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Pubblicazione: Firenze : Edifir, [2001]
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
'La storia della pittura \xc3\xa8 una branca della storia dell\'arte che si occupa di dipinti e, pi\xc3\xb9 in generale, di opere d\'arte bidimensionali realizzate con tecniche legate al disegno e alla stesura di colori.\nDalla preistoria fino al mondo contemporaneo, ha rappresentato una continua tradizione tra le pi\xc3\xb9 diffuse e significative nell\'ambito delle arti figurative, che abbraccia un po\' tutte le culture e i continenti. Fino al XX secolo, in Europa e nei paesi da essa influenzati, la rappresentazione pittorica ha avuto principalmente soggetti "figurati", cio\xc3\xa8 rappresentanti caratteristiche e attivit\xc3\xa0 umane, tutt\'al pi\xc3\xb9 temi religiosi, simbolici e trascendenti, mentre nel XX secolo si sono sviluppati approcci pi\xc3\xb9 astratti e concettuali, con la sperimentazione di nuove tecniche in ricerca di nuovi orizzonti.\nLo sviluppo della pittura orientale ha avuto un corso proprio, parallelo a quello occidentale, non senza per\xc3\xb2 punti di contatto, soprattutto a partire dell\'evo moderno. L\'arte africana, islamica, indiana, cinese, e giapponese hanno avuto tutte influenze significative sull\'arte occidentale e viceversa.\n\n'
"La Rotonda dei bagni Palmieri \xc3\xa8 un dipinto a olio su tavola del pittore macchiaiolo Giovanni Fattori, realizzato nel 1866 e conservato alla Galleria d'Arte Moderna presso palazzo Pitti, a Firenze.\n\n"
"Il Trittico Carnesecchi era un'opera di Masolino alla quale partecip\xc3\xb2, pare, anche Masaccio. Rappresentava la Madonna col Bambino tra i santi Caterina d'Alessandria e Giuliano. Smembrato nel XVII secolo, \xc3\xa8 oggi perduto tranne lo scomparto del San Giuliano (Museo diocesano di Santo Stefano al Ponte, Firenze) e uno dei tre pannelli della predella. Per lungo tempo si \xc3\xa8 individuato questo pannello in quello di Masolino conservato in Francia (Museo Ingres, Montauban), ma recenti studi degli esperti dell'Opificio delle Pietre Dure hanno permesso di identificarlo in quello di Masaccio conservato a Firenze (Museo Horne).\nNella storia dell'arte questa opera ha particolare importanza perch\xc3\xa9 pare segnare l'inizio della collaborazione artistica tra Masaccio e Masolino e potrebbe esser stato occasione d'incontro per Masaccio con l'opera di Paolo Uccello.\n\n"
'Si definisce "Scuola romana" un gruppo eterogeneo di pittori attivi a Roma tra gli anni Venti e gli anni Quaranta del Novecento.\nL\'espressione, in francese \xe2\x80\x9cjeune \xc3\x89cole de Rome\xe2\x80\x9d, fu coniata dal critico George Waldemar nella presentazione del catalogo di una mostra tenuta nel 1933 dai pittori Corrado Cagli, Giuseppe Capogrossi, Emanuele Cavalli e Ezio Sclavi alla Galerie Bonjean di Parigi.\nSuccessivamente, la critica abbraccer\xc3\xa0 questa definizione allargandola ad altri artisti attivi nella Capitale nello stesso periodo, bench\xc3\xa9 afferenti a stili e obiettivi artistici assai diversi tra loro, come quelli della cosiddetta "Scuola di via Cavour".\n\n'
"Giorgio Morandi (Bologna, 20 luglio 1890 \xe2\x80\x93 Bologna, 18 giugno 1964) \xc3\xa8 stato un pittore e incisore italiano.\nFu uno dei protagonisti della pittura italiana del Novecento ed \xc3\xa8 considerato tra i maggiori incisori mondiali del secolo.\nLa sua pittura si pu\xc3\xb2 definire unica e universalmente riconosciuta; celebri le sue nature morte in cui gli oggetti rappresentati (bottiglie, vasi, caffettiere), sono portati fuori dal loro contesto funzionale e analizzati nella loro pura essenza.\nMorandi ha vissuto in via Fondazza, a Bologna, con la madre e le tre sorelle Anna, Dina e Maria Teresa. Morandi dipinse sempre nella sua stanza di via Fondazza. Solamente quando costruirono nel 1960 la casa estiva a Grizzana Morandi (il nome dell'artista \xc3\xa8 stato aggiunto ufficialmente al toponimo del comune nel 1985), ebbe un vero e proprio studio; di fronte a questa casa si trovano i tre Fienili del Campiaro, soggetto frequente nelle tele del pittore.\n\n"
"La Breve ma veridica storia della pittura italiana \xc3\xa8 un saggio di Roberto Longhi sulla storia dell'arte italiana. L'opera fa parte delle opere giovanili dello studioso, ma riveste una grande importanza nel panorama storico-critico dell'arte europea per le nuove idee che vi si trovano pubblicate, che si ritrovano negli scritti successivi di Longhi e influenzarono tutta la critica successiva.\n\n"