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Pubblicazione: Firenze : Dipartimento statistico matematico dell'Università degli studi, [19--]-
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
"L'imposta municipale unica (IMU) o imposta municipale propria \xc3\xa8 un'imposta del sistema tributario italiano. \xc3\x88 un'imposta diretta di tipo patrimoniale, essendo applicata sulla componente immobiliare del patrimonio. Creata per sostituire l'imposta comunale sugli immobili (ICI), ha inglobato anche parte dell'imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF) e delle relative addizionali per quanto riguarda i redditi fondiari su beni non locati.\n\n"
"L'immigrazione in Italia cominci\xc3\xb2 a raggiungere\ndimensioni significative all'incirca dagli anni 1970, per poi diventare un fenomeno caratterizzante della demografia italiana nei primi anni del terzo millennio.\nSecondo le definizioni fornite dall'ISTAT, la popolazione immigrata non va confusa con la popolazione straniera: la popolazione immigrata \xc3\xa8 composta da tutti i residenti che sono nati all'estero con cittadinanza straniera, anche se hanno successivamente acquisito la cittadinanza italiana; mentre la popolazione straniera \xc3\xa8 composta da tutti i residenti che hanno cittadinanza straniera, anche se sono nati in Italia.\nSecondo Eurostat, al 1\xc2\xba gennaio 2017 l'Italia era il quarto Paese dell'U.E. per popolazione immigrata, ovvero nata all'estero, con 6,1 milioni di immigrati, dopo Germania (12,1 milioni), Regno Unito (9,3 milioni) e Francia (8,2 milioni), appena davanti alla Spagna (6,0 milioni). Era invece il terzo Paese dell'Unione Europea per popolazione straniera, con 5 milioni di cittadini stranieri, dopo Germania (9,2 milioni) e Regno Unito (6,1 milioni) e davanti a Francia (4,6 milioni) e Spagna (4,4 milioni). Per numero di stranieri (inclusi gli apolidi) in percentuale rispetto al totale della popolazione residente, l'Italia si classificava al quattordicesimo posto (su 28) nell'Unione Europea (con l'8,3% di immigrati sul totale della popolazione).\n\n"
'L\'energia solare \xc3\xa8 l\'energia associata alla radiazione solare e rappresenta la fonte primaria di energia sulla Terra.\n\xc3\x88, infatti, la forma di energia normalmente utilizzata dagli organismi autotrofi, cio\xc3\xa8 quelli che eseguono la fotosintesi, comunemente indicati come "vegetali" (da cui si originano anche i combustibili fossili); gli altri organismi viventi sfruttano, invece, l\'energia chimica ricavata dai vegetali o da altri organismi che a loro volta si nutrono di vegetali e quindi in ultima analisi sfruttano anch\'essi l\'energia solare, se pur indirettamente.\nDa questa energia derivano pi\xc3\xb9 o meno direttamente quasi tutte le altre fonti energetiche disponibili all\'uomo quali i combustibili fossili, l\'energia idroelettrica, l\'energia eolica, l\'energia del moto ondoso, l\'energia da biomassa con le sole eccezioni dell\'energia nucleare, dell\'energia geotermica e dell\'energia delle maree. Pu\xc3\xb2 essere utilizzata direttamente a scopi energetici per produrre calore o energia elettrica con varie tipologie di impianto. Sulla Terra il valore di tale energia (a livello locale o globale, giornaliera, mensile o annuale) si pu\xc3\xb2 calcolare come il prodotto tra l\'insolazione media, l\'eliofania nell\'intervallo di tempo considerato e la superficie incidente considerata.'
'Per impianto elettrico si intende il complesso di componenti elettrici di un sistema elettrico aventi caratteristiche elettriche fra di loro coordinate, realizzato al fine di soddisfare un determinato scopo.\n\n'
"Il radon o rado (precedentemente chiamato niton o nito) \xc3\xa8 l'elemento chimico che nella tavola periodica viene rappresentato dal simbolo Rn e numero atomico 86.\nScoperto nel 1899 da Robert B. Owens e Ernest Rutherford, \xc3\xa8 un gas nobile e radioattivo che si forma dal decadimento \xce\xb1 del radio, generato a sua volta dal decadimento \xce\xb1 dell'uranio. Polonio e bismuto sono i prodotti, estremamente tossici, del decadimento radioattivo del radon.\nIl radon \xc3\xa8 un gas molto pesante, pericoloso per la salute umana se inalato in quantit\xc3\xa0 significative. \nUno dei principali fattori di rischio del radon \xc3\xa8 legato al fatto che, accumulandosi all'interno di abitazioni, \xc3\xa8 la seconda causa di tumore al polmone, specialmente tra i fumatori. Per ci\xc3\xb2 che riguarda i paesi industrializzati, recenti studi statistici effettuati dall'USEPA (United States Environmental Protection Agency) stimano circa 21.000 morti all'anno negli USA attribuibili al radon residenziale; simili valori sono stati stimati per studi effettuati nell'Unione europea.\nIn particolare, studi statistici effettuati nel 2005 hanno stimato per un campione significativo di paesi europei che il 9% delle morti per tumori ai polmoni e il 2% di quelle complessive per tumori sono attribuibili al gas radon residenziale."