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Pubblicazione: Lucca : Libreria musicale italiana, c1994
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
"La musica \xc3\xa8 un'espressione artistica appartenente a tutte le culture del nostro pianeta. Fonti ne attestano l'esistenza almeno a partire da 55.000 anni fa, con l'inizio del Paleolitico superiore. Alcuni studiosi ipotizzano la sua nascita in Africa, quando le prime comunit\xc3\xa0 umane conosciute iniziarono a disperdersi sul globo. La storia della musica \xc3\xa8 una branca della musicologia e della storia che studia lo sviluppo cronologico delle idee e delle convenzioni musicali appartenenti a popoli differenti, con particolare riguardo alla musica d'arte di tradizione occidentale, ed \xc3\xa8 pertanto materia diffusa, sia nelle universit\xc3\xa0, che nelle scuole di musica di tutto il mondo.\n\n"
"L'Auditorium Parco della Musica \xc3\xa8 un complesso multifunzionale di Roma progettato da Renzo Piano e realizzato per ospitare eventi musicali e culturali di varie tipologie.\n\xc3\x88 situato ai Parioli, precisamente al Villaggio Olimpico.\nFu inaugurato il 21 aprile 2002 con l'apertura della Sala Sinopoli; il 21 dicembre dello stesso anno fu poi aperto il resto del complesso e inaugurata la Sala Grande (intitolata a Santa Cecilia), con un concerto dell'Orchestra dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia diretta da Myung-Whun Chung.\nNel 2020, a seguito di una mozione del comune di Roma, viene proposta l'intitolazione dell'Auditorium ad Ennio Morricone.\n\n"
'Il termine Barocco fu introdotto nella storiografia per classificare le tendenze stilistiche che segnano l\'architettura la pittura e la scultura, e per estensione la poesia e la letteratura tra il XVII secolo e la prima met\xc3\xa0 del XVIII. Il termine "barocco" fu utilizzato in campo musicale, per definire lo stile della musica a partire ai primi del Novecento, come vediamo nel saggio di Curt Sachs Barokmusik del 1919.In campo musicale il Barocco pu\xc3\xb2 essere considerato come uno sviluppo di idee maturate nel tardo Rinascimento ed \xc3\xa8 perci\xc3\xb2 difficile, e anche arbitrario, voler stabilire una netta demarcazione cronologica precisa di inizio e di fine del periodo barocco in musica.\nDal punto di vista geografico, la musica barocca ha origini in Italia, grazie al lavoro di compositori come Claudio Monteverdi, bench\xc3\xa9 verso la met\xc3\xa0 del XVII secolo essa inizi\xc3\xb2 a prendere piede e svilupparsi anche in altri paesi europei, sia attraverso i musicisti italiani (compositori, cantanti, strumentisti) che vi erano emigrati, sia attraverso i compositori autoctoni che svilupparono un autonomo indirizzo stilistico, come per esempio in Francia dalla seconda met\xc3\xa0 del XVII secolo.\nAttualmente il termine "musica barocca" \xc3\xa8 rimasto convenzionalmente in uso per indicare indistintamente qualunque genere di musica evolutosi fra il tramonto della musica rinascimentale e il sorgere dello stile galante e poi di quello classico, in un arco cronologico che, secondo gli schemi di periodizzazione adottati dai maggiori dizionari e repertori bibliografici musicali andrebbe dal 1600 (prima opera giunta integra fino a noi) al 1750 (morte di Johann Sebastian Bach) \nIl termine "musica barocca", pur entrato nel linguaggio comune, e la relativa periodizzazione, tuttavia, non sono praticamente pi\xc3\xb9 utilizzati dalla musicologia, a causa dell\'estrema variet\xc3\xa0 di stili e dell\'eccessiva ampiezza temporale e geografica, che non consente di vedere in modo unitario e coerente diverse manifestazioni dell\'arte musicale. Del problema era gi\xc3\xa0 cosciente il musicologo Manfred Bukofzer che nel 1947 pubblic\xc3\xb2 il libro Music in the Baroque Era from Monteverdi to Bach, a lungo rimasto manuale di riferimento, in cui significativamente preferiva parlare, gi\xc3\xa0 dal titolo, di Musica nell\'et\xc3\xa0 barocca e non di "musica barocca". In altre parole per Bukofzer la musica barocca, intesa come uno stile unitario ed organico, non esisteva. Per questo motivo proponeva di adottare, invece, il criterio della distinzione tra i tre grandi stili che attraversano la musica occidentale tra la fine del Seicento e la prima met\xc3\xa0 del Settecento: lo stile concertante