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Pubblicazione: Casale Monferrato : Piemme, 2005
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
'La storia della schiavit\xc3\xb9 si inser\xc3\xac come istituto formale in molte culture, nazionalit\xc3\xa0 e religioni, dai tempi antichi fino ai giorni nostri. Tuttavia le posizioni socio-economiche, lo status giuridico e le funzioni a cui erano preposti gli schiavi \xe2\x80\x93 esseri umani privati del diritto di propriet\xc3\xa0 su se stessi \xe2\x80\x93 risultarono anche essere notevolmente differenti e variabili all\'interno dei diversi sistemi di schiavit\xc3\xb9, in funzione sia dei tempi che dei luoghi presi in esame.\nLa schiavit\xc3\xb9 pu\xc3\xb2 essere ricondotta ai primi documenti legali scritti, fra tutti il babilonese Codice di Hammurabi (1860 a.C.) il quale si riferisce ad essa come ad un\'istituzione consolidata e del tutto comune tra i popoli dell\'antichit\xc3\xa0. Se si parla dello stato di schiavit\xc3\xb9 nelle prime civilt\xc3\xa0 dotate di scrittura le condizioni della sua nascita sono, in assenza di fonti, impossibili da determinare con precisione. Le fonti, le giustificazioni, le posizioni e le attivit\xc3\xa0 materiali attribuite agli schiavi oltre che le condizioni per la loro liberazione contribuiscono a dare una sua specificit\xc3\xa0 ad ogni configurazione storica.\nLa schiavit\xc3\xb9 fu rara tra le popolazioni di cacciatori-raccoglitori preistorici poich\xc3\xa9 essa inizi\xc3\xb2 a svilupparsi come un sistema di stratificazione sociale. Conosciuta tra le prime civilt\xc3\xa0 come quella dei Sumeri in Mesopotamia risalente al 3.500 a.C; quasi ogni altra civilt\xc3\xa0 dell\'epoca la pratic\xc3\xb2. La schiavit\xc3\xb9 divenne comune in gran parte del continente europeo durante i secoli bui e continu\xc3\xb2 per tutto il corso del Medioevo, anche grazie alle guerre bizantino-ottomane (1265-1479, parte delle guerre ottomane in Europa) le quali portarono alla cattura di un gran numero di schiavi cristiani.\nCommercianti ed avventurieri olandesi, francesi, spagnoli, portoghesi, inglesi, arabi ed un certo numero di regni autoctoni dell\'Africa occidentale svolsero un ruolo di primo piano nella tratta atlantica degli schiavi africani, soprattutto dopo il 1600. L\'autore David P. Forsythe ha scritto che "la pratica prosegu\xc3\xac fino all\'inizio del XIX secolo circa, quando i 3/4 di tutti gli esseri umani viventi vennero intrappolati in una qualche forma di schiavit\xc3\xb9 o di servit\xc3\xb9 della gleba contro la loro volont\xc3\xa0". Il regno di Danimarca-Norvegia divenne il primo paese europeo a proibire il commercio degli schiavi nel 1802.\nAnche se la schiavit\xc3\xb9 non \xc3\xa8 pi\xc3\xb9 ufficialmente legale in nessuna nazione del pianeta il traffico di esseri umani rimane un grave problema internazionale; si stima che tra i 25 e i 40 milioni di persone si trovino attualmente ancora in uno stato di effettiva schiavit\xc3\xb9. Durante la seconda guerra civile in Sudan (1983-2005) i prigionieri di entrambe le parti vennero ridotti in schiavit\xc3\xb9. Inoltre, anche se la schiavit\xc3\xb9 in Mauritania \xc3\xa8 stata criminalizzata nell\'agosto del 2007 si stima che fino a 600.000 persone (il 20% dell\'intera popolazione) siano oggi schiavi, molti dei quali utilizzati nel lavoro forzato a seguito di una servit\xc3\xb9 debitoria.\nEvidenze emersero alla fine degli anni novanta nei riguardi di una schiavit\xc3\xb9 sistematica tramite il lavoro minorile attuata nelle piantagioni di cacao dei paesi africani occidentali. La schiavit\xc3\xb9 richiede tipicamente una mancanza di manodopera e un surplus di terra per poter essere vitale.\n\n'