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Edizione: III Edizione: 1977
Pubblicazione: Firenze : Giunti-Nardini Editore, 1977
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese:
'Michelangelo Buonarroti il Giovane (Firenze, 1568 \xe2\x80\x93 Firenze, 11 gennaio 1646) \xc3\xa8 stato uno scrittore italiano.\n\n'
'Il Museo Casa Natale di Michelangelo Buonarroti, noto anche come "Museo Michelangiolesco", ha sede presso il castello di Caprese Michelangelo; \xc3\xa8 costituito da tre edifici principali, il Palazzo del Podest\xc3\xa0, Palazzo Clusini e la Corte Alta, e da un giardino con esposizione all\'aperto.\nIl nucleo originario del museo, fondato nel 1875, ruota intorno al Palazzo del Podest\xc3\xa0, edificio della prima met\xc3\xa0 del Quattrocento, che fu residenza dei podest\xc3\xa0 fiorentini che qui si avvicendarono con carica annuale. La comunit\xc3\xa0 di Caprese, assieme a quella di Chiusi (ora Chiusi della Verna) si sottomise infatti alla Repubblica fiorentina a partire dal 1384. Tra questi podest\xc3\xa0 vi fu proprio, nel 1474-1475, Ludovico di Leonardo Buonarroti Simoni, padre di Michelangelo: un documento autografo di Ludovico, rinvenuto nel 1875 presso l\'Archivio della Casa Buonarroti a Firenze, attesta la nascita del figlio Michelangelo Buonarroti a Caprese il 6 marzo 1475 e ne testimonia il battesimo presso la chiesa di San Giovanni Battista. Il Palazzo del Podest\xc3\xa0 \xc3\xa8 quindi considerata la casa natale del sommo artista.\nIl museo col tempo si \xc3\xa8 ingrandito ed attualmente presenta cinque nuclei tematici principali.'
'Professore Ivano Ricci (Caprese Michelangelo, 2 marzo 1885 \xe2\x80\x93 Caprese Michelangelo, 10 agosto 1966) \xc3\xa8 stato un presbitero, storico e poeta italiano.\nHa dedicato studi a illustri personaggi del Rinascimento italiano, quali Luca Pacioli, per il quale ha pubblicato documentazione inedita, e Michelangelo Buonarroti.\n\n'
"Il Caff\xc3\xa8 Michelangiolo si trova in via Cavour 21 a Firenze.\nLuogo di animatissime discussioni sia d'ordine artistico che politico, ha visto come protagonisti un sodalizio d'artisti, quasi tutti toscani, che dopo il 1860, animano vivacemente il panorama artistico italiano e che hanno contribuito in modo decisivo al rinnovamento dell'estetica pittorica tradizionale. In particolare qui si ritrovavano i giovani artisti in rivolta con l'arte accademica della vicina San Marco, che per la loro maniera di dipingere con larghe macchie di colori puri vennero definiti Macchiaioli.\nSi davano qui convegno: Giovanni Fattori, Silvestro Lega, Telemaco Signorini, Odoardo Borrani, Adriano Cecioni, Diego Martelli, Angiolo Tricca, Ferdinando Buonamici, Cristiano Banti, Giuseppe Moricci, Lorenzo Gori e altri. Cecioni dipinse anche un quadro che ritraeva l'interno del caff\xc3\xa8.\nSuccessivamente alla chiusura, i letterati del Caff\xc3\xa8 Le Giubbe Rosse (Papini su tutti) apposero sul muro del vecchio Caff\xc3\xa8 una lapide, visibile ancora oggi, per omaggiare quello che \xc3\xa8 stato il primo Caff\xc3\xa8 letterario di Firenze.\nOggi il Caff\xc3\xa8 ospita il Museo Leonardo da Vinci Firenze ma rimane ancora attivo artisticamente promuovendo mostre ed eventi culturali legati alla memoria storica e al pensiero contemporaneo che qui i Macchiaioli e gli altri frequentatori produssero dal 1848 al 1861.\nParallelamente agli eventi esce la rivista NOI al Caff\xc3\xa8 Michelangiolo che tratta i temi storici, politici ed artistici che caratterizzarono il Caff\xc3\xa8 a met\xc3\xa0 Ottocento.\n\n"