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Pubblicazione: Roma : SETI, stampa 1957
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese:
"Il Partito Socialista Italiano (PSI) \xc3\xa8 stato un partito politico italiano di sinistra.\nA parte la breve esperienza del Partito Socialista Rivoluzionario Italiano, che tenne il suo primo Congresso Nazionale a Forl\xc3\xac nel 1884, \xc3\xa8 il pi\xc3\xb9 antico partito politico in senso moderno e la prima formazione organizzata della sinistra in Italia, oltre ad aver rappresentato anche il prototipo del partito di massa. Alla sua fondazione nel 1892 a Genova nella sala dell'associazione garibaldina Carabinieri genovesi adott\xc3\xb2 il nome di Partito dei Lavoratori Italiani. Successivamente a Reggio Emilia nel 1893 il nome venne cambiato in Partito Socialista dei Lavoratori Italiani mentre al congresso di Parma del 1895 assunse il nome definitivo di Partito Socialista Italiano.\nDurante il regime fascista (in particolare dopo la messa al bando di tutti i partiti tranne il Partito Nazionale Fascista) continu\xc3\xb2 la sua attivit\xc3\xa0 nella clandestinit\xc3\xa0 mentre la direzione del partito in esilio in Francia tentava di mantenere i contatti con i nuclei clandestini e d'influire sulla vita politica italiana, denunciando all'opinione pubblica europea e statunitense i crimini del regime. Partecip\xc3\xb2 alla guerra civile spagnola con propri esponenti nel Battaglione Garibaldi e durante la seconda guerra mondiale collabor\xc3\xb2 con il movimento partigiano nella Francia occupata dai nazisti. In Italia dopo la caduta del fascismo il 25 luglio 1943 partecip\xc3\xb2 al movimento di Resistenza, essendo presente nei Comitati di Liberazione Nazionale centrale e locali e organizzando proprie formazioni partigiane denominate Brigate Matteotti. Dopo la fusione con il Movimento di Unit\xc3\xa0 Proletaria avvenuta nell'agosto 1943 assunse il nome di Partito Socialista Italiano di Unit\xc3\xa0 Proletaria, per poi ritornare al nome precedente nel 1947 a seguito della scissione socialdemocratica di Palazzo Barberini, dalla quale ebbe origine il Partito Socialista Democratico Italiano. Alle elezioni politiche del 1948 il PSI decise di presentare una lista comune con il Partito Comunista Italiano, costituendo il Fronte Democratico Popolare, che fin\xc3\xac in seconda posizione e usc\xc3\xac sconfitto dalla Democrazia Cristiana. Nonostante ci\xc3\xb2 e la mancata elezione di molti parlamentari socialisti nelle liste frontiste, il partito mantenne l'alleanza con i comunisti ancora per tutti gli anni cinquanta del XX secolo.\nAll'inizio degli anni sessanta, anche a seguito delle aperture di capi politici democristiani come Amintore Fanfani e Aldo Moro, si apr\xc3\xac una stagione di confronto programmatico tra centristi e socialisti che port\xc3\xb2 alla nascita dei primi governi di centro-sinistra. In polemica con questa decisione della maggioranza del PSI di collaborare con la Democrazia Cristiana nel 1964 la sinistra pi\xc3\xb9 radicale e ortodossa interna al partito se ne distacc\xc3\xb2 per formare una nuova formazione politica che rispolver\xc3\xb2 il nome di Partito Socialista Italiano di Unit\xc3\xa0 Proletaria. Nel 1966 il PSI e il PSDI decisero di riunificarsi nel PSI-PSDI Unificati, noto anche con la denominazione di Partito Socialista Unificato. A causa del cattivo risultato elettorale conseguito alle elezioni politiche del 1968 l'unit\xc3\xa0 socialista dur\xc3\xb2 meno di due anni e il 28 ottobre 1968 riprese la denominazione di PSI mentre la gran parte della componente socialdemocratica diede vita nel luglio 1969 al Partito Socialista Unitario, che nel febbraio 1971 riassunse il nome originario di Partito Socialista Democratico Italiano.\nL'azione politica del PSI fu basata al momento della sua fondazione su una concezione del socialismo di tipo marxista classico in forte polemica con repubblicani e anarchici. Da una concezione dapprima pi\xc3\xb9 ortodossa e schematica si afferm\xc3\xb2 poi un revisionismo del marxismo con una forte componente massimalista contrapposta a una importante componente riformista fortemente presente nel gruppo parlamentare, nel sindacato CGdL e nel movimento delle cooperative e delle societ\xc3\xa0 di mutuo soccorso. Nel 1921 al XVII Congresso a Livorno una parte della componente massimalista usc\xc3\xac dal partito e diede vita al Partito Comunista d'Italia in sostegno alla rivoluzione d'ottobre. La questione del rapporto con i comunisti contraddistinse tutto il periodo