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Serie: Il sapere. Atlanti
Serie: Atlanti. Il sapere
"L'America del Nord (anche Nord America, Nord-America, Nordamerica o America settentrionale) \xc3\xa8 la parte del continente americano posta a nord dell'Istmo di Panama: nella letteratura geografica italiana, dell'Europa occidentale (escluse le Isole Britanniche) e dell'America Latina, \xc3\xa8 considerata un subcontinente, facente parte del continente America, mentre secondo la letteratura geografica di cultura inglese, cinese e russa sarebbe invece un continente a s\xc3\xa9 stante.\nContenuta completamente nell'emisfero boreale, \xc3\xa8 delimitata a nord dal mar Glaciale Artico, a est dall'oceano Atlantico, a sud-est dall'America meridionale e dal mar dei Caraibi, a sud e a ovest dall'oceano Pacifico.\nCopre una superficie di circa 24709000 km\xc2\xb2 che corrisponde al 4,8% circa della superficie terrestre e al 16,5% circa delle terre emerse. \nConsiderata come continente, per superficie \xc3\xa8 il terzo del mondo (dopo Asia e Africa) e il quarto per popolazione, dopo le due citate e l'Europa.\n\n"
'Con l\'espressione nativi americani si intende indicare le popolazioni che abitavano il continente americano prima della colonizzazione europea e i loro odierni discendenti.\nL\'etnonimo indiani d\'America (anche pellirosse) era utilizzato per indicare i nativi americani ma non \xc3\xa8 univoco ed \xc3\xa8 stato spesso oggetto di discussione. Nei paesi ispanofoni dell\'America Latina si usa prevalentemente il termine indios, mentre negli Stati Uniti d\'America si usa l\'espressione indiani d\'America, bench\xc3\xa9 ormai non sia pi\xc3\xb9 considerata un\'espressione politicamente corretta.\nL\'uso del termine indiano si deve a Cristoforo Colombo che, in cerca di una rotta che consentisse di raggiungere l\'Asia attraversando l\'oceano Atlantico, credette di aver raggiunto le Indie Orientali, ignaro invece di aver toccato le coste di un continente allora sconosciuto agli Europei; gli Spagnoli battezzarono quindi il nuovo mondo "Indie occidentali", e solo successivamente America, in onore di Amerigo Vespucci.Secondo l\'ipotesi scientifica pi\xc3\xb9 accreditata, 13.000 anni fa l\'uomo sarebbe migrato dall\'Asia verso l\'America attraverso la Beringia, una lingua di terra che all\'epoca univa i due continenti. Questi uomini si sarebbero poi spostati pi\xc3\xb9 a sud fino ad abitare tutto il continente e diversificandosi in migliaia di etnie e trib\xc3\xb9 differenti.\nIn Centro e Sud America i nativi americani si organizzarono in grandiose civilt\xc3\xa0 come i maya e gli aztechi nell\'odierno Messico e gli incas sulla cordigliera delle Ande mentre in America del Nord i Nativi americani rimasero prevalentemente popolazioni nomadi o seminomadi.\nParecchie aree del continente sono ancora popolate da nativi americani; specialmente in America Latina dove, insieme ai mestizo, costituiscono la maggioranza della popolazione. Negli Stati Uniti d\'America e in Canada i nativi americani, invece, costituiscono ormai soltanto un\'esigua minoranza.\nAncora oggi nei paesi dell\'America si parlano almeno un migliaio di lingue indigene diverse. Alcune fra queste, come ad esempio il quechua, l\'aymara, il guaran\xc3\xad, le lingue maya e il nahuatl, sono parlate da milioni di persone. Molti, inoltre, conservano pratiche e usanze culturali di vario grado, incluse pratiche religiose, di organizzazione sociale e pratiche di sussistenza. Alcuni popoli indigeni vivono ancora in uno stato di relativo isolamento dalle societ\xc3\xa0 moderne e altre addirittura non sono mai entrate in contatto con esse o con l\'uomo occidentale.I nativi americani presentano caratteristiche somatiche affini alle popolazioni asiatiche: occhi allungati, zigomi sporgenti, con in pi\xc3\xb9 la quasi assenza di barba e capigliature perlopi\xc3\xb9 scure e lisce. Questi caratteri portarono gli antropologi a ipotizzare la loro origine ereditata dagli antichi asiatici, che avevano attraversato lo stretto di Beriin durante l\'epoca preistorica, ipotesi confermata da successivi studi linguistici e, soprattutto, genetici.\n\n'
'La colonizzazione europea delle Americhe fu il fenomeno storico che port\xc3\xb2 all\'esplorazione, alla conquista e all\'occupazione del continente americano da parte di diversi stati d\'Europa, tra i quali la Spagna, i Paesi Bassi, il Portogallo, la Francia e l\'Inghilterra.\nBench\xc3\xa9 l\'obiettivo principale fosse quello di espandere i propri affari commerciali, civilizzando e propagando la fede cristiana nel "Nuovo Mondo", il processo di colonizzazione produsse una sistematica distruzione, in taluni casi persino fisica, delle culture delle popolazioni locali. Il processo di colonizzazione si concluse nella seconda parte del diciannovesimo secolo, con la conquista del Far West da parte degli Stati Uniti d\'America.\n\n'
'La locuzione guerre indiane \xc3\xa8 il nome usato dagli storici statunitensi per descrivere una serie di conflitti armati tra i nativi americani con i coloni, principalmente europei, prima e poi con le autorit\xc3\xa0 degli Stati Uniti d\'America e il Canada.\nAlcune delle guerre furono provocate da una serie di paralleli atti legislativi, come l\'Indian Removal Act, unilateralmente promulgate da una delle parti e potenzialmente considerabili alla stregua di guerra civile.Le guerre, che spaziarono dalla colonizzazione europea dell\'America del XVIII secolo fino al massacro di Wounded Knee 1890 e alla parallela conclusione dell\'epopea USA della "frontiera", risultarono complessivamente nella conquista, nella decimazione, nell\'assimilazione delle nazioni indiane, e nella deportazione di svariate migliaia di persone nelle riserve indiane. \n\n'
"Per genocidio dei nativi americani, detto anche genocidio indiano, olocausto americano (in inglese Indian Holocaust, American Holocaust) o catastrofe demografica dei nativi americani alcuni storici e divulgatori intendono il calo demografico e lo sterminio dei nativi americani (detti anche indiani d'America nel nord America o, indios e amerindi, nel centro e nel sud America), avvenuto dall'arrivo degli europei nel XV secolo alla fine del XIX secolo. Si ritiene che tra i 55 e i 100 milioni di nativi morirono a causa dei colonizzatori, come conseguenza di guerre di conquista, perdita del loro ambiente, cambio dello stile di vita e soprattutto malattie contro cui i popoli nativi non avevano difese immunitarie, mentre molti furono oggetto di deliberato sterminio poich\xc3\xa9 considerati barbari. Secondo Thornton, solo nel nord America morirono 18 milioni di persone. Per altri autori la cifra supera i 100 milioni, fino ad arrivare a 114 milioni di morti in 500 anni.\n\n"