sintomi osservabili sono spesso erroneamente considerati problematiche "legate all\'et\xc3\xa0", o manifestazioni di stress. Nelle prime fasi, il sintomo pi\xc3\xb9 comune \xc3\xa8 l\'incapacit\xc3\xa0 di acquisire nuovi ricordi e la difficolt\xc3\xa0 nel ricordare eventi osservati recentemente. Quando si ipotizza la presenza di una possibile malattia di Alzheimer, la diagnosi viene di solito confermata tramite specifiche valutazioni comportamentali e test cognitivi, spesso seguiti dall\'imaging a risonanza magneticaCon l\'avanzare della malattia, il quadro clinico pu\xc3\xb2 prevedere confusione, irritabilit\xc3\xa0 e aggressivit\xc3\xa0, sbalzi di umore, difficolt\xc3\xa0 nel linguaggio, perdita della memoria a breve e lungo termine e progressive disfunzioni sensoriali.Poich\xc3\xa9 per la malattia di Alzheimer non sono attualmente disponibili terapie risolutive e il suo decorso \xc3\xa8 progressivo, la gestione dei bisogni dei pazienti diviene essenziale. Spesso \xc3\xa8 il coniuge o un parente stretto (caregiver) a prendersi in carico il malato, compito che comporta notevoli difficolt\xc3\xa0 e oneri. Chi si occupa del paziente pu\xc3\xb2 sperimentare pesanti carichi personali che coinvolgono aspetti sociali, psicologici, fisici ed economici.'