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"Enel S.p.A. (originariamente acronimo di Ente nazionale per l'energia elettrica) \xc3\xa8 una multinazionale Italiana dell\xe2\x80\x99energia e uno dei principali operatori integrati globali nei settori dell'energia elettrica e gas. Istituita come ente pubblico a fine 1962, si \xc3\xa8 trasformata nel 1992 in societ\xc3\xa0 per azioni e nel 1999, in seguito alla liberalizzazione del mercato dell'energia elettrica in Italia, quotata in borsa.\nLo Stato italiano, tramite il Ministero dell'economia e delle finanze, rimane comunque il principale azionista col 23,6% del capitale sociale, al 1\xc2\xba aprile 2016.Enel \xc3\xa8 l'84\xc2\xaa azienda al mondo per fatturato con 74,64 miliardi di euro e con una capitalizzazione di borsa di 90 miliardi di euro, la maggiore utility integrata d'Europa in termini di capitalizzazione.La societ\xc3\xa0 \xc3\xa8 quotata nell'indice FTSE MIB della Borsa di Milano."
'Sandro Pertini, all\'anagrafe Alessandro Giuseppe Antonio Pertini (Stella San Giovanni, 25 settembre 1896 \xe2\x80\x93 Roma, 24 febbraio 1990), \xc3\xa8 stato un politico, giornalista e partigiano italiano.\nFu il settimo presidente della Repubblica Italiana, in carica dal 1978 al 1985, primo socialista e unico esponente del PSI a ricoprire la carica.\nDurante la prima guerra mondiale, Pertini combatt\xc3\xa9 sul fronte dell\'Isonzo e per diversi meriti sul campo gli fu conferita una medaglia d\'argento al valor militare nel 1917. Nel primo dopoguerra ader\xc3\xac al Partito Socialista Unitario di Filippo Turati e si distinse per la sua energica opposizione al fascismo. Perseguitato per il suo impegno politico contro la dittatura di Mussolini, nel 1925 fu condannato a otto mesi di carcere, e quindi costretto all\'esilio in Francia per evitare l\'assegnazione per cinque anni al confino.\nContinu\xc3\xb2 la sua attivit\xc3\xa0 antifascista anche all\'estero e per questo, dopo essere rientrato sotto falso nome in Italia nel 1929, fu arrestato e condannato dal Tribunale speciale per la difesa dello Stato prima alla reclusione e successivamente al confino.\nSolo nel 1943, alla caduta del regime fascista, fu liberato. Contribu\xc3\xac a ricostruire il vecchio PSI fondando insieme a Pietro Nenni e Lelio Basso il Partito Socialista Italiano di Unit\xc3\xa0 Proletaria.\nIl 10 settembre 1943 partecip\xc3\xb2 alla battaglia di Porta San Paolo nel tentativo di difendere Roma dall\'occupazione tedesca.\nDivenne in seguito una delle personalit\xc3\xa0 di primo piano della Resistenza e fu membro della giunta militare del Comitato di Liberazione Nazionale in rappresentanza del PSIUP.\nA Roma fu catturato dalle SS e condannato a morte; riusc\xc3\xac a salvarsi evadendo dal carcere di Regina Coeli assieme a Giuseppe Saragat e ad altri cinque esponenti socialisti grazie a un intervento dei partigiani delle Brigate Matteotti.\nNella lotta di Resistenza fu attivo a Roma, in Toscana, Valle d\'Aosta e Lombardia, distinguendosi in diverse azioni che gli valsero una medaglia d\'oro al valor militare. Nell\'aprile 1945 partecip\xc3\xb2 agli eventi che portarono alla liberazione dal nazifascismo, organizzando l\'insurrezione di Milano e votando il decreto che condann\xc3\xb2 a morte Mussolini e gli altri gerarchi fascisti.\nNell\'Italia repubblicana fu eletto deputato all\'Assemblea Costituente per i socialisti, quindi senatore nella prima legislatura e deputato in quelle successive, sempre rieletto dal 1953 al 1976. Ricopr\xc3\xac per due legislature consecutive, dal 1968 al 1976, la carica di presidente della Camera dei deputati, infine fu eletto presidente della Repubblica Italiana l\'8 luglio 1978.\nAndando spesso oltre il "basso profilo" tipico del ruolo istituzionale ricoperto, il suo mandato presidenziale fu caratterizzato da una forte impronta personale che gli valse una notevole popolarit\xc3\xa0, tanto da essere ricordato come il "presidente pi\xc3\xb9 amato dagli italiani" o il "presidente degli italiani".Come capo dello Stato confer\xc3\xac l\'incarico a sei presidenti del Consiglio: Giulio Andreotti (del quale respinse le dimissioni di cortesia presentate nel 1978), Francesco Cossiga (1979-1980), Arnaldo Forlani (1980-1981), Giovanni Spadolini (1981-1982), Amintore Fanfani (1982-1983) e Bettino Craxi (1983-1987).\nNomin\xc3\xb2 cinque senatori a vita: Leo Valiani nel 1980, Eduardo De Filippo nel 1981, Camilla Ravera nel 1982 (prima donna senatrice a vita), Carlo Bo e Norberto Bobbio nel 1984; infine nomin\xc3\xb2 tre giudici della Corte costituzionale: nel 1978 Virgilio Andrioli, nel 1980 Giuseppe Ferrari e nel 1982 Giovanni Conso.