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Edizione: Nuova ed
Pubblicazione: Firenze : Giunti, 2002
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
'La storia della fantascienza italiana \xc3\xa8 un percorso variegato di una narrativa di genere che si \xc3\xa8 diffusa a livello popolare dopo la seconda guerra mondiale e in particolare dalla met\xc3\xa0 degli anni cinquanta, sulla scia della letteratura statunitense e britannica. I pi\xc3\xb9 antichi precursori storici possono tuttavia essere rintracciati nella letteratura del viaggio immaginario e dell\'utopia rinascimentale, se non addirittura in opere precedenti, come Il Milione di Marco Polo. \xc3\x88 a partire dalla met\xc3\xa0 del XIX secolo che appaiono in Italia racconti e romanzi brevi di "fantasie scientifiche" - detti anche "racconti incredibili" o "fantastici" o "avventuristici", "romanzi dei tempi futuri" o "utopici", "del domani" - nei supplementi domenicali dei quotidiani, nelle riviste letterarie, in piccole dispense a puntate; a queste si aggiungono all\'inizio del Novecento le opere pi\xc3\xb9 avveniristiche di Emilio Salgari, Yambo e Luigi Motta, i maggiori autori del romanzo popolare del tempo, permeato di avventure straordinarie in luoghi lontani ed esotici, ma anche opere di note figure della letteratura "alta", tra cui Massimo Bontempelli, Luigi Capuana, Guido Gozzano, Ercole Luigi Morselli.La nascita "ufficiale" del genere in Italia \xc3\xa8 collocata nel 1952, con la pubblicazione delle prime riviste specializzate, Scienza Fantastica e Urania, e la comparsa del termine "fantascienza", calco italiano di "science fiction"; gli "anni d\'oro" vanno dal 1957 al 1960-1962.Bench\xc3\xa9 dalla fine degli anni cinquanta la fantascienza sia divenuta in Italia uno dei generi pi\xc3\xb9 popolari, al successo di pubblico non si accompagna quello della critica: a fronte di un fandom attivo e organizzato non \xc3\xa8 corrisposto - con rare eccezioni - un autentico interesse da parte della \xc3\xa9lite culturale italiana, refrattaria se non insofferente al fantascientifico, a differenza di altri generi che hanno trovato posto, nel corso del tempo, nella discussione accademica e nelle pubblicazioni pi\xc3\xb9 prestigiose: opere fantascientifiche persino di autori acclamati come Dino Buzzati e Primo Levi sono accolte con freddezza.\nNell\'ambito della cinematografia si registra un buon numero di titoli prodotti dagli anni sessanta agli ottanta, ma \xc3\xa8 soprattutto attraverso la satira che il cinema italiano di fantascienza ha espresso la propria originalit\xc3\xa0. In campo televisivo il filone ha prodotto opere quasi esclusivamente negli anni settanta.\n\n'
"I viaggi di Platone in Sicilia si sarebbero svolti durante il IV secolo a.C., coprendo un arco di tempo compreso fra il 388 a.C. e il 360 a.C., con una pausa tra il primo e il secondo viaggio di circa vent'anni. Non esiste assoluta certezza della autenticit\xc3\xa0 di questi viaggi del filosofo ateniese (nato nel 428 o 427 a.C. e morto nel 348 o 347 a.C.) e anche le motivazioni sono controverse: gli studiosi, per lo pi\xc3\xb9, considerano reali i viaggi, ma essi restano la parte della biografia platonica pi\xc3\xb9 oscura e dibattuta. Centrale \xc3\xa8 il ruolo di una fonte, la Lettera VII, forse l'unica realmente vergata da Platone dell'epistolario che la tradizione gli attribuisce.\nTutti i biografi antichi sostengono che Platone giunse per la prima volta in Sicilia, forse intorno al 388 a.C., spinto dal desiderio di visitare il vulcano Etna. A Siracusa, venuto a conoscenza del tiranno Dionisio I, Platone, allora quarantenne, entr\xc3\xb2 in contatto con il giovane nobile Dione, della cerchia di Dionisio, che divenne suo discepolo. Secondo la tradizione, quando Platone attacc\xc3\xb2 con le sue parole la tirannide, provocando l'ira del dinasta, fu proprio Dione che cerc\xc3\xb2 di mettere in salvo il maestro, facendolo imbarcare in tutta fretta per Atene, anche se tale viaggio si concluse con la riduzione in schiavit\xc3\xb9 del filosofo.