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Pubblicazione: Firenze : Polistampa, c2004
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
'Enrico Mattei (Acqualagna, 29 aprile 1906 \xe2\x80\x93 Bascap\xc3\xa8, 27 ottobre 1962) \xc3\xa8 stato un imprenditore, partigiano, politico e dirigente pubblico italiano.\nFiglio del brigadiere dei carabinieri Antonio Mattei, fond\xc3\xb2 una piccola azienda chimica. Durante la seconda guerra mondiale prese parte alla Resistenza, divenendone una figura di primo piano e rappresentandone la componente "bianca" in seno al CLNAI. Nel 1945 fu nominato commissario liquidatore dell\'Agip. Disattendendo il mandato, ne fece invece una multinazionale del petrolio, protagonista del miracolo economico postbellico. Mattei fece dell\'Eni anche un centro d\'influenza politica, attraverso la propriet\xc3\xa0 di media quali il quotidiano Il Giorno e finanziamenti ai partiti. Sempre vicino alla sinistra democristiana, in particolar modo a figure come Giorgio La Pira e Giovanni Gronchi, mor\xc3\xac nel 1962 in un misterioso incidente occorso al suo aereo personale, nei pressi di Bascap\xc3\xa8. Nel 2012 la sentenza di un processo collegato, quella sulla scomparsa del giornalista Mauro De Mauro che indagava sul fatto, ha riconosciuto ufficialmente che Mattei fu vittima di un attentato.Nell\'immediato dopoguerra fu incaricato dallo Stato di smantellare l\'Agip, creata nel 1926 dal regime fascista; invece di seguire le istruzioni del Governo, riorganizz\xc3\xb2 l\'azienda, fondando nel 1953 l\'Eni, di cui l\'Agip divenne la struttura portante. Mattei diede un nuovo impulso alle perforazioni petrolifere nella Pianura Padana, avvi\xc3\xb2 la costruzione di una rete di gasdotti per lo sfruttamento del metano e apr\xc3\xac all\'energia nucleare.\nSotto la sua presidenza l\'Eni negozi\xc3\xb2 rilevanti concessioni petrolifere in Medio Oriente e un importante accordo commerciale con l\'Unione Sovietica (grazie all\'intermediazione di Luigi Longo, suo amico durante la guerra partigiana e pi\xc3\xb9 tardi segretario del Partito Comunista Italiano). Queste iniziative contribuirono a rompere l\'oligopolio delle Sette sorelle, che allora dominavano l\'industria petrolifera mondiale. Mattei introdusse inoltre il principio per il quale i Paesi proprietari delle riserve dovevano ricevere il 75% dei profitti derivanti dallo sfruttamento dei giacimenti. Pur non essendo attivamente impegnato in politica, era vicino alla sinistra democristiana, e fu parlamentare dal 1948 al 1953.\nPer la sua attivit\xc3\xa0 Mattei nel 1961 fu insignito della laurea in ingegneria ad honorem dalla Facolt\xc3\xa0 di Ingegneria (ora Politecnico) dell\'Universit\xc3\xa0 degli Studi di Bari. Fu insignito anche di altre lauree honoris causa, della croce di cavaliere del lavoro e della Bronze Star Medal dell\'Esercito statunitense (5 maggio 1945), nonch\xc3\xa9 della cittadinanza onoraria del comune di Cortemaggiore e post mortem, l\'11 aprile 2013, della cittadinanza onoraria del comune di Ferrandina (MT), dove nel 1958 l\'Agip Mineraria fece alcuni studi e trov\xc3\xb2 il metano nella Valle del Basento.\n\n'
"La storia dell'Iraq \xc3\xa8 molto antica e brani della sua fase pi\xc3\xb9 remota coincidono con passaggi della storia di importanti civilt\xc3\xa0 che ebbero sede nel suo attuale territorio. Pi\xc3\xb9 in generale, la storia antica dell'Occidente, come quella recente, ruota spesso intorno a questo.\n\n"
