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Edizione: 9. ed. stereotipa
Pubblicazione: Firenze : Barbèra, 1891
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
"Conte Giacomo Leopardi (al battesimo Giacomo Taldegardo Francesco di Sales Saverio Pietro Leopardi; Recanati, 29 giugno 1798 \xe2\x80\x93 Napoli, 14 giugno 1837) \xc3\xa8 stato un poeta, filosofo, scrittore, filologo italiano.\n\xc3\x88 ritenuto il maggior poeta dell'Ottocento italiano e una delle pi\xc3\xb9 importanti figure della letteratura mondiale, nonch\xc3\xa9 una delle principali del romanticismo letterario, sebbene criticher\xc3\xa0 sempre la corrente romantica di cui rifiuta l'arido vero, ritenendosi vicino al Classicismo. La profondit\xc3\xa0 della sua riflessione sull'esistenza e sulla condizione umana \xe2\x80\x93 di ispirazione sensista e materialista \xe2\x80\x93 ne fa anche un filosofo di spessore. La straordinaria qualit\xc3\xa0 lirica della sua poesia lo ha reso un protagonista centrale nel panorama letterario e culturale europeo e internazionale, con ricadute che vanno molto oltre la sua epoca. \nLeopardi, intellettuale dalla vastissima cultura, inizialmente sostenitore del classicismo, ispirato alle opere dell'antichit\xc3\xa0 greco-romana, ammirata tramite le letture e le traduzioni di Mosco, Lucrezio, Epitteto, Luciano ed altri, approd\xc3\xb2 al Romanticismo dopo la scoperta dei poeti romantici europei, quali Byron, Shelley, Chateaubriand, Foscolo, divenendone un esponente principale, pur non volendo mai definirsi romantico. Le sue posizioni materialiste \xe2\x80\x93 derivate principalmente dall'Illuminismo \xe2\x80\x93 si formarono invece sulla lettura di filosofi come il barone d'Holbach, Pietro Verri e Condillac, a cui egli unisce per\xc3\xb2 il proprio pessimismo, originariamente probabile effetto di una grave patologia che lo affliggeva ma sviluppatesi successivamente in un compiuto sistema filosofico e poetico.\nMor\xc3\xac nel 1837 poco prima di compiere 39 anni, di edema polmonare o scompenso cardiaco, durante la grande epidemia di colera di Napoli.\nIl dibattito sull'opera leopardiana a partire dal Novecento, specialmente in relazione al pensiero esistenzialista fra gli anni trenta e cinquanta, ha portato gli esegeti ad approfondire l'analisi filosofica dei contenuti e significati dei suoi testi. Per quanto resi specialmente nelle opere in prosa, essi trovano precise corrispondenze a livello lirico in una linea unitaria di atteggiamento esistenziale. Riflessione filosofica ed empito poetico fanno s\xc3\xac che Leopardi, al pari di Schopenhauer, Kierkegaard, Nietzsche e pi\xc3\xb9 tardi di Kafka, possa essere visto come un esistenzialista o almeno un precursore dell'Esistenzialismo.\n\n"
'L\'infinito \xc3\xa8 una delle liriche pi\xc3\xb9 famose dei Canti di Giacomo Leopardi, che il poeta scrisse negli anni della sua prima giovinezza a Recanati, sua cittadina natale, nelle Marche. Le stesure definitive risalgono agli anni 1818-1819.\nLa lirica, composta da 15 endecasillabi sciolti, appartiene alla serie di scritti pubblicati nel 1826 con il titolo "Idilli". Oltre all\'Infinito, in questa serie sono presenti anche altre note liriche, come Alla luna e La sera del d\xc3\xac di festa. Il termine greco "idillio" (\xce\xb5\xe1\xbc\xb0\xce\xb4\xcf\x8d\xce\xbb\xce\xbb\xce\xb9\xce\xbf\xce\xbd), di solito riferito a componimenti poetici incentrati sulla descrizione di scene agresti, subisce, con Leopardi, una ridefinizione: negli idilli leopardiani sono assenti le tematiche bucoliche proprie dei componimenti scritti dai poeti greci Teocrito, Mosco, Bione, e da poeti bucolici latini (Virgilio, Calpurnio Siculo e Nemesiano), poi imitati in et\xc3\xa0 umanistica e rinascimentale da Jacopo Sannazaro e da Torquato Tasso. \nL\'idillio leopardiano \xc3\xa8 un componimento connotato da un forte intimismo lirico: in esso l\'elemento del paesaggio naturale (spesso privo dei connotati del paesaggio ideale antico) \xc3\xa8 strettamente