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Pubblicazione: Montepulciano : Le Balze, [2003]
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
"Lo Stato Pontificio (Stato della Chiesa fu il suo nome ufficiale fino al 1815, detto anche Stato Ecclesiastico) fu l'entit\xc3\xa0 statuale costituita dall'insieme dei territori su cui la Santa Sede esercit\xc3\xb2 il proprio potere temporale dal 751 o 756 al 1870, ovvero pi\xc3\xb9 di un millennio. Era governato da una teocrazia con a capo il Papa come guida religiosa, politica e militare.\nDurante la sua esistenza ebbe periodi in cui il suo prestigio e la sua influenza sullo scacchiere politico europeo furono rimarchevoli; la sua proiezione internazionale usc\xc3\xac dai limiti territoriali che le circostanze storiche gli avevano assegnato in relazione al Sacro Romano Impero. I vincoli di vassallaggio dettati dalla Santa Sede condizionarono talvolta importanti stati indipendenti come il Regno di Sicilia, il Regno di Napoli, il Regno d'Inghilterra, il Regno di Francia, il Regno di Spagna, il Regno del Portogallo, la Corona d'Aragona, il Regno d'Ungheria, l'Impero austriaco e altri stati.\nTermin\xc3\xb2 la sua esistenza nel 1870, dopo l'annessione al Regno d'Italia di tre legazioni, con gli eventi che seguirono la fine della Seconda guerra d'indipendenza italiana e la spedizione dei Mille (1859 - 1861) e con la presa di Roma e la successiva annessione della quarta legazione e del circondario di Roma (1870)."
"Roberto Francesco Romolo Bellarmino (Montepulciano, 4 ottobre 1542 \xe2\x80\x93 Roma, 17 settembre 1621) \xc3\xa8 stato un teologo, scrittore e cardinale italiano, venerato come santo dalla Chiesa cattolica e proclamato dottore della Chiesa. Apparteneva all'Ordine dei Gesuiti."
"L'Ordine dei servi di Maria, anche detti serviti, in latino Ordo Servorum Beatae Virginis Mariae (sigla O.S.M.), \xc3\xa8 un ordine mendicante della Chiesa cattolica. Venne fondato a Firenze, probabilmente nel 1233, da un gruppo di sette persone, poi conosciuto come i sette santi fondatori.\n\n"
"Ascoli Piceno (/\xcb\x88askoli pi\xcb\x88\xca\xa7\xc9\x9bno/ ; A\xc5\xa1cul\xc3\xab in dialetto ascolano) \xc3\xa8 un comune italiano di 47 129 abitanti, capoluogo dell'omonima provincia nelle Marche.\nIl centro storico \xc3\xa8 costruito quasi interamente in travertino e in esso si trova la rinascimentale piazza del Popolo. Sede vescovile, conserva diverse torri gentilizie e campanarie e per questo \xc3\xa8 chiamata la Citt\xc3\xa0 delle cento torri. \xc3\x88 l'unica citt\xc3\xa0 della regione ad avere due teatri storici, il Ventidio Basso e il Filarmonici.\nLa citt\xc3\xa0 \xc3\xa8 anche conosciuta per l'oliva ascolana, specialit\xc3\xa0 gastronomica nata ad Ascoli Piceno e diffusa in tutto il territorio italiano e al di fuori dei confini nazionali."
"Regno di Napoli (in latino: Regnum Neapolitanum, in catalano Regne de N\xc3\xa0pols, in spagnolo Reino de N\xc3\xa1poles) \xc3\xa8 il nome con cui \xc3\xa8 conosciuto nella storiografia moderna l'antico Stato esistito dal XIV al XIX secolo ed esteso a tutto il meridione continentale italiano. Il suo nome ufficiale era Regnum Siciliae citra Pharum, vale a dire \xe2\x80\x9cRegno di Sicilia al di qua del Faro\xe2\x80\x9d, in riferimento al Faro di Messina, e si contrapponeva al contemporaneo Regnum Siciliae ultra Pharum, cio\xc3\xa8 \xe2\x80\x9cRegno di Sicilia al di l\xc3\xa0 del Faro\xe2\x80\x9d, che si estendeva sull'intera isola di Sicilia. In epoca normanna, il Regno di Sicilia era organizzato in due macro-aree: la prima, che includeva i territori siciliani e calabresi, costituiva il Regno di Sicilia propriamente detto; la seconda, che includeva i restanti territori peninsulari, costituiva il Regno di Puglia, allorquando il territorio era parte integrante del Regno normanno di Sicilia. Quest'ultimo Stato fu istituito nel 1130, con il conferimento a Ruggero II d'Altavilla del titolo di Rex Siciliae dall'antipapa Anacleto II, titolo confermato nel 1139 da papa Innocenzo II. Il nuovo Stato insisteva cos\xc3\xac su tutti i territori del Mezzogiorno, attestandosi come il pi\xc3\xb9 ampio degli antichi Stati italiani.\nAlla stipula della Pace di Caltabellotta (1302) segu\xc3\xac la formale divisione del regno in due: Regnum Siciliae citra Pharum (noto nella storiografia come Regno di Napoli) e Regnum Siciliae ultra Pharum (anche noto per un breve periodo come Regno di Trinacria e noto nella storiografia come Regno di Sicilia). Pertanto questo trattato pu\xc3\xb2 essere considerato l'atto di fondazione convenzionale dell'entit\xc3\xa0 politica oggi nota come Regno di Napoli.\nIl regno, come Stato sovrano, vide una grande fioritura intellettuale, economica e civile sia sotto le varie dinastie angioine (1282-1442), sia con la riconquista aragonese di Alfonso I (1442-1458), sia sotto il governo di un ramo cadetto della casa d'Aragona (1458-1501); allora la capitale Napoli era celebre per lo splendore della sua corte e il mecenatismo dei sovrani. Nel 1504 la Spagna unita sconfisse la Francia, e il regno di Napoli fu da allora unito dinasticamente alla monarchia spagnola, insieme a quello di Sicilia, fino al 1707: entrambi furono governati come due vicereami distinti ma con la dicitura ultra et citra Pharum e con la conseguente distinzione storiografica e territoriale tra Regno di Napoli e Regno di Sicilia. Bench\xc3\xa9 i due regni, nuovamente riuniti, ottennero l'indipendenza con Carlo di Borbone gi\xc3\xa0 nel 1734, l'unificazione giuridica definitiva di entrambi i regni si ebbe solo nel dicembre 1816, con la fondazione dello Stato sovrano del Regno delle Due Sicilie.\nIl territorio del Regno di Napoli inizialmente corrispondeva alla somma di quelli delle attuali regioni italiane di Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e comprendeva anche alcune aree dell'odierno Lazio meridionale ed orientale appartenenti fino al 1927 alla Campania, ovvero all'antica provincia di Terra di Lavoro (circondario di Gaeta e circondario di Sora), ed all'Abruzzo (circondario di Cittaducale).\n\n"