'La Formula 1, in sigla F1, ufficialmente in inglese FIA Formula One World Championship e indicata in italiano come Formula Uno, \xc3\xa8 la massima categoria (in termini prestazionali) di vetture monoposto a ruote scoperte da corsa su circuito definita dalla Federazione Internazionale dell\'Automobile (FIA).\nLa categoria \xc3\xa8 nata nel 1948 (in sostituzione della Formula A, a sua volta sorta solo qualche anno prima, nel 1946), diventando poi a carattere mondiale nella stagione 1950. Inizialmente definita dalla Commissione Sportiva Internazionale (CSI) dell\'Associazione Internazionale degli Automobil Club Riconosciuti (AIACR), associazione antesignana della Federazione Internazionale dell\'Automobile, oggi la Formula Uno \xc3\xa8 regolata dal Consiglio Mondiale degli Sport Motoristici (in inglese: World Motor Sport Council, WMSC) della FIA.\nIl termine "formula", presente nel nome, fa riferimento a un insieme di regole alle quali tutti i partecipanti, le macchine e i piloti, devono adeguarsi; esse introducono un numero di restrizioni e specifiche nelle auto, al fine di evitare le eccessive disparit\xc3\xa0 tecniche tra le auto, di porre dei limiti al loro sviluppo e di ridurre i rischi di incidenti. La formula ha avuto molti cambiamenti durante la sua storia. Ad esempio, ci sono stati differenti tipi di motori, con schemi da quattro fino a sedici cilindri e con cilindrate da 1,5 a 4,5 l.\nLa propriet\xc3\xa0 e l\'organizzazione della competizione sono del Formula One Group controllato da Liberty Media.'
'Israele, ufficialmente Stato d\'Israele (in ebraico: , Medinat Yisra\'el; in arabo: \xd8\xaf\xd9\x88\xd9\x84\xd8\xa9 \xd8\xa7\xd8\xb3\xd8\xb1\xd8\xa7\xd8\xa6\xd9\x8a\xd9\x84, Dawlat Isr\xc4\x81\'\xc4\xabl), \xc3\xa8 uno Stato del Vicino Oriente affacciato sul mar Mediterraneo e che confina a nord con il Libano, con la Siria a nord-est, Giordania a est, Egitto e golfo di Aqaba a sud e con i territori palestinesi, ossia Cisgiordania (comprendente le regioni storiche di Giudea e Samaria) a est, e Striscia di Gaza a sud-ovest.\nSituato in Medio Oriente, occupa approssimativamente un\'area che secondo i racconti biblici in epoca antica era compresa nel Regno di Giuda e Israele e nella regione della Cananea, soggetta nel tempo al dominio di numerosi popoli, tra cui egizi, assiri, babilonesi, romani, bizantini, arabi e ottomani, nonch\xc3\xa9 teatro di numerose battaglie etnico-religiose. In et\xc3\xa0 contemporanea \xc3\xa8 stata parte del mandato britannico della Palestina, periodo durante il quale fu soggetta a flussi immigratori di popolazioni ebraiche, incoraggiate dalla nascita del movimento sionista nella citt\xc3\xa0 svizzera di Basilea (1897) che mirava alla costituzione di un moderno Stato ebraico. Dopo la seconda guerra mondiale e la Shoah, anche per cercare di porre rimedio agli scontri tra ebrei e arabi, il 29 novembre 1947 l\'Assemblea generale delle Nazioni Unite nella risoluzione n. 181 approvava il piano di partizione della Palestina che prevedeva la costituzione di due Stati indipendenti, uno ebraico e l\'altro arabo. Alla scadenza del mandato britannico il moderno Stato d\'Israele fu quindi proclamato da David Ben Gurion il 14 maggio 1948.