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Titolo uniforme: Essays moral and political.
"Villa Del Bello \xc3\xa8 un'antica villa del comune di Vaiano, in Toscana, appartenuta alla famiglia Del Bello, in particolare a Pietro Del Bello. La villa, di origine medioevale, conserva ancora il suo aspetto; un tempo fu curtis medievale, grancia e fattoria. \nL'antico insediamento da cui ha origine la villa sorge sul colle di Calcinaia, che fronteggia il fiume Bisenzio e la sagoma antica della villa Guicciardini di Usella, nella zona di confine tra il medievale Comune di Prato e la zona controllata dai Conti Alberti. Nel bosco soprastante restano ancora i muri in alberese della coeva torre di Melagrana, stessa epoca di quella di Cerbaia: sul colle superiore si trovano i resti del piccolo borgo di Bibbiano con chiesetta di S.Maria.\nSappiamo da documenti archivistici che nel 1352 la \xe2\x80\x9cvilla\xe2\x80\x9d di Bibbiano era ancora esistente (non esisteva invece pi\xc3\xb9 nel catasto del 1427): la chiesa fu soppressa e accorpata con la Pieve di Sofignano. Nello stesso periodo la propriet\xc3\xa0 di alcuni poderi e di una casa da signore pass\xc3\xb2 alla S.S. Annunziata di Firenze, che lo mantenne per vari secoli.\nLo stato italiano confisc\xc3\xb2 i beni di alcuni monasteri dopo l'Unit\xc3\xa0, tra cui anche questo possesso della Nunziata, come veniva familiarmente detto, per far cassa dopo le ingenti spese per le guerre d'indipendenza.\nI beni furono messi all'asta e acquistati (1867) dal diplomatico Pietro Del Bello, che vantava una discendenza risalente ai cugini di Dante, dimostrava una particolare affezione per i simboli fiorentini, come indicano le decorazioni a gigli anche sulle vetrate delle porte interne della villa. Questo personaggio, che viveva fra Firenze e Roma, fece ristrutturare il complesso creando la villa, accanto alla fattoria come riorganizzazione dei locali preesistenti, il giardino dalla vista panoramica ed il Selvatico come percorso dei proprietari e degli ospiti, alcuni dei quali di assoluto prestigio (Renato Fucini).\n\nLa fattoria Del Bello aveva numerosi poderi nella zona circostante, un frantoio azionato da animali, un acquedotto proprio, una specializzazione nella coltura del vino, testimoniata dai numerosi premi vinti alla Festa dell'Uva.\nPietro Del Bello mor\xc3\xac negli anni che precedettero la Grande Guerra, lasciando la villa e la fattoria alla figlia Assunta e alla moglie Enrichetta, zia e matrigna poi della ragazza perch\xc3\xa9 in seconde nozze aveva sposato il cognato. Le due Del Bello erano amanti della musica, una suonava la chitarra e l'altra il violino (uno Stradivari), divennero nel tempo assai eccentriche. Andavano alla messa con la treggia tirata dai buoi, dormivano il giorno e suonavano la notte.\nMorirono a distanza di un anno l'una dall'altra attorno al 1935. Dopo la loro morte la propriet\xc3\xa0 pass\xc3\xb2 a una cugina francese (una Pierson) che ne entr\xc3\xb2 in possesso poco prima della seconda guerra mondiale. All'epoca del conflitto, come i beni di Spranger, fu requisita come propriet\xc3\xa0 nemica e affidata all'amministrazione del Monte dei Paschi di Siena. Dopo la guerra cominciarono a vendere alcuni poderi della fattoria: la fattoria venne infine in possesso della famiglia Fantini attuale proprietaria della Villa. \nIl giardino\nIl fabbricato della villa ottocentesca \xc3\xa8 strettamente legato al giardino costituito da una terrazza panoramica che guarda a occidente).\n\nUn grande cedro del Libano si para davanti alla porta principale e sormonta la piccola grotta con ninfeo: un percorso di aiole con fioriture stagionali e perenni \xc3\xa8 la testimonianza di un giardino assai vissuto dai personaggi che gli dettero vita, a cominciare da Pietro Del Bello che fece costruire una serra esposta a meridione incorporata nella costruzione della villa, nella parte pi\xc3\xb9 corta della L che caratterizza la sagoma del fabbricato. Sono significative le fotografie ottocentesche che ritraggono lui, la figlia e la moglie, gli amici in questi ambienti e nel Selvatico, cui si accede scendendo lievemente verso sud e accostando dalla parte del bosco: tutti documenti originali conservati nell'archivio familiare.\nDal giardino si entra del resto direttamente nei salotti della villa, straordinaria testimonianza storica perch\xc3\xa9 conservano decorazioni ed arredo d'epoca ancora originale.\nIl Selvatico, con una serie di percorsi con vegetazione mediterranea, corbezzoli e lecci, siepi di bosso, conduce ad un luogo centrale, un tempo vero e proprio laghetto, oggi elemento di suggestione, per letture teatralizzate.\nOggi \xc3\xa8 luogo d'interesse storico e meta di escursioni. Si trova nell'area naturale protetta della Calvana.\n\n\xc3\x88 raggiungibile da Vaiano prendendo la strada lungo il Bisenzio che conduce a Moschignano."
'L\'ontologia, una delle branche fondamentali della filosofia, \xc3\xa8 lo studio dell\'essere in quanto tale, nonch\xc3\xa9 delle sue categorie fondamentali.\nIl termine deriva dal greco \xe1\xbd\x84\xce\xbd\xcf\x84\xce\xbf\xcf\x82, \xc3\xb2ntos (genitivo singolare del participio presente del verbo \xce\xb5\xe1\xbc\xb6\xce\xbd\xce\xb1\xce\xb9, \xc3\xa8inai, \xc2\xabessere\xc2\xbb) e da \xce\xbb\xcf\x8c\xce\xb3\xce\xbf\xcf\x82, l\xc3\xb2gos (\xc2\xabdiscorso\xc2\xbb), e quindi letteralmente significa \xc2\xabdiscorso sull\'essere\xc2\xbb, ma pu\xc3\xb2 anche derivare direttamente da \xcf\x84\xce\xac \xe1\xbd\x84\xce\xbd\xcf\x84\xce\xb1, ovvero "gli enti", variamente interpretabili in base alle diverse posizioni filosofiche.'