legato all\'espressione degli stati d\'animo dell\'uomo. Tale espressione del proprio io, non vuole essere una fuga nell\'irrazionale o nel sogno (come accade nella lirica romantica), ma solo una nuova occasione di un\'ampia riflessione sul tempo, sulla storia, e sul triste destino degli uomini. Gli idilli leopardiani, inoltre, presentano differenze stilistiche rispetto ad altre composizioni, in particolare colpisce l\'abile e sapiente mescolanza di registri linguistici che spazia da quello letterario (Ermo colle) a quello semplice, piano e colloquiale (Sempre caro). Questo idillio si divide in due parti ben distinte: nella prima il poeta esprime concetti a lui usuali mentre, nella seconda, usa l\'immaginazione e si perde nell\'infinito.\nIl manoscritto originale \xc3\xa8 conservato presso la biblioteca nazionale di Napoli, insieme ad altre opere del poeta. Un secondo manoscritto, con molti altri autografi, \xc3\xa8 conservato nel Museo dei manoscritti del comune di Visso in provincia di Macerata. Nel mese di ottobre 2016, in seguito al terremoto che ha colpito la zona, questi manoscritti sono stati provvisoriamente trasferiti a Bologna.\n\n'
"Il pensiero e la poetica di Giacomo Leopardi sono caratterizzati dal pessimismo, l'aspetto filosofico che caratterizza tutto l'evolversi delle idee e degli ideali del poeta e filosofo italiano, assumendo nel tempo connotazioni diverse. Esse possono essere seguite attraverso le pagine dello Zibaldone e si manifestano con evidenza nei testi letterari, come i Canti e le Operette morali.\nPartendo da una posizione di estremo pessimismo personale, causato dalla perdita della giovent\xc3\xb9, egli approda a un pessimismo cosmico, consapevole dell'\xc2\xabinfinita vanit\xc3\xa0 del tutto\xc2\xbb, comprendente l'umanit\xc3\xa0 e l'intero universo.\nLeopardi colloca l'unica felicit\xc3\xa0 possibile della vita umana nell'adolescenza, carica di aspettative e illusioni riguardo l'et\xc3\xa0 adulta da cui resteranno tuttavia disingannate, per concludere che il piacere non \xc3\xa8 uno stato duraturo, ma solo un passaggio transitorio dal dolore alla noia, come sostenuto nel Sabato del villaggio dove l'attesa della festa \xc3\xa8 destinata a spegnersi nella deludente domenica, o nella Quiete dopo la tempesta per il quale esso \xc3\xa8 \xc2\xabfiglio d'affanno\xc2\xbb.\nPur ritenendo la morte migliore della vita, egli non rinuncia tuttavia alla speranza e alla solidariet\xc3\xa0, anche per la tematica tipicamente romantica della morte eroica contro il fato e la natura \xc2\xabmatrigna\xc2\xbb, e quindi in un certo senso, paradossalmente, all'amore per la vita e per le illusioni dell'arte e della poesia.Il pessimismo filosofico di Leopardi ha le sue origini nel materialismo e nel sensismo del Settecento (d'Holbach, Condillac) derivato diretto dal razionalismo propugnato dall'illuminismo, dall'atomismo greco e dal pessimismo mostrato da alcuni autori antichi, come Omero e Lucrezio, con qualche influsso del romanticismo. Esso presenta alcune analogie con il contemporaneo pensiero di Schopenhauer e con l'esistenzialismo successivo, a partire da Nietzsche, anche per la ricerca di un senso nascosto dell'esistenza, che pure \xc3\xa8 pensato razionalmente come inesistente, la sfida titanico-romantica al \xc2\xabbrutto poter che ascoso a comun danno impera\xc2\xbb in nome della propria nobilt\xc3\xa0 intellettuale e d'animo, e la sensibilit\xc3\xa0 acuta per la precariet\xc3\xa0 e la fragilit\xc3\xa0 dell'essere umano, dei viventi preda di una feroce selezione naturale, e in generale di ogni cosa esistente.\n\n"
'Seguire il percorso della produzione letteraria di Giacomo Leopardi vuol dire seguire il corso della sua vita e comprendere il suo mondo interiore.\n\n'
'Il conte Monaldo Leopardi (Recanati, 16 agosto 1776 \xe2\x80\x93 Recanati, 30 aprile 1847) \xc3\xa8 stato un filosofo, politico e letterato italiano, importante esponente del pensiero controrivoluzionario e padre di Giacomo Leopardi.\n\n'