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Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: analitico, Lingua: ita, Paese:
Fa parte di: Giurisprudenza costituzionale
'I referendum abrogativi in Italia del 2009 si tennero il 21 e il 22 giugno, contestualmente ai ballottaggi per le elezioni amministrative, ed ebbero ad oggetto tre distinti quesiti, diretti ad abrogare specifiche disposizioni della legge elettorale (contenuta nella \nlegge 21 dicembre 2005, n. 270, recante "Modifiche alle norme per l\'elezione della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica").\nIl primo quesito voleva abrogare tutte le norme che prevedono la possibilit\xc3\xa0 per le liste concorrenti alle elezioni della Camera dei deputati di collegarsi tra loro e di essere, di conseguenza, attributarie del premio di maggioranza. Il secondo quesito voleva abrogare tutte le norme che prevedono la possibilit\xc3\xa0 per le liste concorrenti alle elezioni del Senato della Repubblica di collegarsi tra loro e di essere, di conseguenza, attributarie del premio di maggioranza. Il terzo quesito aveva come scopo quello di ottenere l\'abrogazione della possibilit\xc3\xa0 per uno stesso candidato di presentare la propria candidatura in pi\xc3\xb9 di una circoscrizione alle elezioni della Camera dei deputati.\nGli elettori chiamati al voto erano 47,5 milioni, pi\xc3\xb9 3 milioni di elettori all\'estero. Il quorum da raggiungere per la validit\xc3\xa0 della consultazione era del 50% degli aventi diritto pi\xc3\xb9 uno (circa 25 milioni).\nVista la bassa affluenza alle urne per tutti e tre i quesiti (attestatisi al 23,31% i primi due, e al 23,84% il terzo), i referendum sono stati dichiarati non validi.\n\n'