dagli anni trenta al secondo dopoguerra fino agli anni sessanta, quando il partito si avvicin\xc3\xb2 sempre pi\xc3\xb9 alle posizioni della socialdemocrazia europea, soprattutto con le ridefinizioni ideologiche successive all'affermazione della linea autonomista dopo la denuncia dei crimini di Iosif Stalin durante il XX Congresso del PCUS e i fatti d'Ungheria del 1956. Questa evoluzione ideologica contribu\xc3\xac in campo politico alla creazione di un'alleanza tra il centro egemonizzato dalla DC e la sinistra rappresentata dal PSI, detta centro-sinistra organico, che fu alla base di molti governi della cosiddetta Prima Repubblica. Dopo il fallimento della riunificazione con i socialdemocratici nel 1968 e l'entrata in crisi della formula del centro-sinistra a seguito della nascita della contestazione studentesca e del protagonismo operaio nelle lotte degli anni settanta il PSI con il segretario Francesco De Martino elabor\xc3\xb2 nel 1974 la strategia della alternativa di sinistra che avrebbe dovuto mandare all'opposizione la DC e portare al governo la sinistra unita. Tale strategia entr\xc3\xb2 in rotta di collisione con quella del compromesso storico lanciata dal segretario del Partito Comunista Italiano Enrico Berlinguer all'indomani del golpe in Cile nel 1973.\nA partire dagli anni settanta si afferm\xc3\xb2 nel partito una nuova posizione ideologica volta a riscoprire la tradizione socialista non marxista e non bolscevica, culminata con la nomina di Bettino Craxi a segretario nel 1976. A seguito di questa svolta ideologica venne gradualmente modificato il simbolo del PSI, sostituendo alla falce e martello l'immagine ottocentesca del garofano rosso. Successivamente a seguito della caduta del comunismo nei Paesi dell'est europeo nel 1989 venne modificata la denominazione stessa del partito in Unit\xc3\xa0 Socialista \xe2\x80\x93 PSI, con ci\xc3\xb2 auspicando una riunificazione tra i socialisti e la componente riformista dell'ex PCI. A seguito della crisi dei partiti tradizionali conseguente alla vicenda di Tangentopoli che colp\xc3\xac duramente il PSI sia dal punto di vista politico-elettorale sia finanziario il partito venne messo in liquidazione nel 1994, determinando la diaspora socialista con la nascita di varie formazioni politiche, divise circa l'adesione alla coalizione di centro-destra o a quella di centro-sinistra, secondo il nuovo sistema bipolare della cosiddetta Seconda Repubblica, favorito dall'introduzione della nuova legge elettorale maggioritaria del Mattarellum.\nDal 1994 al 2009 si sono succeduti nell'ambito del centro-sinistra i Socialisti Italiani e dal 1998 i Socialisti Democratici Italiani, che nel 2005 diedero vita con i radicali alla lista, e ipotizzato futuro partito, della Rosa nel Pugno. Nel 2007 l'SDI promosse insieme ad altre forze politiche a vario titolo collegate con la storia del socialismo italiano ed europeo la Costituente Socialista che diede vita al rinnovato Partito Socialista, che nel 2009 ha ripreso l'originaria denominazione di Partito Socialista Italiano, accordatagli insieme alla propriet\xc3\xa0 dei vecchi simboli del partito dall'ultimo liquidatore del PSI.\n\n"
"Le elezioni del Parlamento europeo sono elezioni politiche che nell'Unione europea hanno lo scopo di eleggere i membri del parlamento europeo. Si svolgono ogni cinque anni a suffragio universale e, con oltre 400 milioni di persone eleggibili, \xc3\xa8 considerata la seconda pi\xc3\xb9 grande elezione democratica del mondo.Il Parlamento europeo \xc3\xa8 l'unica istituzione europea ad essere eletta direttamente: infatti i 751 deputati che vi siedono, vengono eletti in modo diretto dal 1979.\nIn base al risultato delle elezioni, il consiglio europeo sceglie il candidato per la presidenza della commissione europea, che dovr\xc3\xa0 ottenere la fiducia dalla maggioranza del parlamento; se il candidato ottiene la maggioranza potr\xc3\xa0 formare la commissione, altrimenti il consiglio dovr\xc3\xa0 scegliere un altro candidato. Dall'uscita del Regno Unito dall'UE nel 2020, il numero di deputati, incluso il presidente, \xc3\xa8 705. Nessun'altra istituzione dell'UE \xc3\xa8 eletta direttamente, con il Consiglio dell'Unione europea e il Consiglio europeo legittimati solo indirettamente attraverso le elezioni nazionali. Mentre i partiti politici europei hanno il diritto di fare campagna in tutta l'UE per le elezioni europee, campagne si svolgono ancora attraverso campagne elettorali nazionali, pubblicizzando delegati nazionali da partiti nazionali.\n\n"