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Pubblicazione: Prato : Partner-Graf, 2016
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
"Prato \xc3\xa8 un comune italiano di 193 809 abitanti, capoluogo dell'omonima provincia in Toscana.\n\xc3\x88 la seconda citt\xc3\xa0 della Toscana per popolazione. Fino al 1992, anno della costituzione dell'omonima provincia, \xc3\xa8 stato il comune non capoluogo di provincia pi\xc3\xb9 popolato d'Italia.\nLa piana pratese fu abitata fin dall'epoca etrusca, ma la nascita della citt\xc3\xa0 vera e propria si fa risalire, generalmente, al X secolo, quando si hanno notizie di due centri abitati contigui ma distinti, Borgo al Cornio e Castrum Prati, che si fusero durante il secolo successivo.\nNell'economia pratese la produzione tessile ha sempre svolto un ruolo di primissimo piano fin dall'epoca medievale, come testimoniano i documenti del mercante Francesco Datini, ma \xc3\xa8 nell'Ottocento che Prato vide un impetuoso sviluppo industriale, che ne fa ancora oggi uno dei distretti pi\xc3\xb9 importanti a livello europeo.\nLa citt\xc3\xa0 vanta attrattive storico-artistiche di grande rilievo, con un itinerario culturale che inizia dagli Etruschi per poi ampliarsi nel Medioevo e raggiungere l'apice con il Rinascimento, quando hanno lasciato le loro testimonianze in citt\xc3\xa0 artisti come Donatello, Filippo Lippi e Botticelli.\n\n"
"La cappella del Sacro Cingolo si trova nel Duomo di Prato. Nata per conservare la preziosa reliquia, conserva un notevole ciclo di affreschi di Agnolo Gaddi e bottega, e varie opere d'arte tra cui una Madonna col Bambino di Giovanni Pisano e la rara grata bronzea del primo Rinascimento."
"Guelfi e ghibellini erano le due fazioni contrapposte nella politica italiana del Basso Medioevo, in particolare dal XII secolo sino alla nascita delle Signorie nel XIV secolo.\nLe origini dei nomi risalgono alla lotta per la corona imperiale dopo la morte dell'imperatore Enrico V, avvenuta nel 1125, fra le casate bavaresi e sassoni dei Welfen, da cui la parola \xc2\xabguelfo\xc2\xbb, con quella sveva degli Hohenstaufen, signori del castello di Waiblingen, anticamente Wibeling, da cui la parola \xc2\xabghibellino\xc2\xbb. Successivamente \xe2\x80\x93 dato che la casata sveva acquist\xc3\xb2 la corona imperiale e, con Federico I Hohenstaufen, cerc\xc3\xb2 di consolidare il proprio potere nel Regno d'Italia \xe2\x80\x93 in questo ambito politico la lotta pass\xc3\xb2 a designare chi appoggiava l'impero (ghibellini) e chi lo contrastava sostenendo il papato (guelfi). Nei castelli del tempo i merli delle mura erano guelfi se squadrati e ghibellini se a coda di rondine."
'Donatello, vero nome Donato di Niccol\xc3\xb2 di Betto Bardi (Firenze, 1386 \xe2\x80\x93 Firenze, 13 dicembre 1466), \xc3\xa8 stato uno scultore, pittore e architetto italiano.\nCon la sua lunghissima carriera fu uno dei tre padri del Rinascimento fiorentino, assieme a Filippo Brunelleschi e Masaccio, oltre che uno dei pi\xc3\xb9 celebri scultori di tutti i tempi. Diede un contributo fondamentale al rinnovo dei metodi della scultura, facendo accantonare definitivamente le esperienze del tardo gotico e super\xc3\xb2 i modelli dell\'arte romana classica. Invent\xc3\xb2 la tecnica dello "stiacciato", basato su minime variazioni millimetriche degli spessori, che non impedisce la creazione di uno spazio illusorio, e padroneggi\xc3\xb2 le pi\xc3\xb9 disparate tecniche e materiali (marmo, pietra serena, bronzo, legno, terracotta). Si dedic\xc3\xb2 anche al disegno, fornendo i modelli ad esempio per alcune vetrate del Duomo di Firenze.\nParticolare fu la sua capacit\xc3\xa0 di infondere umanit\xc3\xa0 e introspezione psicologica alle opere, spesso con accenti drammatici o di energia e vitalit\xc3\xa0 trattenute ma perfettamente visibili.\n\n'
'La Pala degli Oddi \xc3\xa8 un dipinto a olio su tavola trasportata su tela (267x163 cm) di Raffaello Sanzio, databile al 1502-1503 e conservato nella Pinacoteca Vaticana.\n\n'