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Pubblicazione: Firenze : Le Lettere, ©1990
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
"Il Salone dei Cinquecento \xc3\xa8 la sala pi\xc3\xb9 grande e pi\xc3\xb9 importante sotto il profilo storico-artistico di Palazzo Vecchio a Firenze. Questa sala imponente ha una lunghezza di 54 metri, una larghezza di 23 e un'altezza di 18 metri. Per volume \xc3\xa8 la pi\xc3\xb9 grande sala in Italia realizzata per la gestione del potere civile. L'ultimo restauro risale al 2000-2001.\n\n"
'Palazzo Vecchio si trova in piazza della Signoria a Firenze ed \xc3\xa8 la sede del Comune. Rappresenta la migliore sintesi dell\'architettura civile trecentesca cittadina ed \xc3\xa8 uno dei palazzi civici pi\xc3\xb9 conosciuti nel mondo.\nChiamato in origine "Palazzo dei Priori", e poi successivamente venne identificato nel XV secolo come "Palazzo della Signoria", dal nome dell\'organismo principale della Repubblica di Firenze; nel 1540 divenne Palazzo Ducale, quando il duca Cosimo I de\' Medici ne fece la sua residenza; infine il nome Vecchio lo assunse dopo il 1565 quando la corte del Duca Cosimo si spost\xc3\xb2 nel "nuovo" Palazzo Pitti.\nNon sono presenti porte o aperture per la sicurezza di chi amministrava il potere. Ci si poteva accedere solamente dal cortile\nDal 1865 al 1871 fu sede del Parlamento del Regno d\'Italia, mentre oggi ospita il Sindaco di Firenze e vari uffici comunali. Vi si trova inoltre un museo, che permette di visitare le magnifiche sale dove lavorarono, fra gli altri, Agnolo Bronzino, Ghirlandaio, Giorgio Vasari, e dove sono esposte opere di Michelangelo Buonarroti, Donatello, Verrocchio.\nL\'edificio si \xc3\xa8 gradualmente ingrandito verso est, arrivando ad occupare un isolato intero e allungando l\'iniziale parallelepipedo trecentesco fino a quadruplicarne le dimensioni, con una pianta che ricorda un trapezio del quale la facciata \xc3\xa8 solo il lato pi\xc3\xb9 corto. Sulla facciata principale a bugnato, la Torre di Arnolfo \xc3\xa8 uno degli emblemi della citt\xc3\xa0.'
"Il Palazzo del Quirinale \xc3\xa8 un palazzo storico di Roma, posto sull'omonimo colle e affacciato sull'omonima piazza; essendo dal 1870 la residenza ufficiale del Re d'Italia e dal 1946 del presidente della Repubblica Italiana, \xc3\xa8 uno dei simboli dello Stato italiano.\nCostruito a partire dal 1573, \xc3\xa8 uno dei pi\xc3\xb9 importanti palazzi della capitale, sia dal punto di vista artistico sia dal punto di vista politico: alla sua costruzione e decorazione lavorarono insigni maestri dell'arte italiana come Pietro da Cortona, Domenico Fontana, Alessandro Specchi, Ferdinando Fuga, Carlo Maderno, Giovanni Paolo Pannini e Guido Reni. Attualmente, ospita anche un ampio frammento d'affresco di Melozzo da Forl\xc3\xac.\nIl Palazzo si impose, soprattutto a partire dal pontificato di Paolo V Borghese, come residenza stabile dei papi (il Quirinale ha ospitato 30 papi, da papa Gregorio XIII a papa Pio IX), eretto infatti inizialmente come residenza estiva del romano pontefice, divenne sede pressoch\xc3\xa9 alternativa ai palazzi vaticani. Con il colle del Quirinale i papi erano in pi\xc3\xb9 agevole contatto con le sedi delle congregazioni pontificie (ovvero la residenza dei loro prefetti o decani) in cui la Curia si era riarticolata negli ultimi decenni del Cinquecento. Il Quirinale divenne cos\xc3\xac di fatto la residenza del pontefice nella sua qualit\xc3\xa0 di sovrano, complementare a quella del Vaticano, che costituiva la sede del papa vescovo.\nResidenza complementare e non alternativa: \xc3\xa8 per questo che il complesso vaticano si svilupp\xc3\xb2 nel corso del '600 (fine dei lavori della basilica, costruzione della facciata, ultimazione del Palazzo Apostolico, erezione del colonnato), anche se i pontefici vi risiedettero, come mostrano le fonti, saltuariamente. Per contro, il Quirinale si svilupp\xc3\xb2 quale palazzo secolare, quasi senza simboli religiosi visibili e soprattutto (unico tra i palazzi apostolici con questa particolarit\xc3\xa0) privo di una chiesa aperta al pubblico. Interessato da un progetto che lo voleva residenza napoleonica nel tempo dell'occupazione francese di Roma (ma Napoleone Bonaparte non vi fece mai ingresso) dopo il 1870 divenne palazzo reale dei re d'Italia. Con la proclamazione della Repubblica Italiana, avvenuta a seguito del referendum istituzionale del 2 giugno 1946, l'edificio divenne la sede del presidente della Repubblica.\nIl palazzo del Quirinale ha una superficie di 110 500 m\xc2\xb2 ed \xc3\xa8 per superficie il sesto palazzo nel mondo, nonch\xc3\xa9 la seconda residenza di un capo di Stato (prima \xc3\xa8 l'Ak Saray di Ankara). Si consideri che il complesso della Casa Bianca (Stati Uniti) ha superficie pari a 1/20 di quella del Palazzo del Quirinale."
"La Basilica Palladiana (origin. Basilica) \xc3\xa8 un edificio pubblico che affaccia su Piazza dei Signori a Vicenza. Il suo nome \xc3\xa8 indissolubilmente legato all'architetto rinascimentale Andrea Palladio, che riprogett\xc3\xb2 il Palazzo della Ragione aggiungendo alla preesistente costruzione gotica le celebri logge in marmo bianco a serliane.\nUn tempo sede delle magistrature pubbliche di Vicenza, oggi la Basilica Palladiana, dotata di tre spazi espositivi indipendenti, \xc3\xa8 teatro di mostre d'architettura e d'arte.\nDal 1994 \xc3\xa8, con le altre architetture di Palladio a Vicenza, nella lista dei patrimoni dell'umanit\xc3\xa0 dell'UNESCO. Dal 2014 il prestigioso edificio riceve gli onori e la promozione a monumento nazionale dalla Camera e dal Senato della Repubblica.\n\n"
'La Battaglia di Anghiari era una pittura murale di Leonardo da Vinci, databile al 1503-1504 e gi\xc3\xa0 commissionata per il Salone dei Cinquecento (allora detto "Sala del Gran Consiglio") di Palazzo Vecchio a Firenze. A causa dell\'inadeguatezza della tecnica, il dipinto sub\xc3\xac danni e non \xc3\xa8 certo che i suoi resti fossero stati lasciati in loco, incompiuti e mutili; circa sessant\'anni dopo, la decorazione del salone venne rifatta da Giorgio Vasari; non si conosce se all\'epoca fossero ancora presenti i frammenti leonardiani o se l\'architetto aretino li abbia distrutti. Alcuni sostengono che li abbia nascosti sotto un nuovo intonaco o una nuova parete: ricerche e \'saggi\' finora condotti non hanno sciolto il mistero.\nNel mese di ottobre 2020, dopo anni di ricerche, viene reso noto che probabilmente Leonardo si ferm\xc3\xb2 alla delicata fase preparatoria del muro, non portata a termine per motivi tecnici, senza mai iniziare la pittura vera e propria.\n\n'