biblio toscana

"Il Po (AFI: /\xcb\x88p\xc9\x94/) \xc3\xa8 un fiume dell'Italia settentrionale. La sua lunghezza, 652 km, lo rende il pi\xc3\xb9 lungo fiume interamente compreso nel territorio italiano, quello con il bacino idrografico pi\xc3\xb9 esteso (circa 71 000 km\xc2\xb2) e anche quello con la massima portata alla foce, sia essa minima (assoluta 270 m\xc2\xb3/s), media (1 540 m\xc2\xb3/s) o massima (13 000 m\xc2\xb3/s), oltre ad essere il quinto fiume europeo (esclusa la Russia) per portata media (dopo Danubio, Reno, Rodano e Nipro).\nHa origine in Piemonte, bagna direttamente tre capoluoghi (Torino, Piacenza, Cremona) e ne lambisce un quarto (Ferrara), segnando inoltre per lunghi tratti il confine tra Lombardia e Emilia-Romagna, nonch\xc3\xa9 tra quest'ultima e il Veneto, prima di sfociare nel mare Adriatico in un vasto delta con sei rami. Attraversa 13 province (Cuneo, Torino, Vercelli, Alessandria, Pavia, Lodi, Cremona, Mantova, Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Ferrara e Rovigo). Per la maggior parte del suo corso il Po scorre su un territorio pianeggiante al quale d\xc3\xa0 il nome, la pianura Padana. Per la posizione geografica, la lunghezza, il bacino e gli eventi storici, sociali ed economici che hanno riguardato il fiume sin dall'antichit\xc3\xa0, il Po \xc3\xa8 riconosciuto come il pi\xc3\xb9 importante tra i fiumi d'Italia."

'Il lago di Chiusi \xc3\xa8 un bacino lacustre in quota (di massimo invaso) 249,94 metri s.l.m. della Toscana, situato nella val di Chiana senese, pochi chilometri a nord-est della localit\xc3\xa0 da cui prende il nome, non lontano dal lago di Montepulciano rispetto al quale si trova pochi chilometri a sud-est, a cui \xc3\xa8 idricamente collegato da un canale di collegamento dentro il quale, nei pressi di Passo alla Querce e di Poggio Falcone, si trova una diga meccanizzata a ghigliottina (munita di sfioratore).\n\xc3\x88 il secondo lago pi\xc3\xb9 grande della Toscana, dopo il lago di Massaciuccoli, se si escludono gli invasi artificiali di Bilancino e di Montedoglio, ma \xc3\xa8 il quarto se si annoverano tali recenti invasi.'

"I siti di interesse nazionale, o SIN, rappresentano delle aree contaminate molto estese classificate come pericolose dallo Stato Italiano e che necessitano di interventi di bonifica del suolo, del sottosuolo e/o delle acque superficiali e sotterranee per evitare danni ambientali e sanitari.\nI siti individuati dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio erano 57 (28 dei quali interessano la fascia costiera) sparsi in tutta Italia, ridotti a 39 con il D.M. 11 gennaio 2013., attualmente sono 41. Le bonifiche dei siti declassificati sono diventate di competenza delle regioni.\n\n"