Accedi all'area personale per aggiungere e visualizzare i tuoi libri preferiti
Pubblicazione: Bologna : Comune di Bologna, [1995]
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
'Il quenya (IPA: /\xcb\x88kw\xc9\x9bnja/; in tengwar ) \xc3\xa8 una lingua artificiale di Arda, l\'universo immaginario fantasy creato dallo scrittore inglese J. R. R. Tolkien.\nDenominato qenya fino alla seconda met\xc3\xa0 degli anni quaranta, venne sviluppato ininterrottamente a partire dal 1912 fino alla morte del suo creatore.\nParlato dalle razze elfiche dei noldor e dei vanyar, che raggiunsero Valinor e poi migrarono verso la Terra di Mezzo, il quenya \xc3\xa8 un idioma fittizio ma grammaticalmente e storicamente realistico. Originario di Aman, sarebbe poi stato sviluppato dagli eldar sulla base di una lingua precedente, denominata eldarin comune, mantenendo ancora tutte le caratteristiche principali del primo linguaggio elfico.Quest\'idioma, come gli altri linguaggi ideati da Tolkien, \xc3\xa8 il risultato di processi linguistici "graduali" comuni a tutte le lingue elfiche, con le quali infatti condivide buona parte del lessico, della grammatica e della fonologia. Fuori da Aman questa lingua, nonostante la sua "fama" di lingua letteraria, venne presto soppiantata dal sindarin, rimanendo in uso solo presso i pi\xc3\xb9 colti o come lingua scritta.Essendo stata creata puramente per scopi artistici, questa lingua non ha tuttora regolazioni ufficiali, nonostante ci siano molte fonti e siti considerati autorevoli dagli esperti e dagli appassionati della lingua. Tuttavia buona parte del lavoro svolto da Tolkien \xc3\xa8 inedito.\nDa un punto di vista grammaticale la lingua ha un complesso sistema flessivo, ispirato principalmente al finlandese, e un gran numero di affissi e prefissi. Da un punto di vista fonetico, invece, la lingua \xc3\xa8 molto simile al latino e alle lingue romanze, in particolare lo spagnolo e l\'italiano.\n\n'
'Un alfabeto per il latino fu adottato fin dall\'VIII secolo a.C., cio\xc3\xa8 fin dagli albori della storia di Roma. Come generalmente accade quando un popolo inventa un alfabeto o ne adatta uno "straniero" alle esigenze della propria lingua, c\'\xc3\xa8 un\'alta corrispondenza tra grafemi e fonemi, cio\xc3\xa8 ad ogni lettera corrisponde (esclusi eventuali allofoni) un solo suono.\nQuesto con tutta probabilit\xc3\xa0 avvenne anche con il latino. L\'evoluzione di una lingua, tuttavia, porta il parlato a divergere dallo scritto (si pensi per esempio all\'inglese, al gaelico o al francese). Il latino non fu esente dall\'evolversi e lo testimoniano alcuni fenomeni fonetici avvenuti nel corso del tempo, in particolare il rotacismo. In generale, queste modifiche nel parlato furono introdotte anche nello scritto (talvolta, come nel caso del rotacismo, con delle apposite leggi), almeno fino all\'epoca classica.'