italiano, lo stile contrappuntistico tedesco e lo stile strumentale francese; operando, poi, un\'ulteriore bipartizione, ovvero quella tra idioma strumentale e idioma vocale. Esso tuttavia presuppone una rigida visione dei fenomeni musicali legati a un\'ideologia nazionalistica di stampo ottocentesco, contraddetta dai fatti storici, che non tiene in debito conto la circolazione di idee, pratiche sociali e musicali, come pure di musicisti e musiche nell\'Europa del XVII e XVIII secolo. Nel 1982, in un volume della Storia della musica a cura della Societ\xc3\xa0 Italiana di Musicologia, dedicato alla musica del XVII secolo, il musicologo Lorenzo Bianconi rifiutava di usare il termine "barocco" o anche "musica dell\'et\xc3\xa0 barocca", a motivo dei fenomeni diversi e antitetici, e dell\'eterogeneit\xc3\xa0 di tante correnti e tradizioni che caratterizzano la musica di quell\'epoca storica.\nIn generale, oggi, in campo musicologico pi\xc3\xb9 che di "musica barocca" si preferisce talvolta parlare di "musica del Seicento", estendendo questa periodizzazione non soltanto alle musiche prodotte nel XVII secolo, ma anche a quelle di compositori nati in quel secolo, oppure di scorporare il primo Settecento, definendolo come "l\'et\xc3\xa0 di Bach e Handel", massimi compositori dell\'epoca, legati al linguaggio musicale ereditato dal Seicento e a una scrittura fondata sul contrappunto, pur fondato sulla moderna tonalit\xc3\xa0 e sull\'armonia che ne consegue, e sul suo sfruttamento in senso espressivo. La musica dei due sommi compositori tedeschi \xc3\xa8 caratterizzata da elementi tanto dello stile italiano che francese, da loro magistralmente assorbiti, elaborati e adoperati in modo originale nella loro produzione.\n\n'
'Il conservatorio di musica "Santa Cecilia" \xc3\xa8 il conservatorio statale di musica di Roma.\n\n'
'Il Pantheon (in greco antico: \xce\xa0\xce\xac\xce\xbd\xce\xb8\xce\xb5\xce\xbf\xce\xbd [\xe1\xbc\xb1\xce\xb5\xcf\x81\xcf\x8c\xce\xbd], P\xc3\xa1ntheon [hier\xc3\xb3n], \xc2\xab[tempio] di tutti gli dei\xc2\xbb), in latino classico Pantheum, \xc3\xa8 un edificio della Roma antica situato nel rione Pigna nel centro storico, costruito come tempio dedicato a tutte le divinit\xc3\xa0 passate, presenti e future. Fu fondato nel 27 a.C. dall\'arpinate Marco Vipsanio Agrippa, genero di Augusto. Fu fatto ricostruire dall\'imperatore Adriano tra il 120 e il 124 d.C., dopo che gli incendi dell\'80 e del 110 d.C. avevano danneggiato la costruzione precedente di et\xc3\xa0 augustea.\xc3\x88 composto da una struttura circolare unita a un portico in colonne corinzie (otto frontali e due gruppi di quattro in seconda e terza fila) che sorreggono un frontone. La grande cella circolare, detta rotonda, \xc3\xa8 cinta da spesse pareti in muratura e da otto grandi piloni su cui \xc3\xa8 ripartito il peso della caratteristica cupola emisferica in calcestruzzo che ospita al suo apice un\'apertura circolare detta oculo, che permette l\'illuminazione dell\'ambiente interno. L\'altezza dell\'edificio calcolata all\'oculo \xc3\xa8 pari al diametro della rotonda, caratteristica che rispecchia i criteri classici di architettura equilibrata e armoniosa. A quasi due millenni dalla sua costruzione, la cupola intradossata del Pantheon \xc3\xa8 ancora oggi una delle cupole pi\xc3\xb9 grandi di tutto il mondo, e nello specifico la pi\xc3\xb9 grande costruita in calcestruzzo romano.All\'inizio del VII secolo il Pantheon \xc3\xa8 stato convertito in basilica cristiana chiamata Santa Maria della Rotonda o Santa Maria ad Martyres, il che gli ha consentito di sopravvivere quasi integro alle spoliazioni inflitte dai papi agli edifici della Roma classica. Gode del rango di basilica minore ed \xc3\xa8 l\'unica basilica di Roma oltre a quelle patriarcali ad avere ancora un capitolo. Gli abitanti di Roma lo chiamavano popolarmente la Rotonna ("la Rotonda"), da cui derivano anche il nome della piazza e della via antistanti.\nPropriet\xc3\xa0 demaniale dello Stato Italiano, dal dicembre 2014 il Ministero per i beni e le attivit\xc3\xa0 culturali lo ha gestito tramite il Polo museale del Lazio, e dal dicembre 2019 attraverso la Direzione Musei statali di Roma. Nel 2019 ha fatto registrare 8.955.569 visitatori, risultando il sito museale statale italiano pi\xc3\xb9 visitato.'