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'Carrara (Carara in dialetto carrarese) \xc3\xa8 un comune italiano di 60 909 abitanti della provincia di Massa-Carrara in Toscana. \xc3\x88 il centro pi\xc3\xb9 importante al mondo per quanto riguarda l\'estrazione e la lavorazione del suo famoso marmo, bianco e molto pregiato che viene estratto dalle vicine Alpi Apuane. \nL\'emblema della citt\xc3\xa0 \xc3\xa8 una ruota con il motto Fortitudo mea in rot\xc4\x81 (in latino: "La mia forza \xc3\xa8 nella ruota"). Questo stemma parlante fa riferimento al nome stesso della citt\xc3\xa0, nonch\xc3\xa9 alle ruote dei carri che trasportavano i marmi, principale fonte di ricchezza per Carrara. Un\'interpretazione alternativa sostiene che sia invece un simbolo legato al dio celtico Taranis, in genere rappresentato con il fulmine in una mano e una ruota a sei o otto raggi nell\'altra; Taranis, assimilabile a Giove, era il nume tutelare delle tempeste da cui i cavatori apuani dovevano proteggersi e il cui nome potrebbe aver generato il toponimo di Torano, oggi frazione di Carrara.\nCon Massa, nel periodo tra il XV ed il XIX secolo, costitu\xc3\xac il Ducato di Massa e Carrara.\nIl 12 gennaio 2007 la citt\xc3\xa0 di Carrara \xc3\xa8 stata insignita della medaglia d\'oro al merito civile per il contributo dato tra il 1943 e il 1945 alla lotta di Liberazione dal nazi-fascismo che vide impegnati moltissimi partigiani in questa provincia.'
'Il dialetto massese (el masseso) \xc3\xa8 una variet\xc3\xa0 linguistica romanza parlata nella citt\xc3\xa0 italiana di Massa e in alcune frazioni del suo territorio comunale.\n\n'
'La torta co\' bischeri \xc3\xa8 un dolce tipico di Pontasserchio, frazione del comune di San Giuliano Terme, e Vecchiano.\nHa la forma di una torta di pasta frolla ripiena di un impasto a base di riso e cioccolata (anche chiamato dialettalmente "Buzzo").\nNon va confusa con la torta co\' becchi (pronuncia Torta co\' bbekki) di Lucca e tanto meno con le torte verdi salate delle Alpi Apuane meridionali dette Torte di Pane, Torte co\' pizzi (pronuncia torte co\' ppizzi) o torte di pepe.\n\n'
'Retignano \xc3\xa8 una frazione del comune italiano di Stazzema, nella provincia di Lucca, in Toscana.\nNato come insediamento dei Liguri Apuani, cadde poi sotto il dominio dei Romani, che lo fondarono nel 177 a.C. e lo aiutarono a svilupparsi, rendendolo uno dei principali centri dell\'Alta Versilia, sulle Alpi Apuane, nota roccaforte di avvistamento dei nemici provenienti dal mare e punto strategico di rifornimento di legname, vari materiali estrattivi e marmo. Dopo un periodo di indipendenza in veste di comunello, durato diversi secoli, nel 1776 il Granduca Pietro Leopoldo sottrasse al paese questo titolo, assoggettandolo al dominio di Lucca, della cui provincia oggi fa parte. Retignano torn\xc3\xb2 a prosperare nella seconda met\xc3\xa0 dell\'Ottocento grazie all\'apertura delle cave di marmo, siti estrattivi del pregiato "bardiglio fiorito", apprezzato soprattutto dagli inglesi, gli stessi finanziatori del progetto.\nNel periodo tra le due guerre mondiali, il paese conobbe un rapido spopolamento, causato dall\'emigrazione verso le grandi citt\xc3\xa0 o verso l\'estero, particolarmente il Nord America o l\'Argentina. Assediato dai tedeschi e sfruttato per la sua posizione invidiabile, venne poi "riconquistato" dai soldati americani che vi posero una delle loro basi principali durante la fase di avanzamento presso la Linea Gotica.\n\n'
"Il volume Il Folklore d'Italia - Guida dei Gruppi Folklorici Italiani \xc3\xa8 un annuario che come suggerisce il sottotitolo, va utilizzato come guida, per gli interessati, al variegato e vasto mondo del folclore italiano.\n\n"