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Pubblicazione: Prato : tipografia F. Alberghetti e C., 1854
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
"L'Italia (/i\xcb\x88talja/, ), ufficialmente Repubblica Italiana, \xc3\xa8 uno Stato situato nell'Europa meridionale, il cui territorio coincide in gran parte con l'omonima regione geografica. L'Italia \xc3\xa8 una repubblica parlamentare e conta una popolazione di circa 60 milioni di abitanti. La capitale \xc3\xa8 Roma.\nLa parte continentale, delimitata dall'arco alpino, confina a nord, da ovest a est, con Francia, Svizzera, Austria e Slovenia; il resto del territorio, circondato dai mari Ligure, Tirreno, Ionio e Adriatico, si protende nel mar Mediterraneo, occupando la penisola italiana e numerose isole (le maggiori sono Sicilia e Sardegna), per un totale di 302072,84 km\xc2\xb2. Gli Stati della Citt\xc3\xa0 del Vaticano e di San Marino sono enclavi della Repubblica mentre Campione d'Italia \xc3\xa8 l'unica exclave italiana.\nCon l'ascesa di Roma, che fu capitale della Repubblica romana e poi dell'Impero romano, si ebbe il primo processo di unificazione della penisola, destinata a rimanere per secoli il centro politico e culturale della civilt\xc3\xa0 occidentale. Dopo la caduta dell'Impero romano d'Occidente, l'Italia medievale fu soggetta a invasioni e dominazioni di popolazioni germaniche, come gli Ostrogoti, i Longobardi e i Normanni, perdendo la propria unit\xc3\xa0 politica. Nel XV secolo, con la diffusione del Rinascimento, ridivenne il centro culturale del mondo occidentale, ma dopo le guerre d'Italia del XVI secolo ricadde sotto l'egemonia delle potenze straniere, quali Francia, Spagna e Austria. Durante il Risorgimento gli italiani combatterono per l'indipendenza nazionale e per l'Unit\xc3\xa0 d'Italia, finch\xc3\xa9 nel 1861 fu proclamato il Regno d'Italia, che complet\xc3\xb2 la riunificazione con la presa di Roma del 20 settembre 1870 e la vittoria nella prima guerra mondiale. Dal 1882 al 1960 l'Italia ha posseduto un impero coloniale. Nel 1946, dopo il ventennio fascista, la sconfitta nella seconda guerra mondiale e la guerra civile, a seguito di un referendum istituzionale lo Stato italiano divenne una repubblica.\nNel 2020 l'Italia, ottava potenza economica mondiale e terza nell'Unione europea, \xc3\xa8 un paese con un alto standard di vita: l'indice di sviluppo umano \xc3\xa8 molto alto, 0.883, e la speranza di vita \xc3\xa8 di 83,4 anni. \xc3\x88 membro fondatore dell'Unione europea, della NATO, del Consiglio d'Europa e dell'OCSE; aderisce all'ONU e al trattato di Schengen. \xc3\x88 inoltre membro del G7 e del G20, partecipa al progetto di condivisione nucleare della NATO, \xc3\xa8 una grande potenza regionale europea, in grado di esercitare influenza politica anche su scelte e decisioni di ordine extra-europeo e globale, e si colloca in nona posizione nel mondo per spesa militare. In virt\xc3\xb9 della sua storia ultramillenaria, l'Italia vanta insieme alla Cina il maggior numero di siti dichiarati patrimonio dell'umanit\xc3\xa0 dall'UNESCO."
"Ahi serva Italia, di dolore ostello \xc3\xa8 il verso iniziale di una celebre invettiva di Dante Alighieri presente nel VI canto del Purgatorio della Divina Commedia: introduce la sua amara riflessione sulla condizione politica dell'Italia, alla vista dei poeti Virgilio e Sordello che si abbracciano dopo aver saputo di essere due compatrioti mantovani. Essa prosegue:\n\nLa parafrasi \xc3\xa8: \xc2\xabPovera Italia ridotta in schiavit\xc3\xb9, dimora di sofferenza, nave alla deriva nel pieno della tempesta, non pi\xc3\xb9 signora dei popoli, ma luogo di prostituzione!\xc2\xbb.\n\n"
"La nozione romantica di maledizione del poeta appare gi\xc3\xa0 nel 1832 nell'opera di Alfred de Vigny Stello, che espose il problema dei rapporti tra poeti e societ\xc3\xa0, anticipante la pi\xc3\xa8ce Chatterton: \n\nFigura tragica spinta agli estremi, sprofondata non di rado nella demenza, l'immagine del po\xc3\xa8te maudit costituisce il vertice insuperabile del pensiero romantico. Esso domina una concezione della poesia caratteristica della seconda met\xc3\xa0 del XIX secolo.\nL'espressione \xc2\xabpo\xc3\xa8te maudit\xc2\xbb (poeta maledetto) ha superato i limiti di un'epoca, e pu\xc3\xb2 oggigiorno qualificare altri autori oltre a quelli che designava in origine, gli amici di Verlaine. Essa designa in generale un poeta (ma anche un musicista, o artista in genere) di talento che, incompreso, rigetta i valori della societ\xc3\xa0, conduce uno stile di vita provocatorio, pericoloso, asociale o autodistruttivo (in particolare consumando alcol e droghe), redige testi di una difficile lettura e, in generale, muore ancor prima che al suo genio venga riconosciuto il suo giusto valore. \nQuesto appellativo di maledetto lo attribu\xc3\xac Verlaine a se stesso, ma esso avvolge in un alone indefinibile autori di epoche diverse come Cecco Angiolieri, Fran\xc3\xa7ois Villon, Thomas Chatterton, Aloysius Bertrand, G\xc3\xa9rard de Nerval, Charles Baudelaire, Lautr\xc3\xa9amont, Petrus Borel, Charles Cros, Germain Nouveau, Guy de Maupassant, Antonin Artaud, \xc3\x89mile Nelligan, Armand Robin, Olivier Larronde o ancora, John Keats, Edgar Allan Poe, il grande pittore Vincent van Gogh e il famoso cantante Jim Morrison.\n\n"
