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Pubblicazione: In Fiorenza : appresso Bernardo di Giunta, 1548
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
"Le Prose nelle quali si ragiona della volgar lingua, pi\xc3\xb9 conosciute come Prose della volgar lingua (titolo completo, Prose nelle quali si ragiona della volgar lingua scritte al cardinale de Medici che poi \xc3\xa8 stato creato a sommo pontefice et detto papa Clemente settimo divise in tre libri), sono un trattato di Pietro Bembo, pubblicato nel 1525.\nLe Prose costituiscono un momento fondamentale nella questione della lingua: l'idea di base espressa in esse \xc3\xa8 che, per la scrittura di opere letterarie, gli italiani debbano prendere come modello due grandi autori trecenteschi, Francesco Petrarca per la poesia e Giovanni Boccaccio per la prosa. A livello storico il trattato pu\xc3\xb2 essere considerato come uno dei primi tentativi di storia letteraria italiana.\nL'opera si fonda sulla cancellazione della tradizione pi\xc3\xb9 recente; pur conoscendo perfettamente la letteratura del suo tempo, Bembo non prende nessun esempio da questa, anche se menziona alcuni poeti quattrocenteschi e in particolare Lorenzo de' Medici (I,1), padre del suo interlocutore Giuliano de' Medici duca di Nemours, e i veneziani Niccol\xc3\xb2 Cosmico e Leonardo Giustinian (I, 15; questi ultimi soprattutto per rilevare l'inferiorit\xc3\xa0 della tradizione veneta rispetto a quella toscana).\n\n"
"Pietro Bembo (Venezia, 20 maggio 1470 \xe2\x80\x93 Roma, 18 gennaio 1547) \xc3\xa8 stato un cardinale, scrittore, grammatico, poeta e umanista italiano.\nAppartenente a una nobile famiglia veneziana, fin dalla giovent\xc3\xb9 Pietro Bembo ebbe modo di costruirsi una solida formazione e reputazione letteraria grazie ai contatti con l'ambiente paterno e, in seguito, all'amicizia con Ludovico Ariosto e alla consulenza per Aldo Manuzio. Il suo merito principale fu quello di contribuire potentemente alla \xc2\xabcodificazione dell'italiano scritto\xc2\xbb, uniformato al modello boccacciano, nell'opera che pi\xc3\xb9 di tutte lo ha reso famoso, \xc2\xabla grammatica pi\xc3\xb9 importante dell'intera storia dell'italiano\xc2\xbb, ossia le Prose nelle quali si ragiona della volgar lingua (1525). Parimenti decisivo fu il suo ruolo nella diffusione in tutta Europa del modello poetico petrarchista. Nominato cardinale nel 1539 da papa Paolo III, mor\xc3\xac a Roma nel 1547."
"Segue un elenco dei vincitori del Premio Nobel per la letteratura. Il Premio viene assegnato annualmente dall'Accademia svedese.\n\n"
"Percy Bysshe Shelley (pronuncia /\xcb\x88p\xc9\x9c\xca\xb3si \xcb\x88b\xc9\xaa\xca\x83 \xcb\x88\xca\x83\xc9\x9bli/; Horsham, 4 agosto 1792 \xe2\x80\x93 Viareggio, 8 luglio 1822) \xc3\xa8 stato un poeta britannico, uno dei pi\xc3\xb9 celebri lirici romantici.\n\xc3\x88 famoso per aver scritto opere da antologia quali Ozymandias, l'Ode al vento occidentale (Ode to the West Wind), A un'allodola (To a Skylark) e La maschera dell'anarchia (The Masque of Anarchy), ma quelli che vengono considerati i suoi capolavori furono i poemi narrativi visionari come il Prometeo liberato (Prometheus Unbound) e l'Adone (Adonais). La vita anticonformista e l'idealismo assoluto di Shelley ne fecero una figura notoria e oggetto di denigrazione per tutta la sua vita. Divenne per\xc3\xb2 l'idolo delle due-tre generazioni successive di poeti (inclusi i grandi vittoriani, Robert Browning, Alfred Tennyson, Dante Gabriel Rossetti, Algernon Swinburne e William Butler Yeats); Shelley fu apprezzato anche da Karl Marx.\nAppartenente alla seconda generazione romantica inglese, divenne inoltre famoso per la sua amicizia con i contemporanei John Keats e Lord Byron e, come loro, per la sua morte prematura, avvenuta in giovane et\xc3\xa0. Shelley, infatti, dopo una vita errabonda, tragica e avventurosa, anneg\xc3\xb2 nel mare di fronte a Lerici, in Italia, all'et\xc3\xa0 di circa trent'anni. Il mare restitu\xc3\xac il suo corpo sulla spiaggia di Viareggio il 18 luglio 1822, dieci giorni dopo il naufragio della sua goletta. Shelley \xc3\xa8 inoltre noto per essere stato il marito di Mary Wollstonecraft Shelley (l'autrice del romanzo Frankenstein), figlia di Mary Wollstonecraft e William Godwin, filosofo anarchico, il quale influ\xc3\xac molto sulle idee politiche libertarie del poeta.\n\n"
'La storia della letteratura italiana inizia nel XII secolo, quando nelle diverse regioni della penisola italiana si inizi\xc3\xb2 a scrivere in italiano con finalit\xc3\xa0 letterarie. Il Ritmo laurenziano \xc3\xa8 la prima testimonianza di una letteratura in lingua italiana.\nGli storici della letteratura individuano l\'inizio della tradizione letteraria in lingua italiana nella prima met\xc3\xa0 del XIII secolo con la scuola siciliana di Federico II di Svevia, Re di Sicilia e Imperatore del Sacro Romano Impero, anche se il primo documento letterario di cui sia noto l\'autore \xc3\xa8 considerato il Cantico delle creature di Francesco d\'Assisi. In Sicilia, a partire dal terzo decennio del XIII secolo, sotto il patrocinio di Federico II si era venuto a formare un ambiente di intensa attivit\xc3\xa0 culturale. Queste condizioni crearono i presupposti per il primo tentativo organizzato di una produzione poetica in volgare romanzo, il siciliano, che va sotto il nome di "scuola siciliana" (cos\xc3\xac definita da Dante nel suo \xe2\x80\x9cDe vulgari Eloquentia\xe2\x80\x9d). Tale produzione usc\xc3\xac poi dai confini siciliani per giungere ai comuni toscani e a Bologna e qui i componimenti presero ad essere tradotti e la diffusione del messaggio poetico divenne per molto tempo il dovere di una sempre pi\xc3\xb9 nota autorit\xc3\xa0 comunale.\nQuando la Sicilia pass\xc3\xb2 il testimone ai poeti toscani, coloro che scrivevano d\'amore vi associarono, seppure in maniera fresca e nuova, i contenuti filosofici e retorici assimilati nelle prime grandi universit\xc3\xa0, prima di tutto quella di Bologna. I primi poeti italiani provenivano dunque da un alto livello sociale e furono soprattutto notai e dottori in legge che arricchirono il nuovo volgare dell\'eleganza del periodare latino che conoscevano molto bene attraverso lo studio di grandi poeti latini come Ovidio, Virgilio, Lucano. Ci\xc3\xb2 che infatti ci permette di parlare di una letteratura italiana \xc3\xa8 la lingua, e la consapevolezza nella popolazione italiana di parlare una lingua che pur nata verso il X secolo si emancipa completamente dalla promiscuit\xc3\xa0 col latino solo nel XIII secolo.\n\n'