Accedi all'area personale per aggiungere e visualizzare i tuoi libri preferiti
Titolo uniforme: Pascoli decadente / Claudio Varese
Pubblicazione: Firenze : Sansoni, [1964]
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
'Giovanni Pascoli (San Mauro di Romagna, 31 dicembre 1855 \xe2\x80\x93 Bologna, 6 aprile 1912) \xc3\xa8 stato un poeta, accademico e critico letterario italiano, figura emblematica della letteratura italiana di fine Ottocento, considerato insieme a Gabriele D\'Annunzio, il maggior poeta decadente italiano, nonostante la sua formazione principalmente positivistica.\n\nDal Fanciullino, articolo programmatico pubblicato per la prima volta nel 1897, emerge una concezione intima e interiore del sentimento poetico, orientato alla valorizzazione del particolare e del quotidiano, e al recupero di una dimensione infantile e quasi primitiva. D\'altra parte, solo il poeta pu\xc3\xb2 esprimere la voce del "fanciullino" presente in ognuno: quest\'idea consente a Pascoli di rivendicare per s\xc3\xa9 il ruolo, per certi versi ormai anacronistico, di "poeta vate", e di ribadire allo stesso tempo l\'utilit\xc3\xa0 morale (specialmente consolatoria) e civile della poesia.\nEgli, pur non partecipando attivamente ad alcun movimento letterario dell\'epoca, n\xc3\xa9 mostrando particolare propensione verso la poesia europea contemporanea (al contrario di D\'Annunzio), manifesta nella propria produzione tendenze prevalentemente spiritualistiche e idealistiche, tipiche della cultura di fine secolo segnata dal progressivo esaurirsi del positivismo.\nComplessivamente la sua opera appare percorsa da una tensione costante tra la vecchia tradizione classicista ereditata dal maestro Giosu\xc3\xa8 Carducci, e le nuove tematiche decadenti. Risulta infatti difficile comprendere il vero significato delle sue opere pi\xc3\xb9 importanti, se si ignorano i dolorosi e tormentosi presupposti biografici e psicologici che egli stesso riorganizz\xc3\xb2 per tutta la vita, in modo ossessivo, come sistema semantico di base del proprio mondo poetico e artistico.\n\n'
"Maria Pascoli, detta anche Mari\xc3\xb9 (San Mauro di Romagna, 1\xc2\xba novembre 1865 \xe2\x80\x93 Castelvecchio di Barga, 5 dicembre 1953), \xc3\xa8 stata la sorella del poeta Giovanni Pascoli, che assistette fino alla sua morte, e del quale cur\xc3\xb2 e conserv\xc3\xb2 l'archivio nella casa a lui intitolata.\n\n"
"Novembre \xc3\xa8 un componimento poetico di Giovanni Pascoli, tratto dalla raccolta poetica Myricae. Originariamente era intitolato San Martino come l'omonima poesia del maestro Carducci da cui trae l'ascendenza.\n\n"
"L'aquilone \xc3\xa8 una poesia di Giovanni Pascoli, composta nel 1897, e appartenente alla raccolta Primi poemetti.\n\n"
"I Primi poemetti sono una raccolta poetica di Giovanni Pascoli. Originariamente pubblicata col titolo di \xe2\x80\x9cPoemetti\xe2\x80\x9d, venne ribattezzata nella terza edizione del 1904, per essere distinta dai \xe2\x80\x9cNuovi poemetti\xe2\x80\x9d.\nLe poesie che costituiscono il nucleo fondante della raccolta erano gi\xc3\xa0 state ultimate nel 1897. La seconda edizione dei Poemetti risale al 1900, ed \xc3\xa8 il frutto di rielaborazioni e aggiunte. La quarta edizione, del 1904, \xc3\xa8 la definitiva.\nIl motto che introduce la raccolta, come in Myricae e nei Canti di Castelvecchio, \xc3\xa8 tratto dalla quarta bucolica di Virgilio e recita: \xc2\xabPaulo maiora\xc2\xbb (\xe2\x80\x9cQualcosa di pi\xc3\xb9 grande\xe2\x80\x9d), a indicare la differenza di intenti rispetto alle precedenti raccolte e la focalizzazione su oggetti e tematiche che talvolta esulano dall'\xc2\xabhumilitas\xc2\xbb e abbracciano la filosofia.\nPascoli riprende e amplia i temi portanti della sua poetica, dando vita a una raccolta pi\xc3\xb9 organica, che il critico Giorgio B\xc3\xa0rberi Squarotti ha definito \xc2\xabromanzo georgico\xc2\xbb. Quasi tutti i componimenti sono unificati dalla stessa cornice. I personaggi si muovono su uno sfondo agreste, tra contadini che si svegliano all'alba per la semina e campane che suonano l'Avemaria serotina.\nLa raccolta \xc3\xa8 dedicata a Maria Pascoli, sorella del poeta, ed \xc3\xa8 espressamente presentata come un \xc2\xabinvito alla campagna\xc2\xbb.\n\n"
