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Pubblicazione: Milano : Edizioni Aristea, [s.d.]
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
'Ancona (AFI: /an\xcb\x88kona/, ; Ancona in anconitano) \xc3\xa8 un comune italiano di 98 866 abitanti, capoluogo della provincia omonima e delle Marche. Affacciata sul mar Adriatico, possiede uno dei maggiori porti italiani. Citt\xc3\xa0 d\'arte ricca di monumenti e con 2400 anni di storia, \xc3\xa8 uno dei principali centri economici della regione, oltre che suo principale centro urbano per dimensioni e popolazione.\nProtesa verso il mare, la citt\xc3\xa0 sorge su un promontorio a forma di gomito piegato, che protegge il pi\xc3\xb9 ampio porto naturale dell\'Adriatico centrale. I Greci di Siracusa, che fondarono la citt\xc3\xa0 nel 387 a.C., notarono la forma di questo promontorio e per questo motivo chiamarono la nuova citt\xc3\xa0 \xe1\xbc\x88\xce\xb3\xce\xba\xcf\x8e\xce\xbd, Ank\xc3\xb3n, che in greco significa "gomito".\nL\'origine greca di Ancona \xc3\xa8 ricordata dall\'appellativo con la quale \xc3\xa8 conosciuta: la "citt\xc3\xa0 dorica".\n\n'
"La repubblica di Ancona fu un libero comune dell'Adriatico, la cui indipendenza de facto dur\xc3\xb2 dall'XI secolo al 1532. Si dedic\xc3\xb2 specialmente ai traffici con l'Oriente ed \xc3\xa8 considerata una delle repubbliche marinare italiane. Alleata per secoli della Repubblica di Ragusa e dell'Impero Bizantino, riusc\xc3\xac a resistere a Venezia, che non gradiva altre citt\xc3\xa0 marinare nell'Adriatico e che ripetutamente tent\xc3\xb2 di danneggiare i suoi traffici marittimi o di sottometterla. La sua estensione fu sempre limitata al territorio compreso tra i fiumi Esino e Musone, dato che i suoi abitanti non erano interessati a guerre per l'ampliamento dello Stato e si dedicavano quasi esclusivamente alla navigazione, alle costruzioni navali ed ai commerci. Una caratteristica della sua storia fu la continua necessit\xc3\xa0 di difendersi, aiutata in ci\xc3\xb2 dall'alleanza con Costantinopoli e con Ragusa, oltre che dai numerosi castelli che vigilavano i suoi confini.\n\n"
"Le repubbliche marinare sono state alcune citt\xc3\xa0 portuali italiane che, a partire dal Medioevo, godettero, grazie alle proprie attivit\xc3\xa0 marittime, di autonomia politica e di prosperit\xc3\xa0 economica.\nTale definizione, nata nell'Ottocento, \xc3\xa8 in genere riferita a quattro citt\xc3\xa0 italiane, i cui stemmi sono riportati dal 1947 nelle bandiere della Marina Militare e della Marina Mercantile: Amalfi, Genova, Pisa e Venezia; tuttavia, oltre alle quattro pi\xc3\xb9 note, sono considerate repubbliche marinare anche Ancona, Gaeta e la piccola Repubblica di Noli, alle quali si pu\xc3\xb2 aggiungere, in Dalmazia, Ragusa.\n\xc3\x88 da notare tuttavia che tale raggruppamento \xc3\xa8 una ricostruzione retroattiva artificiosa, in quanto queste entit\xc3\xa0 non erano collegate tra loro, non si autodefinivano in questo modo, non erano le uniche ad intraprendere attivit\xc3\xa0 sul mare, n\xc3\xa9 erano tutte coeve. Considerando le loro condizioni politiche, non erano tutte repubbliche, non erano tutte citt\xc3\xa0-stato, avevano forme politiche molto diverse, aree di influenza diversa con territori di grandezza differente, utilizzando lingue diverse (sebbene sempre un dialetto romanzo), monete diverse e usanze disomogenee, non avendo praticamente molto in comune se non l'ubicazione presso il mare e un'economia strettamente legata ad esso.\nUniformemente disseminate lungo la penisola italiana - al Nord, al Centro e al Sud - le repubbliche marinare furono importanti non solo per la storia della navigazione e del commercio: oltre a preziose merci altrimenti introvabili in Europa, nei loro porti arrivavano anche nuove idee artistiche e notizie su paesi lontani; con le repubbliche marinare l'Europa rialzava nuovamente lo sguardo verso gli altri continenti. Nonostante la rivalit\xc3\xa0 commerciale che le metteva l'una contro l'altra, queste citt\xc3\xa0, per la loro intraprendenza, lo spirito di avventura e la capacit\xc3\xa0 di risorgere dopo tempi difficili, sono sempre state considerate una grande gloria per l'Italia.\nDurante lo scorrere dei secoli, le repubbliche marinare, sia le pi\xc3\xb9 note, sia quelle meno note, vissero altalenanti fortune, che misero in luce ora l'una, ora l'altra citt\xc3\xa0. \nNel IX e nel X secolo, tale fenomeno ebbe inizio con Amalfi e Gaeta, che presto raggiunsero il loro periodo di massimo splendore. Intanto Venezia iniziava la sua ascesa graduale, mentre le altre citt\xc3\xa0 vivevano ancora la lunga gestazione che le avrebbe portate all'autonomia e a dar seguito alla loro vocazione marinara.\nDopo l'XI secolo, Amalfi e Gaeta declinarono rapidamente, mentre Genova e Venezia divennero le repubbliche pi\xc3\xb9 potenti, seguite da Pisa, che visse il suo momento pi\xc3\xb9 florido nel XIII secolo, e da Ancona e Ragusa, alleate per resistere alla potenza veneziana.\nDopo il XIV secolo, mentre Pisa declinava sino a perdere la sua libert\xc3\xa0, Venezia e Genova continuarono a dominare la navigazione, seguite da Ragusa e Ancona, che vissero nel XV secolo il loro momento aureo.\nNel XVI secolo, con la perdita di autonomia di Ancona, rimasero solo le repubbliche di Venezia, Genova e Ragusa, che vissero ancora momenti di grande splendore sino a met\xc3\xa0 del Seicento, seguiti da pi\xc3\xb9 di un secolo di lenta e dorata decadenza che si concluse con l'invasione napoleonica.\n\n"
