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Pubblicazione: San Miniato : San Miniato Promozione, [2008?]
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
"La strage del Duomo di San Miniato fu un fatto di guerra avvenuto il 22 luglio 1944 a San Miniato (Pisa), in cui cinquantacinque persone, radunate nel Duomo, perirono a causa di una granata sparata dal 337\xc2\xba Battaglione d'artiglieria campale statunitense, che colp\xc3\xac accidentalmente la chiesa dove erano stati radunati dai tedeschi un gran numero di civili.\nFino al 2004 la responsabilit\xc3\xa0 dell'eccidio fu erroneamente attribuita alle truppe tedesche della 3\xc2\xaa Divisione granatieri corazzati, allora in ritirata dalla cittadina."
'Lino Guanciale (Avezzano, 21 maggio 1979) \xc3\xa8 un attore e doppiatore italiano.\n\n'
"Fucecchio (pronuncia /fu\xcb\x88\xca\xa7ekkjo/; fu\xc4\x8d\xc3\xa9kki\xcc\xafo, Ficeclum in latino) \xc3\xa8 un comune italiano di 23 076 abitanti della citt\xc3\xa0 metropolitana di Firenze in Toscana, nel\nValdarno inferiore. Fa parte dell'Unione dei Comuni del Circondario Empolese Valdelsa e del Comprensorio del Cuoio.\n\n"
'Signa (pronuncia: /\xcb\x88si\xc9\xb2\xc9\xb2a/) \xc3\xa8 un comune italiano di 19 014 abitanti della citt\xc3\xa0 metropolitana di Firenze in Toscana.Il comune ha avuto grande importanza per la sua posizione strategica fin dal Medioevo e desta interesse soprattutto a livello artistico e culturale. Il paese consta di una parte bassa, sviluppatasi lungo il fiume Arno, e di un nucleo alto e pi\xc3\xb9 antico chiamato "Castello", formatosi prima dell\'Anno Mille, cinto da mura e porte trecentesche. Qui sorgono le principali chiese del paese come quella di Santa Maria in Castello, di San Giovanni Battista, ove sono contenute le spoglie della patrona di Signa detta Beata Giovanna, la pieve di San Lorenzo e la chiesa di San Miniato. Il territorio del comune ha una superficie di circa 19 km\xc2\xb2, il pi\xc3\xb9 piccolo della provincia di Firenze. Il paese si trova alla confluenza di tre fiumi: Arno, Bisenzio e Ombrone Pistoiese.'
"Gli spettacoli nell'antica Roma erano numerosi, aperti a tutti i cittadini ed in genere gratuiti; alcuni di essi si distinguevano per la grandezza degli allestimenti e per la crudelt\xc3\xa0.\nI Romani frequentavano di preferenza i combattimenti dei gladiatori, quelli con bestie feroci (venationes), le riproduzioni di battaglie navali (naumachia), le corse di carri, le gare di atletica, gli spettacoli teatrali dei mimi e le pantomime.\nQuarant'anni dopo l'invettiva di Giovenale (n. tra il 55 e il 60\xe2\x80\x93m. dopo il 127) che rimpiangeva la sobriet\xc3\xa0 e la severit\xc3\xa0 repubblicana di un popolo che ormai aspirava solo al panem et circenses, al pane e agli spettacoli, Frontone (100-166), quasi con le stesse parole, descriveva sconsolato la triste realt\xc3\xa0:\n\nLa classe dirigente romana considerava infatti suo compito primario quello di distribuire alimenti una volta al mese al popolo e di distrarlo e regolare il suo tempo libero con gli spettacoli gratuiti offerti nelle festivit\xc3\xa0 religiose o in ricorrenze laiche.\n\n"