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Pubblicazione: Firenze : Le Monnier : Cassa di Risparmio di Firenze, 1999
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: analitico, Lingua: ita, Paese: IT
Fa parte di: 4: L'età dei lumi / a cura di Furio Diaz
"Lo spettacolo \xc3\xa8 un evento naturale o antropico, spontaneo o provocato o anche un'imitazione di questo, che cattura l'attenzione di una o pi\xc3\xb9 persone che fungono da spettatori ovvero soggetti testimoni in genere aventi ruolo passivo.\nCon spettacolo si intende spesso anche solo una rappresentazione artistica che avviene a beneficio di un pubblico e che pu\xc3\xb2 essere di diversa natura: teatrale, cinematografica, canora o musicale. Nell'attuale societ\xc3\xa0 dell'immagine, grazie anche alla diffusione di mezzi di comunicazione di massa quali televisione e media digitali, si \xc3\xa8 registrata una prevalenza delle arti figurative. Anche lo sport, in quanto capace di richiamare grandi masse di spettatori, pu\xc3\xb2 rientrare nel concetto di spettacolo per un pubblico. Con mondo dello spettacolo si intende tutte le persone che vi lavorano a diverso titolo, esempio: attori, registi, comparse, scenografi, musicisti, eccetera.\n\n"
"Gli spettacoli nell'antica Roma erano numerosi, aperti a tutti i cittadini ed in genere gratuiti; alcuni di essi si distinguevano per la grandezza degli allestimenti e per la crudelt\xc3\xa0.\nI Romani frequentavano di preferenza i combattimenti dei gladiatori, quelli con bestie feroci (venationes), le riproduzioni di battaglie navali (naumachia), le corse di carri, le gare di atletica, gli spettacoli teatrali dei mimi e le pantomime.\nQuarant'anni dopo l'invettiva di Giovenale (n. tra il 55 e il 60\xe2\x80\x93m. dopo il 127) che rimpiangeva la sobriet\xc3\xa0 e la severit\xc3\xa0 repubblicana di un popolo che ormai aspirava solo al panem et circenses, al pane e agli spettacoli, Frontone (100-166), quasi con le stesse parole, descriveva sconsolato la triste realt\xc3\xa0:\n\nLa classe dirigente romana considerava infatti suo compito primario quello di distribuire alimenti una volta al mese al popolo e di distrarlo e regolare il suo tempo libero con gli spettacoli gratuiti offerti nelle festivit\xc3\xa0 religiose o in ricorrenze laiche.\n\n"