'Alla domanda da dove inizi veramente la poesia italiana del Novecento, molti critici letterari hanno dato differenti e contrastanti risposte in virt\xc3\xb9, o a causa, della difficolt\xc3\xa0 nel tracciare una linea netta di demarcazione.\nTuttavia la predominanza dei temi dell\'Io, nell\'intimismo di Giovanni Pascoli e nell\'estetismo di Gabriele D\'Annunzio segnarono un irreversibile cambiamento rispetto alla poesia "pubblica" e dichiarativa di Giosu\xc3\xa8 Carducci.\nLa nuova poesia viene situata, perci\xc3\xb2, da una parte della critica letteraria, nell\'area che accoglie il linguaggio e i temi del decadentismo influenzato da entrambe le grandi figure del passaggio di secolo italiano.\nPi\xc3\xb9 tardi le esperienze crepuscolari di Guido Gozzano, da un lato, e le opposte dei futuristi proseguono, accentuandole nella sperimentalit\xc3\xa0 le due vie personaliste di Pascoli e D\'Annunzio, identificando cos\xc3\xac una linea separatrice di frattura con la passata tradizione letteraria sia dal punto di vista delle tematiche, sia del linguaggio.\nLa maggior parte della critica (secondo il criterio seguito fino alla fine degli agli anni cinquanta) stabilir\xc3\xa0 gli elementi innovativi della poesia del Novecento a partire da Giuseppe Ungaretti, seguendo una linea che condurrebbe dai "vociani" all\'apertura della grande stagione degli "ermetici".\nE certamente \xc3\xa8 centrale nel cuore del \'900 la vicenda dell\'ermetismo segnata da figure di livello mondiale come Giuseppe Ungaretti ed Eugenio Montale. Altri ermetici importanti: Alfonso Gatto e Mario Luzi.\nPi\xc3\xb9 appartata la scrittura di Corrado Govoni come, pi\xc3\xb9 tardi, le maggiori figure di Umberto Saba e Sandro Penna e con il suo musicale rimario Giorgio Caproni. Tra i temi pi\xc3\xb9 significativi della poesia del secondo Novecento, pur nell\'estrema variet\xc3\xa0 che la caratterizza, \xc3\xa8 opportuno menzionare invece l\'impegno sia etico sia civile, che nasce anche dalla meditazione dei mali e degli orrori della prima e soprattutto della seconda guerra mondiale; \xc3\xa8 prioritario riferirsi a Pier Paolo Pasolini, ad Edoardo Sanguineti a Roberto Roversi. Andrea Zanzotto autore di straordinaria cultura e intensa compartecipazione alla vicenda umana e al segno del decadere dell\'ambiente, \xc3\xa8 stato un punto di contatto fra le maggiori figure del secolo. Salvatore Quasimodo, assurto a fama internazionale per l\'assegnazione del Nobel, che pi\xc3\xb9 tardi andr\xc3\xa0 anche a Montale, attravers\xc3\xb2 diverse tonalit\xc3\xa0, dal lirismo classicheggiante ad un neorealismo di chiara testimonianza politica. Meno note ma certamente significative le figure di Elio Fiore e alla fine del Novecento di Gregorio Scalise e Davide Ferrari partiti da un riferimento alle avanguardie degli anni \'60 e \'70, poi capaci di svolgere una vena di pi\xc3\xb9 intensa riflessione sulle grandi prove della storia. Vicini a Pasolini, Dario Bellezza e Paolo Volponi; a Sanguineti, Elio Pagliarani, Nanni Balestrini e Giuseppe Guglielmi; ed a Saba, sia pure con un maggiore inserimento nel linguaggio poetico novecentesco, Giovanni Giudici.\nAutrice di continua produzione poetica, sempre legata all\'immediata narrazione di un animo profondamente segnato dalle esperienze di vita, Alda Merini, poetessa particolarmente amata anche dal pubblico pi\xc3\xb9 vasto. Oggi la poesia italiana cade in una profonda crisi editoriale e di attenzione da parte del pubblico e, pur l\'Italia il paese con il maggior numero di edizioni di genere, \xc3\xa8 il paese europeo dove si acquistano meno volumi di poesia in Europa. Segnaliamo la poesia di strada, come movimento di rinnovamento, contemporaneo e di rilancio per il grande pubblico della poesia italiana.\n\n'