"La Scuola siciliana (detta anche Scuola poetica siciliana) fu un movimento letterario sorto in Sicilia (e pi\xc3\xb9 in generale nell'Italia meridionale) all'incirca tra il 1220 e il 1266 presso la corte siciliana dell'imperatore Federico II di Svevia. La poesia della Scuola siciliana, che ebbe la sua massima fioritura nel secondo quarto del XIII secolo (tra il 1230 e il 1250), costituisce la prima produzione lirica in un volgare italiano e di cui abbiamo ampia testimonianza (di altre produzioni liriche in volgare riconducibili ad altre zone d'Italia, si hanno solo pochi frammenti, come nel caso della canzone Quando eu stava in le tu' cathene).La poesia dei Siciliani si ispirava direttamente alla lirica amorosa dei trovatori provenzali, basata sul concetto di amor cortese (o fin'amor), tuttavia si distingueva da quest'ultima per alcuni aspetti specifici e innovativi. Non fu una scuola nel senso vero e proprio, ma si tratt\xc3\xb2 piuttosto di un gruppo di funzionari laici del regno che inizi\xc3\xb2 a fare poesia in modo dilettantistico, condividendo una lingua (il siciliano aulico) e una ideologia comuni.\n\n"
'L\'Italia turrita \xc3\xa8 la personificazione nazionale dell\'Italia, nell\'aspetto di una giovane donna con il capo cinto da una corona muraria completata da torri (da cui il termine "turrita"). \xc3\x88 spesso accompagnata dalla Stella d\'Italia, da cui la cosiddetta Italia turrita e stellata, e da altri attributi aggiuntivi, il pi\xc3\xb9 comune dei quali \xc3\xa8 la cornucopia.\nLa rappresentazione allegorica con le torri, che trae le sue origini dall\'antica Roma, \xc3\xa8 tipica dell\'araldica civica italiana, tant\'\xc3\xa8 che la corona muraria \xc3\xa8 anche il simbolo delle citt\xc3\xa0 d\'Italia. Dal XIV secolo l\'Italia turrita inizi\xc3\xb2 a essere raffigurata come una donna sconfortata e tormentata dalla sofferenza, visto il ruolo di secondo piano assunto dalla penisola italiana dopo la caduta dell\'Impero romano d\'Occidente. La popolarit\xc3\xa0 dell\'Italia turrita ha toccato il suo ultimo apice nel XIX secolo, durante il Risorgimento: dopo l\'unit\xc3\xa0 d\'Italia \xc3\xa8 iniziato un declino che l\'ha portata quasi all\'oblio, superata per importanza da altri simboli.\nL\'Italia turrita, che \xc3\xa8 uno dei simboli patri italiani, \xc3\xa8 stata nei secoli ampiamente raffigurata in ambito artistico, politico e letterario. Il suo aspetto pi\xc3\xb9 classico, che deriva dal mito primordiale della Grande Madre mediterranea e che \xc3\xa8 stato definitivamente specificato a cavallo tra il XVI e il XVII secolo da Cesare Ripa, vuole trasmettere simbolicamente la regalit\xc3\xa0 e la nobilt\xc3\xa0 delle citt\xc3\xa0 italiane (grazie alla presenza della corona turrita), l\'abbondanza dei raccolti agricoli della penisola italiana (rappresentata dalla cornucopia) e il fulgido destino dell\'Italia (simboleggiato dalla Stella d\'Italia).\n\n'
"La poesia religiosa \xc3\xa8 un tipo di poesia tipica della religione cristiana nel periodo dell'XI secolo, ossia quando si afferma la lirica italiana. Si sviluppa in Umbria, ed \xc3\xa8 scritta infatti in volgare umbro.\nIl componimento tipico \xc3\xa8 la lauda caratterizzato da una metrica semplice e dai versi uniti tramite assonanze. Originariamente queste liriche erano unicamente orali ma progressivamente furono raccolti in laudari, dove i testi vennero suddivisi per temi o in base all'ordine delle festivit\xc3\xa0 religiose.\nCaratteristico di questo tipo di poesia \xc3\xa8 l'espressione della fede e/o l'insegnamento di comandi fondamentali di essa, in ogni caso destinata ad un pubblico vasto per questo si usava il dialetto...\nLa poesia religiosa \xc3\xa8 considerata la prima forma di letteratura italiana e sar\xc3\xa0 destinata a diventare la prima forma di teatro definita da dialoghi presenti anche nel componimento poetico.\nDi questo movimento i massimi esponenti sono Francesco d'Assisi (1182 - 1226), Iacopone da Todi (1236 - 1306), entrambi di origine umbra, e il loro epigono Bianco da Siena (1350 circa - 1399).\nIl primissimo esempio di poesia religiosa cristiana pu\xc3\xb2 essere considerato l'Anonymi carmen De laudibus Domini, componimento in 148 esametri risalente alle origini del Cristianesimo e precedente all'apologetica latina."