\nEsponente democratico e riformista del socialismo italiano, durante la sua carriera si prodig\xc3\xb2 per la crescita del PSI e per l\'unit\xc3\xa0 dei socialisti italiani, opponendosi strenuamente alla scissione del 1947 e sostenendo la riunificazione delle sinistre. In qualit\xc3\xa0 di presidente della Repubblica nel 1979 confer\xc3\xac, per la prima volta dal 1945, il mandato di formare il nuovo governo a un esponente laico, il repubblicano Ugo La Malfa, incaricando quindi, con successo, nel 1981, il segretario del PRI Giovanni Spadolini (primo non democristiano ad assumere la guida del governo dal 1945), e nel 1983 il segretario del PSI Bettino Craxi (primo uomo politico socialista a essere nominato presidente del Consiglio nella storia d\'Italia).\nDurante e dopo il periodo presidenziale non rinnov\xc3\xb2 la tessera del PSI, al fine di presentarsi al di sopra delle parti, pur senza rinnegare il suo essere socialista. Del resto, lasciato il Quirinale al termine del suo mandato presidenziale e rientrato in Parlamento come senatore a vita di diritto, si iscrisse al gruppo senatoriale del Partito Socialista Italiano.\nFu sposato dal 1946 alla sua morte con Carla Voltolina, anch\'essa partigiana e antifascista.\n\n'
"Lecco (AFI: [\xcb\x88lekko], pronuncia locale [\xcb\x88l\xc9\x9bkko], ; dialetto lecchese: L\xc3\xa8cch [\xcb\x88l\xc9\x9bk]) \xc3\xa8 un comune italiano di 47 892 abitanti, capoluogo della provincia omonima in Lombardia.\nElevato a capoluogo di provincia con decreto del presidente della Repubblica del 6 marzo 1992, ottenne il titolo di citt\xc3\xa0 il 22 giugno 1848 e ad oggi il suo agglomerato urbano supera i centomila abitanti. Nota per essere il luogo in cui lo scrittore Alessandro Manzoni ambient\xc3\xb2 I promessi sposi, la citt\xc3\xa0 \xc3\xa8 situata in uno dei vertici del Triangolo Lariano, sulla sinistra idrografica dell'Adda oltre ad affacciarsi sul ramo orientale del lago di Como ed \xc3\xa8 compresa nelle prealpi orobiche, tra il gruppo delle Grigne e il Resegone.\nCrocevia strategico per la Valtellina, Lecco assunse crescente importanza durante il Medioevo quando, a seguito della Pace di Costanza, fu annessa al Ducato di Milano che le confer\xc3\xac l'attuale impianto urbanistico, ma fu nella seconda met\xc3\xa0 dell'XIX secolo, durante il dominio austriaco, che la citt\xc3\xa0 attravers\xc3\xb2 un periodo particolarmente fiorente che port\xc3\xb2 alla costruzione di palazzi e portici in stile neoclassico. Dopo l'Unit\xc3\xa0 d'Italia Lecco si afferm\xc3\xb2 come uno dei primi centri industriali d'Italia grazie allo sviluppo delle industrie siderurgiche, gi\xc3\xa0 attive nel XII secolo, che le conferirono l'appellativo di citt\xc3\xa0 del ferro.\n\n"
'La battaglia di Cassino (in inglese Battle of Cassino, in tedesco Schlacht um Monte Cassino, comunemente conosciuta anche come "battaglia di Montecassino"), fu la serie di duri combattimenti svoltisi tra il gennaio e il maggio 1944 tra le forze alleate e quelle tedesche durante la campagna d\'Italia nella seconda guerra mondiale.\nIl teatro delle operazioni vide le truppe alleate raggruppate nella 5\xc2\xaa Armata statunitense del generale Mark Clark assaltare, dopo il vittorioso sbarco a Salerno, la linea Gustav a sud di Roma, difesa dalle esperte truppe tedesche della 10\xc2\xaa Armata comandata dal generale Heinrich von Vietinghoff. Il perno difensivo tedesco sulla Gustav era rappresentato dall\'abitato di Cassino, che controllava l\'accesso alla valle del Liri, e dall\'abbazia di Montecassino che sovrastava la valle e permetteva ai difensori di controllare i movimenti delle truppe nemiche. La valle era considerata l\'unica via d\'accesso agevole per le colonne di uomini e mezzi alleati in avanzata verso la capitale, e divenne quindi un caposaldo difeso tenacemente dai tedeschi: essi impegnarono per oltre cento giorni le forze alleate in un\'accanita guerra di posizione che per lunghi momenti fu molto simile alla cruenta guerra di trincea che aveva contraddistinto la prima guerra mondiale.\nLa battaglia fu caratterizzata, oltre che dai violenti scontri, anche dal discusso bombardamento aereo alleato che distrusse la secolare abbazia di Montecassino. L\'atto procur\xc3\xb2 non poche critiche ai comandi anglo-americani, a cui erano gi\xc3\xa0 rimproverati i fallimentari attacchi che continuavano a susseguirsi invano contro le tenaci linee difensive tedesche nel settore. Dopo un difficile inverno, in cui gli anglo-americani riuscirono a rinforzare e riorganizzare le proprie truppe, lo sfondamento della linea Gustav avvenne solo a met\xc3\xa0 maggio con l\'imponente operazione Diadem, che permise alle forze alleate di irrompere oltre le difese tedesche che difendevano il settore della Gustav dalla costa tirrenica a Cassino e contemporaneamente sfondare il perimetro difensivo tedesco contro la testa di sbarco ad Anzio. Dopo questa azione le forze alleate poterono aprirsi la strada per l\'occupazione di Roma, mentre le truppe tedesche in Italia, su ordine di Albert Kesselring, si ritirarono attestandosi sulla successiva linea difensiva, la famosa linea Gotica, lungo la quale avrebbero continuato a opporre una efficace resistenza fino alle ultime settimane della guerra.'