\nTale ripartizione fu per\xc3\xb2 osteggiata da gruppi antisionisti e dalla totalit\xc3\xa0 dei rappresentanti palestinesi, nonch\xc3\xa9 dai vicini Paesi arabi. Dopo alcuni scontri gi\xc3\xa0 all\'indomani del voto della risoluzione, terminato il ritiro delle truppe britanniche, la Lega Araba avvi\xc3\xb2 una guerra contro il neonato Stato ebraico, dando origine a una serie di conflitti arabo-israeliani; accordi di pace sui confini furono in seguito raggiunti solo con Egitto (1979) e Giordania (1994). Rispetto ai territori palestinesi non esistono tuttora confini precisi. Oltre a estendere il territorio dello Stato dopo la prima guerra arabo-israeliana del 1948 (denominata da parte israeliana guerra d\'Indipendenza, mentre da parte araba Nakba, "catastrofe"), rispetto a quanto previsto dalla risoluzione ONU, Israele ha anche occupato i territori della Cisgiordania e della Striscia di Gaza dopo la guerra dei sei giorni del 1967 e nel corso degli anni vi ha costruito nuovi centri abitati.\nLo Stato palestinese, proclamato nel 1988 e ammesso come osservatore permanente dell\'ONU nel 2012, ma non riconosciuto come tale da Israele e da altri Paesi, controlla la striscia di Gaza, dalla quale Israele s\xc3\xac \xc3\xa8 ritirata unilateralmente nel 2005 (facendone evacuare anche coattamente i ventuno insediamenti) e solo alcune zone della Cisgiordania, che rivendica interamente anche se rimane prevalentemente controllata da Israele, secondo le decisioni degli accordi di Oslo del 1993. La sovranit\xc3\xa0 israeliana non \xc3\xa8 riconosciuta da molti Stati arabi, mentre rappresentanti palestinesi hanno riconosciuto Israele nel 1993, come parte degli stessi accordi di Oslo. Diversi tentativi di accordi di pace non hanno finora dato i frutti sperati e l\'area continua quindi a essere geopoliticamente instabile.\nAll\'aprile 2015 la popolazione israeliana era di 8.345.000 abitanti. \xc3\x88 l\'unico Stato al mondo a maggioranza ebraica (il 74,9% della popolazione) e con una consistente minoranza di arabi (circa il 20%, in prevalenza di religione musulmana, ma anche cristiana o drusa).\nLa legge fondamentale del 1980 (Israele, come il Regno Unito, non ha una Costituzione scritta) afferma che la capitale \xc3\xa8 Gerusalemme, rivendicata come tale anche dallo Stato di Palestina almeno nella sua parte orientale, ma non \xc3\xa8 riconosciuta dalla maggior parte dei membri dell\'ONU. Quasi tutti gli Stati che hanno relazioni diplomatiche con Israele mantengono le proprie ambasciate a Tel Aviv, centro finanziario del Paese, o nelle vicinanze, ma mantengono comunque sedi consolari a Gerusalemme.\nIsraele \xc3\xa8 governato da un sistema parlamentare a rappresentanza proporzionale. \xc3\x88 considerato un Paese sviluppato, \xc3\xa8 membro dell\'OCSE e secondo il Fondo monetario internazionale nel 2013 era al 37\xc2\xba posto nella lista degli Stati per prodotto interno lordo. Ha inoltre il pi\xc3\xb9 alto indice di sviluppo umano in Medio Oriente ed \xc3\xa8 uno dei Paesi con la pi\xc3\xb9 alta aspettativa di vita nel mondo.\nNel 1967 l\'Israele ha occupato le alture del Golan siriane.\n\n'
'La Sicilia (AFI: /si\xcb\x88\xca\xa7ilja/; Sicilia in siciliano, S\xc9\x99c\xc9\x99lia in galloitalico di Sicilia, Si\xc3\xa7illja in arb\xc3\xabresh, \xce\xa3\xce\xb9\xce\xba\xce\xb5\xce\xbb\xce\xaf\xce\xb1 in neogreco), ufficialmente denominata Regione siciliana (e non Regione Sicilia come viene talvolta impropriamente menzionata), \xc3\xa8 una regione autonoma a statuto speciale di 4 851 833 abitanti, con capoluogo Palermo.