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Pubblicazione: Livorno : Sillabe, 2010
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
"Palazzo Pitti \xc3\xa8 un imponente palazzo rinascimentale di Firenze. Si trova nella zona di Oltrarno, a breve distanza da Ponte Vecchio. Il nucleo originale dell'edificio risale al 1458, come residenza urbana del banchiere Luca Pitti. Il palazzo fu quindi acquistato dalla famiglia Medici nel 1549 e divenne la residenza principale dei granduchi di Toscana, prima medicei e dal 1737 Asburgo-Lorena. A seguito dell'unit\xc3\xa0 d'Italia, svolse il ruolo di palazzo reale per Casa Savoia nel quinquennio in cui Firenze fu capitale del Regno d'Italia (1865-70). Nel 1919 Vittorio Emanuele III lo don\xc3\xb2 allo Stato: da allora \xc3\xa8 un museo statale.\nAl suo interno \xc3\xa8 infatti ospitato un importante insieme di musei: la Galleria palatina, sistemata secondo il criterio della quadreria settecentesca, con capolavori di Raffaello e Tiziano; gli Appartamenti reali, l'appartamento della Duchessa d'Aosta e il quartiere del Principe di Napoli (ordinariamente non visitabili dai turisti); la Galleria d'arte moderna (con le opere dei macchiaioli), e altri musei specializzati: il Tesoro dei granduchi, dedicato all'arte applicata; il Museo della moda e del costume, il maggiore museo italiano dedicato alla moda; il Museo delle porcellane e il Museo delle carrozze. Il palazzo \xc3\xa8 completato dal Giardino di Boboli, uno dei migliori esempi al mondo di giardino all'italiana.\nDal 2014 il Ministero per i beni e le attivit\xc3\xa0 culturali ha riunito entro un'unica amministrazione palazzo, giardino e Galleria degli Uffizi, creando le Gallerie degli Uffizi, un nuovo ente dotato di autonomia speciale."
"Il Palazzo Reale di Torino \xc3\xa8 la prima e pi\xc3\xb9 importante tra le residenze sabaude in Piemonte, teatro della politica degli Stati sabaudi per almeno tre secoli.\n\xc3\x88 collocato nel cuore della citt\xc3\xa0, nella Piazzetta Reale adiacente alla centralissima Piazza Castello, da cui si dipartono le principali arterie del centro storico: via Po, via Roma, via Garibaldi e via Pietro Micca.\nRappresenta il cuore della corte sabauda, simbolo del potere della dinastia e, congiuntamente alle altre dimore reali della cintura torinese, come la reggia di Venaria Reale, la Palazzina di caccia di Stupinigi o il castello del Valentino, \xc3\xa8 parte integrante dei beni dichiarati dall'UNESCO quali Patrimonio dell'Umanit\xc3\xa0.\nNel 2016 confluisce nei Musei Reali insieme alla Galleria Sabauda, Armeria Reale, Biblioteca Reale, Palazzo Chiablese e Museo di antichit\xc3\xa0. Nel 2018 l'intero complesso, incluse le mostre ospitate nelle Sale Chiablese, \xc3\xa8 stato visitato da 515.632 visitatori.\n\n"
"La Galleria d'arte moderna \xc3\xa8 uno dei musei ospitati in palazzo Pitti a Firenze. Si trova al secondo piano del complesso architettonico, all'interno del quale si articola in 30 sale comprendendo tutte le stanze del corpo di fabbrica principale del palazzo e tutte le stanze dell'ala laterale settentrionale posteriore del complesso architettonico, tra le quali anche la Sala da Ballo ed altre sei sale originariamente appartenenti al Quartiere Borbonico (Nuovo Palatino).\nQuesta vasta collezione offre un panorama italiano completo del periodo artistico dalla fine del Settecento (epoca neoclassica) ai primi decenni del Novecento, basata sulla pittura italiana ma con qualche importante scultura coeva e con significativi esempi di artisti stranieri. \xc3\x88 ospitata, in ordine cronologico, nell'ala nord del Palazzo al secondo piano in pi\xc3\xb9 di trenta stanze, una delle ultime aree del palazzo ad essere convertite in museo, dove fino agli anni trenta del Novecento hanno saltuariamente vissuto i rappresentanti di Casa Savoia in visita alla citt\xc3\xa0 e dove era ospitata la Biblioteca Palatina, confluita in parte nella Biblioteca Magliabechiana, nonch\xc3\xa9 una parte nel mezzanino detto degli occhi, dal tema della decorazione.\nNel 2013 il complesso museale di Palazzo Pitti, che comprende la Galleria d'arte moderna, la Galleria Palatina e gli Appartamenti monumentali, \xc3\xa8 stato il tredicesimo sito statale italiano pi\xc3\xb9 visitato, con 386.993 visitatori e un introito lordo totale di 1.983.028,75 Euro. Nel 2016 il circuito museale ha fatto registrare 400.626 visitatori..\n\n"
'Il Ritratto di Leone X con i cardinali Giulio de\' Medici e Luigi de\' Rossi \xc3\xa8 un dipinto a olio su tavola (155,2x118,9 cm) di Raffaello Sanzio, databile al 1518. \nIl grande ritratto del papa venne inviato a Firenze nel 1518 per rappresentare il pontefice, impossibilitato a spostarsi, alle nozze del nipote Lorenzo duca di Urbino con la nobildonna francese Madeleine de La Tour d\'Auvergne (parente del re di Francia Francesco I), dalla cui unione nacque Caterina de\' Medici. Il ritratto venne sistemato in Palazzo Medici e le fonti lo ricordano "sopra alla tavola dove mangiava la Duchessa e gli altri signori, in mezzo, che veramente rallegrava ogni cosa".\nVasari ne fece una descrizione di stupefatta ammirazione, che ben rievoca l\'impressione che l\'opera fece presso i contemporanei: incantava l\'acuta descrizione degli oggetti, la resa minuziosa dei dettagli preziosi e soprattutto "i lumi delle finestre, le spalle del papa e il rigirare delle stanze" riflessi nel pomello della sedia camerale.\nNe furono fatte varie copie, tra cui una del Vasari stesso nel 1536; lo storico aretino riporta anche una storia secondo cui una copia di Andrea del Sarto (oggi a Napoli) venne spedita al posto dell\'originale a Federico II Gonzaga, che l\'aveva ammirato in casa di Ottaviano de\' Medici e tanto aveva insistito per avere l\'opera con Clemente VII; in realt\xc3\xa0 si pensa si tratti di un falso racconto, poich\xc3\xa9 dal carteggio si evince che il marchese non ricevette il dipinto prima del 1525.\nNel 1589 \xc3\xa8 inventariato agli Uffizi e dal 1799 al 1816 fin\xc3\xac in Francia tra le prede napoleoniche.\nCon l\'unione di Uffizi e Galleria Palatina, il direttore Eike Schmidt ha portato avanti un riordino delle collezioni, destinando il ritratto alla galleria palatina di palazzo Pitti, dove l\'opera si trovava fino al XIX secolo.\nDopo il restauro del 1995, la tavola \xc3\xa8 stata di nuovo restaurata nel 2017-2018\n\n'
'La conversione della Maddalena \xc3\xa8 un dipinto a olio su tela (146,5x108 cm) realizzato tra il 1615 e il 1616 dalla pittrice italiana Artemisia Gentileschi. \xc3\x88 conservato nella Galleria Palatina di Palazzo Pitti, a Firenze.'