'Le Marche sono una regione italiana a statuto ordinario dell\'Italia centrale di 1 504 639 abitanti, con capoluogo Ancona, affacciata verso est sul mar Adriatico. L\'Appennino umbro-marchigiano segna ad ovest il confine con la Toscana e l\'Umbria; a nord la regione confina con l\'Emilia-Romagna e la Repubblica di San Marino, a sud con l\'Abruzzo e il Lazio. Sono parte dell\'Euroregione Adriatico Ionica il cui forum (Iniziativa Adriatico Ionica) ha la sede del segretariato ad Ancona. \nLa regione si distingue per una forte omogeneit\xc3\xa0: gran parte del territorio \xc3\xa8 collinare, i centri abitati sono per lo pi\xc3\xb9 posti sulle sommit\xc3\xa0 dei rilevi e il paesaggio agrario, derivato dalla mezzadria, \xc3\xa8 ovunque caratterizzato da numerosi piccoli appezzamenti, bordati da querce secolari e segnati da case coloniche; la percentuale di popolazione sparsa \xc3\xa8 a tal proposito tra le pi\xc3\xb9 alte d\'Italia. Dal punto di vista antropico la regione \xc3\xa8 altrettanto omogenea: nonostante la notevole variet\xc3\xa0 dei dialetti, l\'indole degli abitanti \xc3\xa8 descritta nei testi come uniforme in tutto il territorio. Inoltre, la Storia marchigiana \xc3\xa8 stata caratterizzata da una serie di autonomie parallele in ogni zona; lo stesso plurale del nome ne sancisce infatti l\'unit\xc3\xa0 fondamentale pur nella ricchezza di aspetti locali. La vocazione all\'autonomia di ogni zona \xc3\xa8 anzi paradossalmente il fattore maggiormente unificante. L\'economia si caratterizza per un modello economico-imprenditoriale peculiare, definito "modello marchigiano".\nLa regione si caratterizza anche per una singolare ricchezza di artisti e studiosi celebri a livello internazionale: Raffaello Sanzio (1483 - 1520), il genio urbinate che fu uno tra i maggiori interpreti della pittura del Rinascimento; Gioachino Rossini (1792 - 1868), uno dei pi\xc3\xb9 grandi compositori operisti della storia della musica; Giacomo Leopardi (1798 - 1837), tra i maggiori poeti dell\'Ottocento italiano e una delle pi\xc3\xb9 importanti figure della letteratura mondiale; Maria Montessori (1870 - 1952), nota per il suo rivoluzionario metodo didattico, applicato in migliaia di scuole in tutto il mondo; Gentile da Fabriano (1370 - 1427), pittore tra i pi\xc3\xb9 rappresentativi del Gotico internazionale; Ciriaco d\'Ancona (1391 - 1452), padre dell\'Archeologia; Donato Bramante (1444 - 1514), architetto e pittore, tra i principali artisti del Rinascimento; Padre Matteo Ricci (1552 - 1610), tra i pi\xc3\xb9 grandi divulgatori della cultura occidentale in Cina e studioso della civilt\xc3\xa0 orientale; infine i due celebri compositori Giovanni Battista Pergolesi (1710 - 1736) e Gaspare Spontini (1774 - 1851).\n\n'
"La geografia dell'Italia comprende la descrizione di tutti gli elementi fisico-geografici (pianure, rilievi, mari, fiumi, laghi etc.) italiani. \nGeograficamente la penisola italiana \xc3\xa8 suddivisa in tre parti: una continentale (Italia settentrionale), delineata a nord dalle Alpi e a sud dalla linea convenzionale che congiunge La Spezia con Rimini; una peninsulare (Italia centrale e meridionale), che si allunga nel Mediterraneo in direzione nord ovest-sud est e una insulare (Italia insulare), che comprende le due maggiori isole del Mediterraneo, la Sardegna e la Sicilia presso la quale, in corrispondenza dell'isola di Pantelleria, si ha la minima distanza dall'Africa, circa 70,54 chilometri. Due delle isole Pelagie, Lampedusa e Lampione, appartengono geograficamente al continente africano. \nI confini politici attuali si estendono complessivamente per 1800 chilometri confinando ad ovest con la Francia, a nord con la Svizzera e l'Austria e ad est con la Slovenia; i microstati San Marino e Citt\xc3\xa0 del Vaticano sono enclavi interamente comprese nel suo territorio, mentre il comune di Campione d'Italia costituisce una exclave situata nella regione italofona del Canton Ticino in Svizzera.\n\n"
'L\'Europa \xc3\xa8 uno dei sei continenti della Terra.\nL\'idea di "continente" europeo non \xc3\xa8 universale: alcuni testi di geografia non europei fanno riferimento a un continente eurasiatico, o a un subcontinente europeo, dato che l\'Europa non \xc3\xa8 circondata interamente dal mare ed \xc3\xa8, in ogni caso, pi\xc3\xb9 un concetto storico - culturale che geografico.\n\n'