\nIl territorio della regione \xc3\xa8 costituito quasi interamente dall\'isola omonima, la pi\xc3\xb9 grande isola dell\'Italia e del Mediterraneo, nonch\xc3\xa9 la 45\xc2\xaa isola pi\xc3\xb9 estesa nel mondo, bagnata a nord dal Mar Tirreno, a ovest dal Canale di Sicilia, a sud-ovest dal Mar di Sicilia, a sud-est dal canale di Malta, a est dal Mar Ionio e a nord-est dallo stretto di Messina che la separa dalla Calabria, con la parte rimanente che \xc3\xa8 costituita dagli arcipelaghi delle Eolie, delle Egadi e delle Pelagie e dalle isole di Ustica e Pantelleria. \xc3\x88 la regione pi\xc3\xb9 estesa d\'Italia, la quarta per popolazione (dopo Lombardia, Lazio e Campania), e il suo territorio \xc3\xa8 ripartito in 390 comuni a loro volta costituiti in tre citt\xc3\xa0 metropolitane (Palermo, Catania e Messina) e sei liberi Consorzi comunali.\nLe pi\xc3\xb9 antiche tracce umane nell\'isola risalgono al 20.000 a.C. circa. In era preistorica fiorirono le culture dette di Stentinello, di Castelluccio, di Thapsos, e da qualche decennio \xc3\xa8 stata indiziata anche una "cultura" dei dolmen. Popoli provenienti dal Medioriente e da ogni parte d\'Europa vi s\'insediarono nei vari millenni, stratificandosi e fondendosi coi popoli autoctoni. Si ricordino i Sicani che in parte possono essere definiti come i discendenti dei primi abitatori dell\'isola, i Siculi e gli Elimi.\nL\'VIII secolo a.C. vide la Sicilia colonizzata dai Fenici e soprattutto dai Greci, nei successivi 600 anni si verific\xc3\xb2 l\'ascesa della grande potenza di Siracusa che con i Tiranni Gerone I e Dionisio I unific\xc3\xb2 sotto il proprio controllo, in una sorta di monarchia, tutta la Sicilia posta ad est del fiume Salso, inclusi pure molti centri abitati dai Siculi. Il successivo regno siceliota agatocleo, nel periodo della sua massima espansione, aveva come confine occidentale il Fiume Platani, estendendosi sulla parte orientale della Sicilia; su Gela, su Akragas e sul suo circondario; su Selinunte; sui territori dei Siculi e dei Sicani (stanziati nell\'interno), su Reghion, Locri e sull\'estremit\xc3\xa0 meridionale della Calabria. Solo l\'estremit\xc3\xa0 occidentale della Sicilia rimaneva in mano ai Cartaginesi che controllavano le citt\xc3\xa0 di Lilibeo, Drepanon e Panormo, e agli Elimi, loro alleati.\nDurante questa lunga fase storica la Sicilia fu campo di battaglia delle guerre greco-puniche e poi delle romano-puniche. L\'isola fu poi assoggettata dai Romani e divenne parte dell\'impero fino alla sua caduta nel V secolo d.C..\nFu quindi terra di conquista e, durante l\'Alto Medioevo, conquistata da Vandali, dagli Ostrogoti, dai Bizantini, dagli Arabi, che ne ripristinarono dopo secoli l\'indipendenza, istituendo l\'Emirato di Sicilia, e dai Normanni con questi ultimi che fondarono il Regno di Sicilia, che dur\xc3\xb2 dal 1130 al 1816; dopo la breve parentesi degli Angioini, con la rivolta del vespro, nel 1282, torn\xc3\xb2 indipendente sotto la denominazione di Regno di Trinacria. L\'isola poi divenne un vicereame di Spagna, pass\xc3\xb2 brevemente ai Savoia e all\'Austria e, infine, nel XVIII secolo, ai Borbone, sotto i quali, unito il regno di Sicilia al regno di Napoli, sorse nel 1816 il Regno delle Due Sicilie. La Sicilia fu unita allo Stato italiano nel 1860 con un plebiscito, in seguito alla spedizione dei Mille guidata da Giuseppe Garibaldi durante il Risorgimento. A partire dal 1946 la Sicilia \xc3\xa8 divenuta regione autonoma e dal 1947 ha nuovamente un proprio parlamento, l\'Assemblea regionale siciliana o ARS, istituita ancor prima della nascita della Repubblica italiana.'