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Pubblicazione: Firenze : Arnaud, [1997?]
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese:
"Piero di Benedetto de' Franceschi, noto comunemente come Piero della Francesca (Borgo Sansepolcro, 12 settembre 1416 \xe2\x80\x93 Borgo Sansepolcro, 12 ottobre 1492), \xc3\xa8 stato un pittore e matematico italiano.\nTra le personalit\xc3\xa0 pi\xc3\xb9 emblematiche del Rinascimento italiano, fu un esponente della seconda generazione di pittori-umanisti.Le sue opere sono mirabilmente sospese tra arte, geometria e complesso sistema di lettura a pi\xc3\xb9 livelli, dove confluiscono complesse questioni teologiche, filosofiche e d'attualit\xc3\xa0. Riusc\xc3\xac ad armonizzare, nella vita quanto nelle opere, i valori intellettuali e spirituali del suo tempo, condensando molteplici influssi e mediando tra tradizione e modernit\xc3\xa0, tra religiosit\xc3\xa0 e nuove affermazioni dell'Umanesimo, tra razionalit\xc3\xa0 ed estetica.La sua opera fece da cerniera tra la prospettiva geometrica brunelleschiana, la plasticit\xc3\xa0 di Masaccio, la luce altissima che schiarisce le ombre e intride i colori di Beato Angelico e Domenico Veneziano, la descrizione precisa e attenta alla realt\xc3\xa0 dei fiamminghi. Altre caratteristiche fondamentali della sua espressione poetica sono la semplificazione geometrica sia delle composizioni che dei volumi, l'immobilit\xc3\xa0 cerimoniale dei gesti, l'attenzione alla verit\xc3\xa0 umana.La sua attivit\xc3\xa0 pu\xc3\xb2 senz'altro essere caratterizzata come un processo che va dalla pratica pittorica, alla matematica, fino alla speculazione sulla matematica astratta. La sua produzione artistica, caratterizzata dall'estremo rigore della ricerca prospettica, dalla plastica monumentalit\xc3\xa0 delle figure, dall'uso in funzione espressiva della luce, influenz\xc3\xb2 nel profondo la pittura rinascimentale dell'Italia settentrionale e, in particolare, le scuole ferrarese e veneta.\n\n"
'La Flagellazione di Cristo \xc3\xa8 un dipinto, tempera su tavola (58,4\xc3\x9781,5 cm) di Piero della Francesca, creato nel 1460 circa e conservato nella Galleria Nazionale delle Marche di Urbino.\n\n'
"Antonio di Padova, noto in Portogallo come Antonio da Lisbona, al secolo Fernando Martins de Bulh\xc3\xb5es. Entrato nei frati minori scelse il nome di Antonio e cos\xc3\xac fu chiamato in vita senza precisare il luogo di provenienza. (in portoghese Ant\xc3\xb3nio de Lisboa; Lisbona, 15 agosto 1195 \xe2\x80\x93 Padova, 13 giugno 1231), \xc3\xa8 stato un religioso e presbitero portoghese appartenente all'Ordine francescano, proclamato santo da papa Gregorio IX nel 1232 e dichiarato dottore della Chiesa nel 1946.\nDa principio canonico regolare a Coimbra dal 1210, poi dal 1220 frate francescano. Viaggi\xc3\xb2 molto, vivendo prima in Portogallo quindi in Italia e in Francia. Nel 1221 si rec\xc3\xb2 al Capitolo Generale ad Assisi, dove vide e ascolt\xc3\xb2 di persona san Francesco d'Assisi. Terminato il capitolo, Antonio fu inviato a Montepaolo di Dovadola, nei pressi di Forl\xc3\xac. Fu dotato di grande umilt\xc3\xa0, ma anche di grande sapienza e cultura, per le sue valenti doti di predicatore, mostrate per la prima volta proprio a Forl\xc3\xac nel 1222.\nAntonio fu incaricato dell'insegnamento della teologia e inviato dallo stesso san Francesco a contrastare in Francia la diffusione del movimento dei catari, che la Chiesa di Roma giudicava eretico. Fu poi trasferito a Bologna e quindi a Padova. Mor\xc3\xac all'et\xc3\xa0 di 36 anni. Rapidamente canonizzato (in meno di un anno) il suo culto \xc3\xa8 fra i pi\xc3\xb9 diffusi del cattolicesimo.\n\n"