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Pubblicazione: Firenze : Giuntina, 2006
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese:
'La storia dei diritti delle donne si riferisce ai diritti umani riconosciuti o meno alle donne nelle varie civilt\xc3\xa0 storiche. Una delle pi\xc3\xb9 importanti proclamazioni esplicite dei diritti delle donne fu la Dichiarazione dei sentimenti (1848). La posizione civilmente e socialmente dipendente delle donne \xc3\xa8 dimostrata dalle prove documentarie delle prime organizzazioni sociali.\n\n'
"La violenza contro le donne \xc3\xa8 la violenza perpetrata contro le donne basata sul genere, ed \xc3\xa8 ritenuta una violazione dei diritti umaniTermine usato molto spesso per definire la violenza contro le donne \xc3\xa8 violenza di genere. La violenza di genere riguarda donne e bambine, ma coinvolge anche minorenni come ad esempio nel caso della violenza assistita. Questa terminologia \xc3\xa8 largamente usata sia a livello istituzionale che da persone e associazioni di donne che operano nel settore. Nel 1999 le Nazioni Unite hanno deliberato che il 25 novembre venga considerato come la giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne.\n\n"
'La Giornata internazionale per l\'eliminazione della violenza contro le donne \xc3\xa8 una ricorrenza istituita dall\'Assemblea generale delle Nazioni Unite, tramite la risoluzione numero 54/134 del 17 dicembre 1999. L\'Assemblea generale delle Nazioni Unite ha designato il 25 novembre come data della ricorrenza e ha invitato i governi, le organizzazioni internazionali e le ONG a organizzare in quel giorno attivit\xc3\xa0 volte a sensibilizzare l\'opinione pubblica sul problema della violenza contro le donne.La data della Giornata internazionale per l\'eliminazione della violenza contro le donne segna anche l\'inizio dei "16 giorni di attivismo contro la violenza di genere" che precedono la Giornata mondiale dei diritti umani il 10 dicembre di ogni anno, promossi nel 1991 dal Center for Women\'s Global Leadership (CWGL) e sostenuti dalle Nazioni Unite, per sottolineare che la violenza contro le donne \xc3\xa8 una violazione dei diritti umani. Questo periodo comprende una serie di altre date significative, tra cui il 29 novembre, il Women Human Rights Defenders Day (WHRD), il 1\xc2\xba dicembre, la Giornata mondiale contro l\'AIDS e il 6 dicembre, anniversario del massacro del Politecnico di Montreal, quando 14 studentesse di ingegneria furono uccise da un venticinquenne che afferm\xc3\xb2 di voler "combattere il femminismo". Il colore arancione \xc3\xa8 utilizzato come colore di identificazione della campagna, ogni anno concentrata su un tema particolare. Dal 2014 ha assunto come slogan "Orange the World".In molti paesi, come l\'Italia, il colore esibito in questa giornata \xc3\xa8 il rosso e uno degli oggetti simbolo \xc3\xa8 rappresentato da scarpe rosse da donna, allineate nelle piazze o in luoghi pubblici, a rappresentare le vittime di violenza e femminicidio. L\'idea \xc3\xa8 nata da un\'installazione dell\'artista messicana Elina Chauvet, Zapatos Rojos, realizzata nel 2009 in una piazza di Ciudad Juarez, e ispirata all\'omicidio della sorella per mano del marito e alle centinaia di donne rapite, stuprate e assassinate in questa citt\xc3\xa0 di frontiera nel nord del Messico, nodo del mercato della droga e degli esseri umani. L\'installazione \xc3\xa8 stata replicata successivamente in moltissimi paesi del mondo, fra cui Argentina, Stati Uniti, Norvegia, Ecuador, Canada, Spagna e Italia.\nLa campagna in Italia viene in particolar modo modo portata avanti dal Centri antiviolenza e dalle Associazioni di donne impegnate nell\'ambito della Violenza contro le donne.\n\n'
'La storia delle donne nella Resistenza italiana rappresenta una componente fondamentale per il movimento partigiano nella lotta contro il nazifascismo. Esse lottarono per riconquistare la libert\xc3\xa0 e la giustizia del proprio paese ricoprendo funzioni di primaria importanza.\nIn tutte le citt\xc3\xa0 le donne partigiane lottavano quotidianamente per recuperare i beni di massima necessit\xc3\xa0 per il sostentamento dei compagni e trasportavano risorse poich\xc3\xa9 considerate meno pericolose. Vi erano gruppi organizzati di donne che svolgevano propaganda antifascista, raccoglievano fondi ed organizzavano assistenza ai detenuti politici ed erano impegnate anche nel mantenimento delle comunicazioni oltre che nelle operazioni militari.\nLe donne che parteciparono alla Resistenza, facevano parte di organizzazioni come i Gruppi di Azione Patriottica (GAP) e le Squadre di Azione Patriottica (SAP), e inoltre, fondarono dei Gruppi di difesa della donna, "aperti a tutte le donne di ogni ceto sociale e di ogni fede politica o religiosa, che volessero partecipare all\'opera di liberazione della patria e lottare per la propria emancipazione", per garantire i diritti delle donne, sovente diventate capifamiglia, al posto dei mariti arruolati nell\'esercito.\nDall\'interno delle fabbriche (dove avevano preso il posto degli uomini impegnati in guerra), organizzarono scioperi e manifestazioni contro il fascismo.\n\n'
'Le donne nel Medioevo occuparono una serie di ruoli sociali differenti. Nel corso di questo periodo di storia dell\'Europa. che dur\xc3\xb2 dal V al XV secolo, le donne detennero le posizioni di moglie, madre, contadina, artigiana e monaca, nonch\xc3\xa9 alcuni importanti ruoli di direzione come quelli di badessa e regina regnante. Il concetto stesso di "donna" \xc3\xa8 cambiato in diversi modi durante quest\'epoca e varie forze contribuirono ad influenzarne i ruoli.\n\n'