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Pubblicazione: Firenze : Bemporad, 1929
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
'L\'irredentismo \xc3\xa8 l\'aspirazione di un popolo a completare la propria unit\xc3\xa0 territoriale nazionale acquisendo terre soggette al dominio straniero ovvero terre non salvate (terre non redente o irredente ) sulla base di un\'identit\xc3\xa0 etnica o di un precedente legame storico. Spesso \xc3\xa8 sostenuto da movimenti nazionalisti caratteristici di una stessa identit\xc3\xa0 politica, culturale e geografica. L\'espressione "terre irredente", cio\xc3\xa8 non liberate, fu utilizzata la prima volta nel 1877 dal patriota e uomo politico italiano Matteo Renato Imbriani ai funerali del padre Paolo Emilio; un giornalista viennese lo defin\xc3\xac subito "irredentista" per dileggiarlo. Il termine \xc3\xa8 stato acquisito nella forma italiana anche da altre lingue. L\'area geografica oggetto di irredentismo, \xc3\xa8 definita irredenta.\n\n'
"Fiume (AFI: /\xcb\x88fjume/; in croato Rijeka, /rij\xc4\x9b\xcb\x90ka/; in ungherese Fiume, originariamente Szentvit; in sloveno Reka; in tedesco Sankt Veit am Flaum o Pflaum, desueto; nei dialetti locali croati Reka o Rika), con 128 624 abitanti (2011), \xc3\xa8 la terza citt\xc3\xa0 della Croazia per popolazione dopo la capitale Zagabria e Spalato, numero che sale a 305 505 abitanti se si considera anche la sua area urbana. Situata lungo le coste del Mare Adriatico, \xc3\xa8 la citt\xc3\xa0 principale del golfo del Quarnaro (o Quarnero) ed \xc3\xa8 capoluogo della regione litoraneo-montana, sede universitaria e arcivescovile. Fiume fa parte della regione geografica italiana, per i cui confini orientali tradizionalmente si indicano la catena delle Alpi Giulie e il golfo del Quarnaro, a cui fa riferimento anche Dante Alighieri.\nPer secoli contesa a causa della sua posizione strategica e della presenza di un importante cantiere navale, fu porto franco dal 1719, gi\xc3\xa0 entit\xc3\xa0 autonoma (detta anche Terra Sancti Viti ad flumen) della corona del Regno d'Ungheria dal 1779 al 1919 nell'ambito dell'Impero austriaco e quindi di quello austro-ungarico, costituendo poi lo Stato libero di Fiume dal 1920 al 1924; fu quindi parte del Regno d'Italia dal 1924 al 1945 come capoluogo dell'omonima provincia per poi passare alla Jugoslavia nel 1947, e dopo la dissoluzione di quest'ultima, alla Croazia nel 1991. Di conseguenza, anche la composizione etnica dei suoi abitanti \xc3\xa8 cambiata nei secoli. Secondo il censimento del 2011, a Fiume erano presenti 106 136 croati (corrispondenti all'82,52% degli abitanti totali), 8 446 serbi (6,57%), 2 650 bosniaci (2,06%), 2 445 italiani (1,90%) e 1 090 sloveni (0,85%).\nNella citt\xc3\xa0 quarnerina \xc3\xa8 presente il Teatro Nazionale Croato HNK Ivan pl.Zajc, importante teatro fondato nel 1765 dove hanno luogo rappresentazioni operistiche e balletti nonch\xc3\xa9 sede del Dramma Italiano di Fiume, e l'universit\xc3\xa0 di Fiume, fondata nel 1973 ma dalle radici ben pi\xc3\xb9 antiche, visto che affondano nella scuola di teologia di Fiume, la cui origine risale al 1632. Fiume \xc3\xa8 stata scelta per essere capitale europea della cultura 2020, insieme all'irlandese Galway.\n\n"
"Il Trattato di Roma fu firmato il 27 gennaio 1924 tra l'Italia e il Regno dei Serbi, Croati e Sloveni e sanc\xc3\xac consensualmente la dissoluzione e la suddivisione dello Stato libero di Fiume, stabilendo il confine sul fiume Eneo."
"Il trattato di Rapallo, firmato il 12 novembre 1920, fu un accordo con il quale l'Italia e il Regno dei Serbi, Croati e Sloveni stabilirono consensualmente i confini dei due Regni e le rispettive sovranit\xc3\xa0, nel rispetto reciproco dei principi di nazionalit\xc3\xa0 e di autodeterminazione dei popoli. Esso rappresent\xc3\xb2 la conclusione del processo risorgimentale di unificazione italiana sino al confine orientale alpino e l'annessione al Regno d'Italia di Gorizia, Trieste, Pola e Zara.\n\n"
"L'irredentismo italiano fu un movimento d'opinione, espressione dell'aspirazione italiana a perfezionare territorialmente la propria unit\xc3\xa0 nazionale, liberando le terre soggette al dominio straniero.Il movimento fu attivo principalmente in Italia, tra la seconda met\xc3\xa0 del XIX secolo e la prima del secolo successivo, a favore dell'integrazione nel Regno d'Italia di tutti i territori compresi nella regione geografica italiana o popolati da italofoni e collegati all'Italia da secolari legami storici, linguistici e culturali. Il movimento non aveva carattere unitario, essendo costituito da diversi gruppi e associazioni, generalmente non coordinati tra loro.\n\n"