Accedi all'area personale per aggiungere e visualizzare i tuoi libri preferiti
Pubblicazione: Firenze : Centro Di, 1975
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: seriale, Lingua: ita, Paese: IT
"La prospettiva \xc3\xa8 un insieme di proiezioni e di procedimenti di carattere geometrico-matematico che consentono di costruire l'immagine di una figura dello spazio su un piano, proiettando la stessa da un centro di proiezione posto a distanza finita.\nSi tratta quindi di una proiezione centrale, o conica. La specificazione \xc3\xa8 utile per distinguerla dalla prospettiva parallela, modo alternativo, anche se non di uso corrente, di chiamare le assonometrie. La parziale comunanza dei termini \xc3\xa8 dovuta al fatto che l'assonometria, per motivi strutturali legati alla determinazione dell'immagine su un solo piano, pu\xc3\xb2 essere vista come un caso particolare della prospettiva, quando il centro di proiezione, anzich\xc3\xa9 essere un punto proprio, \xc3\xa8 all'infinito.\nAnche per la prospettiva centrale, configurandosi essa come diretta applicazione di uno dei metodi di rappresentazione appartenenti al corpo della geometria descrittiva, vale il requisito della sostituibilit\xc3\xa0 fra la figura obiettiva e la sua proiezione. Ci\xc3\xb2 significa che data la figura nello spazio deve sempre essere possibile determinarne l'immagine su di un piano come, viceversa, data l'immagine, si deve poter risalire alla configurazione della figura nello spazio.\nMa tale reciprocit\xc3\xa0 non \xc3\xa8 ottenibile in misura piena e immediata come avviene per le proiezioni parallele, perch\xc3\xa9 nella prospettiva centrale uno stesso oggetto, proiettato da un medesimo punto di vista su piani a differente distanza da esso, d\xc3\xa0 luogo a immagini simili ma di dimensioni diverse. Per risalire quindi alle reali dimensioni dell'oggetto occorre l'introduzione nell'immagine di elementi metrici ausiliari di riferimento che permettano di risolvere il problema. Nell'ambito della prospettiva il requisito della sostituibilit\xc3\xa0 trova una significativa applicazione nella fotogrammetria, che in alcuni casi si avvale di procedimenti particolari anche di notevole complessit\xc3\xa0."
'L\'arte del Rinascimento si svilupp\xc3\xb2 a Firenze a partire dal Quattrocento al Cinquecento, e da qui si diffuse nel resto d\'Italia e poi in Europa, fino ai primi decenni del XVI secolo, periodo in cui ebbe luogo il "Rinascimento maturo" con le esperienze di Leonardo da Vinci, Michelangelo Buonarroti e Raffaello Sanzio.\n\n'
'La prospettiva aerea, come ogni forma di prospettiva, \xc3\xa8 un tentativo di rappresentare sulla superficie piana di un\'opera pittorica la terza dimensione, data da una illusoria profondit\xc3\xa0 di campo. Si tratta della misura delle distanze in profondit\xc3\xa0 secondo la densit\xc3\xa0 e il colore dell\'atmosfera interposta.\nLa prospettiva aerea \xc3\xa8 "la forma di rappresentazione, di natura soprattutto artistica, che ricerca le variazioni di intensit\xc3\xa0 luminosa e di gradazioni di toni in rapporto alle distanze, allo spessore dello strato d\'aria interposto, alla posizione della sorgente luminosa" (Vocabolario Treccani).\nLa prospettiva aerea, i cui studi furono iniziati soprattutto da Leonardo da Vinci, si fonda sulla scoperta che l\'aria non \xc3\xa8 un mezzo del tutto trasparente, ma con l\'aumentare della distanza dal punto di osservazione i contorni divengono pi\xc3\xb9 sfumati, i colori sempre meno nitidi e la loro gamma tendente verso l\'azzurro. Leonardo di conseguenza nella sua pittura rende gli oggetti con colori sempre pi\xc3\xb9 sfumati in funzione della loro distanza, rendendo pi\xc3\xb9 nitidi quelli in primo piano. Leonardo infatti tende a distinguere ulteriormente una "prospettiva aerea" propriamente detta, in cui si applica lo sfumato a seconda della distanza degli oggetti raffigurati, da una "prospettiva del colore" che invece teorizza il cambiamento del colore delle cose in ragione della loro lontananza.\nSecondo gli studi di ottica di Leonardo, inoltre, l\'aria \xc3\xa8 pi\xc3\xb9 densa (\xc2\xabuna aria grossa pi\xc3\xb9 che le altre\xc2\xbb) quanto pi\xc3\xb9 \xc3\xa8 vicina al suolo, mentre diventa pi\xc3\xb9 trasparente con l\'altezza. Quindi soprattutto gli elementi di paesaggio che si sviluppano in altezza, come le montagne, appaiono pi\xc3\xb9 nitidi nelle parti pi\xc3\xb9 alte.\n\n\xc2\xabAdunque tu, pittore, quando fai le montagne, fa\' che di colle in colle sempre le bassezze sieno pi\xc3\xb9 chiare che le altezze, e quanto v\xc3\xb2i fare pi\xc3\xb9 lontana l\'una dall\'altra, fa\' le bassezze pi\xc3\xb9 chiare; e quanto pi\xc3\xb9 si lever\xc3\xa0 in alto, pi\xc3\xb9 mostrer\xc3\xa0 la verit\xc3\xa0 della forma e del colore\xc2\xbb (manoscritto A, risalente al 1492 circa, foglio 98 recto).\nTra le opere portate spesso come esempi di applicazione della prospettiva aerea ci sono tre quadri della maturit\xc3\xa0 dello stesso Leonardo: la Gioconda, L\'annunciazione, la Vergine con Sant\'Anna e il Bambino e la Vergine delle Rocce (Parigi). Questa tecnica fu utilizzata anche da Piero della Francesca nel paesaggio del Doppio ritratto dei duchi di Urbino.\n\n'