'Alla domanda da dove inizi veramente la poesia italiana del Novecento, molti critici letterari hanno dato differenti e contrastanti risposte in virt\xc3\xb9, o a causa, della difficolt\xc3\xa0 nel tracciare una linea netta di demarcazione.\nTuttavia la predominanza dei temi dell\'Io, nell\'intimismo di Giovanni Pascoli e nell\'estetismo di Gabriele D\'Annunzio segnarono un irreversibile cambiamento rispetto alla poesia "pubblica" e dichiarativa di Giosu\xc3\xa8 Carducci.\nLa nuova poesia viene situata, perci\xc3\xb2, da una parte della critica letteraria, nell\'area che accoglie il linguaggio e i temi del decadentismo influenzato da entrambe le grandi figure del passaggio di secolo italiano.\nPi\xc3\xb9 tardi le esperienze crepuscolari di Guido Gozzano, da un lato, e le opposte dei futuristi proseguono, accentuandole nella sperimentalit\xc3\xa0 le due vie personaliste di Pascoli e D\'Annunzio, identificando cos\xc3\xac una linea separatrice di frattura con la passata tradizione letteraria sia dal punto di vista delle tematiche, sia del linguaggio.\nLa maggior parte della critica (secondo il criterio seguito fino alla fine degli agli anni cinquanta) stabilir\xc3\xa0 gli elementi innovativi della poesia del Novecento a partire da Giuseppe Ungaretti, seguendo una linea che condurrebbe dai "vociani" all\'apertura della grande stagione degli "ermetici".\nE certamente \xc3\xa8 centrale nel cuore del \'900 la vicenda dell\'ermetismo segnata da figure di livello mondiale come Giuseppe Ungaretti ed Eugenio Montale. Altri ermetici importanti: Alfonso Gatto e Mario Luzi.\nPi\xc3\xb9 appartata la scrittura di Corrado Govoni come, pi\xc3\xb9 tardi, le maggiori figure di Umberto Saba e Sandro Penna e con il suo musicale rimario Giorgio Caproni. Tra i temi pi\xc3\xb9 significativi della poesia del secondo Novecento, pur nell\'estrema variet\xc3\xa0 che la caratterizza, \xc3\xa8 opportuno menzionare invece l\'impegno sia etico sia civile, che nasce anche dalla meditazione dei mali e degli orrori della prima e soprattutto della seconda guerra mondiale; \xc3\xa8 prioritario riferirsi a Pier Paolo Pasolini, ad Edoardo Sanguineti a Roberto Roversi. Andrea Zanzotto autore di straordinaria cultura e intensa compartecipazione alla vicenda umana e al segno del decadere dell\'ambiente, \xc3\xa8 stato un punto di contatto fra le maggiori figure del secolo. Salvatore Quasimodo, assurto a fama internazionale per l\'assegnazione del Nobel, che pi\xc3\xb9 tardi andr\xc3\xa0 anche a Montale, attravers\xc3\xb2 diverse tonalit\xc3\xa0, dal lirismo classicheggiante ad un neorealismo di chiara testimonianza politica. Meno note ma certamente significative le figure di Elio Fiore e alla fine del Novecento di Gregorio Scalise e Davide Ferrari partiti da un riferimento alle avanguardie degli anni \'60 e \'70, poi capaci di svolgere una vena di pi\xc3\xb9 intensa riflessione sulle grandi prove della storia. Vicini a Pasolini, Dario Bellezza e Paolo Volponi; a Sanguineti, Elio Pagliarani, Nanni Balestrini e Giuseppe Guglielmi; ed a Saba, sia pure con un maggiore inserimento nel linguaggio poetico novecentesco, Giovanni Giudici.\nAutrice di continua produzione poetica, sempre legata all\'immediata narrazione di un animo profondamente segnato dalle esperienze di vita, Alda Merini, poetessa particolarmente amata anche dal pubblico pi\xc3\xb9 vasto. Oggi la poesia italiana cade in una profonda crisi editoriale e di attenzione da parte del pubblico e, pur l\'Italia il paese con il maggior numero di edizioni di genere, \xc3\xa8 il paese europeo dove si acquistano meno volumi di poesia in Europa. Segnaliamo la poesia di strada, come movimento di rinnovamento, contemporaneo e di rilancio per il grande pubblico della poesia italiana.\n\n'