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Pubblicazione: Firenze : La nuova Italia, c1980
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
"La scuola viennese di storia dell'arte \xc3\xa8 stata un'istituzione accademica che ha dato origine a un nuovo approccio teorico nello studio della storia dell'arte. \nIl termine scuola viennese di storia dell'arte (Wiener Schule der Kunstgeschichte) venne coniato da Julius von Schlosser in uno dei primi riassunti della storia dell'arte viennese che abbracciava il periodo dalla met\xc3\xa0 dell'800 agli anni venti del '900.\nQuesto termine \xc3\xa8 oggi usato non tanto per la Scuola, quanto per indicare una successione sorprendentemente ricca di personaggi eminenti che, portando avanti, correggendo o anche contraddicendo le basi gettate dai loro maestri, hanno contribuito sostanzialmente allo studio della Storia dell'arte. Quattro furono i personaggi pi\xc3\xb9 significativi: Franz Wickhoff, Alois Riegl, Max Dvo\xc5\x99\xc3\xa1k e Julius von Schlosser.\nLa prima cattedra di Storia dell'arte dell'Universit\xc3\xa0 di Vienna venne assegnata nel 1852 a Rudolf Eitelberger (1819-85). Filologo, giurista, collaboratore di giornali (della Wiener Zeitung soprattutto), nel 1864 fond\xc3\xb2 l'Oesterreichisches Museum f\xc3\xbcr Kunst und Industrie di Vienna (Museo austriaco per l'Arte e l'Industria). Eitelberger scrisse un saggio sui monumenti imperiali austriaci, primo importante repertorio per la nuova Kunstgeschichte (storia dell'arte), che sposta l'attenzione degli studi dalla ricostruzione dell'attivit\xc3\xa0 artistica connessa alle singole individualit\xc3\xa0 all'analisi precipua delle opere intese come oggetti materiali e delle fonti documentarie. Gli allievi di questa scuola non furono sempre in accordo tra loro e non mancarono le contraddizioni, ma il complesso dei loro studi e delle loro teorie contribu\xc3\xac a fondare un'impostazione nuova nei confronti della disciplina, superando definitivamente gli schemi del neoclassicismo, risalenti a Winckelmann, e del romanticismo di John Ruskin."
"L'espressione arte contemporanea si riferisce all'insieme di movimenti e tendenze artistiche sorte nel periodo successivo alla seconda guerra mondiale, anche se questa periodizzazione non sempre viene (o pu\xc3\xb2 essere) rigorosamente rispettata.L'arte creata o rappresentata dalla fine del modernismo \xc3\xa8 alcune volte chiamata arte postmoderna, tuttavia postmodernismo si pu\xc3\xb2 riferire sia al contesto storico che all'approccio estetico utilizzato; per di pi\xc3\xb9 molti lavori di artisti contemporanei non presentano quegli elementi chiave che caratterizzano l'estetica postmoderna, l'aggettivo contemporanea pu\xc3\xb2 quindi essere preferito perch\xc3\xa9 pi\xc3\xb9 inclusivo.\nCome nelle ricerche critiche di altre discipline comunque, il termine contemporaneo indica che il periodo di interesse e di studio in oggetto non ha esaurito le sue spinte propulsive ma che, invece, sono ben vive nel presente e proprio per questo che \xc3\xa8 di difficile definizione.\nL'arte contemporanea \xc3\xa8 caratterizzata da opere prodotte con tecniche e linguaggi interdipendenti: videoarte, pittura, fotografia, scultura, arte digitale, disegno, musica, happening, fluxus, performance, installazioni.\n\n"
"La Triennale di Milano ospitata all'interno del Palazzo dell'Arte, \xc3\xa8 un'istituzione culturale internazionale che produce mostre, convegni ed eventi di arte, design, architettura, moda, cinema, comunicazione e societ\xc3\xa0. Organizza mostre di grande visibilit\xc3\xa0 e attenzione come quelle dedicate all'arte contemporanea, agli architetti e designer di fama nazionale e internazionale, ai grandi stilisti che hanno cambiato il gusto e il costume, ai temi sociali.\nDal 2007 \xc3\xa8 sede del Triennale Design Museum un museo che cambia, attento alla storia e all'intero sistema del design (imprese, distretti produttivi, territorio, ricerca, editoria e formazione).\nDal 2011 ospita il Teatro dell'Arte, tra i pi\xc3\xb9 significativi del panorama milanese, nuovo punto di riferimento per progetti culturali e arti performative.\n\n"