\n\nNel 367 a.C., vi sarebbe stato un secondo viaggio di Platone in Sicilia, in questo caso invitato da Dione per educare il nipote Dionisio II, figlio di Dionisio I e suo successore, con l'obiettivo di farlo diventare un re-filosofo. Tuttavia, la situazione politica precipit\xc3\xb2 e Dione fu allontanato.\nPlatone si sarebbe recato anche una terza e ultima volta a Siracusa nel 361 a.C., allo scopo di facilitare una mediazione pacifica tra Dionisio II e Dione, fallendo per\xc3\xb2 nel suo intento. Allontanato dall'acropoli, pot\xc3\xa9 fare ritorno ad Atene grazie all'intervento dei pitagorici di Taranto, che intercedettero in suo favore presso il tiranno. In quel periodo, si colloca la spedizione militare di Dione del 357 a.C. contro la tirannide siracusana, alla quale segu\xc3\xac un periodo assai turbolento, con il succedersi di diversi tiranni a Siracusa, fino al ritorno di Dionisio II nel 347/346 a.C. e il successivo invio dalla metropoli di Corinto di un pacificatore, Timoleone, che tra il 344 e il 337 a.C. riport\xc3\xb2 la pace in Sicilia.\nPur non essendoci nei dialoghi platonici alcun richiamo diretto ed esplicito ai viaggi in Sicilia, una parte della critica moderna ritiene che sia comunque possibile riscontrare reminiscenze dei viaggi nella produzione letteraria del filosofo: La Repubblica, il Politico e le Leggi sarebbero pervasi dall'esperienza della tirannide siracusana; il Simposio conterrebbe ricordi del tempo passato a Siracusa con Dione; dietro il mito di Atlantide, di cui si parla nel Timeo e in Crizia, starebbe un riferimento alla stessa Siracusa.\n\n"
"Gli Argonauti (in greco antico: \xe1\xbc\x88\xcf\x81\xce\xb3\xce\xbf\xce\xbd\xce\xb1\xe1\xbf\xa6\xcf\x84\xce\xb1\xce\xb9, Argon\xc3\xa2utai) furono quel gruppo di circa 50 eroi che, sotto la guida di Giasone, diede vita a una delle pi\xc3\xb9 note e affascinanti narrazioni della mitologia greca: l'avventuroso viaggio a bordo della nave Argo, che li condurr\xc3\xa0 nelle ostili terre della Colchide alla riconquista del vello d'oro.Gli eroi erano accorsi alla chiamata degli araldi inviati in tutta la Grecia per organizzare la spedizione che Pelia, re di Iolco, aveva imposto a Giasone, figlio di suo fratello Esone.\nPelia, infatti, era diventato re di Iolco dopo aver usurpato il trono a suo fratello Esone, legittimo erede al trono, da lui fatto imprigionare insieme al resto della famiglia. Giasone accett\xc3\xb2 l'insidiosa richiesta alla sola condizione che, in caso di successo, Pelia avrebbe liberato i suoi cari."
"Aspasia di Mileto, comunemente nota come Aspasia (AFI: /a\xcb\x88spazja/; in greco antico: \xe1\xbc\x88\xcf\x83\xcf\x80\xce\xb1\xcf\x83\xce\xaf\xce\xb1, Aspas\xc3\xada; 470 a.C. circa \xe2\x80\x93 400 a.C. circa), fu amante e compagna del politico ateniese Pericle, da cui ebbe un figlio, Pericle il Giovane, anche se non sono noti i dettagli completi del loro stato coniugale.\nIonia originaria di Mileto, prese parte alla vita pubblica di Atene nell'et\xc3\xa0 classica. Secondo Plutarco la sua casa divenne un centro intellettuale al punto da attrarre i pi\xc3\xb9 noti scrittori e pensatori, tra i quali Socrate che, a sua volta, si ipotizza sarebbe stato influenzato dagli insegnamenti di Aspasia. Essa \xc3\xa8 menzionata negli scritti di Platone, Aristofane, Senofonte e altri.\nSebbene abbia trascorso la maggior parte della sua vita da adulta in Grecia, si conoscono a pieno pochi dettagli della sua vita. Qualche studioso ipotizza che Aspasia fosse una custode di bordello e un'etera. Il ruolo storico di Aspasia fornisce intuizioni essenziali per la comprensione delle donne nell'antica Grecia. Si conosce davvero poco delle donne del suo tempo. La studiosa Madeleine Henry afferma che \xc2\xabfare domande sulla vita di Aspasia \xc3\xa8 come fare domande su mezza umanit\xc3\xa0\xc2\xbb."
"La letteratura cristiana consiste in quel corpus di opere originate dall'avvenimento cristiano, dalla figura di Ges\xc3\xb9 e dalla sua incidenza nella storia.\n\n"