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Pubblicazione: Firenze : Universitaria, 1963
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ITA, Paese: IT
"Bench\xc3\xa9 i ricercatori nel campo non ne abbiano ancora dato una definizione ufficiale (considerabile come universalmente condivisa dalla comunit\xc3\xa0 scientifica), alcuni identificano l'intelligenza (in questo caso l'intelligenza pratica) come la capacit\xc3\xa0 di un agente di affrontare e risolvere con successo situazioni e problemi nuovi o sconosciuti; nel caso dell'uomo e degli animali, l'intelligenza pare inoltre identificabile anche come il complesso di tutte quelle facolt\xc3\xa0 di tipo cognitivo o emotivo che concorrono o concorrerebbero a tale capacit\xc3\xa0. Per alcune scuole di pensiero, soprattutto antiche, la sede dell'intelligenza non \xc3\xa8 il cervello e la si identifica come la qualit\xc3\xa0, esclusivamente umana, di capire un fenomeno e le sue relazioni con tutti gli aspetti non apparenti che interagiscono con tale fenomeno, la capacit\xc3\xa0 quindi di leggervi dentro.\nTradizionalmente attribuita alle sole specie animali, oggi l'intelligenza viene da alcuni attribuita, in misura minore, anche alle piante, mentre il campo di ricerca dell'intelligenza artificiale tenta di creare delle macchine che siano in grado di riprodurre o di simulare l'intelligenza umana.\n\n"
"Definizioni specifiche possono essere date focalizzandosi o sui processi interni di ragionamento o sul comportamento esterno del sistema intelligente e utilizzando come misura di efficacia o la somiglianza con il comportamento umano o con un comportamento ideale, detto razionale:\n\nAgire umanamente: il risultato dell\xe2\x80\x99operazione compiuta dal sistema intelligente non \xc3\xa8 distinguibile da quella svolta da un umano.\nPensare umanamente: il processo che porta il sistema intelligente a risolvere un problema ricalca quello umano. Questo approccio \xc3\xa8 associato alle scienze cognitive.\nPensare razionalmente: il processo che porta il sistema intelligente a risolvere un problema \xc3\xa8 un procedimento formale che si rif\xc3\xa0 alla logica.\nAgire razionalmente: il processo che porta il sistema intelligente a risolvere il problema \xc3\xa8 quello che gli permette di ottenere il miglior risultato atteso date le informazioni a disposizione.L'intelligenza artificiale \xc3\xa8 una disciplina dibattuta tra scienziati e filosofi poich\xc3\xa9 manifesta aspetti etici oltre che teorici e pratici. Stephen Hawking nel 2014 ha messo in guardia riguardo ai pericoli dell'intelligenza artificiale, considerandola una minaccia per la sopravvivenza dell'umanit\xc3\xa0.\nIl 2 agosto dello stesso anno anche Elon Musk ha twittato: \xc2\xabDobbiamo essere super attenti all'intelligenza artificiale. Potenzialmente pi\xc3\xb9 pericolosa del nucleare.\xc2\xbb\n\n"
"Il quoziente d'intelligenza o quoziente intellettivo (QI), \xc3\xa8 un punteggio, ottenuto tramite uno dei molti test standardizzati, che si prefigge lo scopo di misurare o valutare l'intelligenza, ovvero lo sviluppo cognitivo dell'individuo. Persone con QI basso sono a volte inserite in speciali progetti di istruzione."
"L'intelligenza collettiva \xc3\xa8 un concetto diffuso dallo studioso francese Pierre L\xc3\xa9vy. Ad esso ha dedicato il libro L'intelligenza collettiva. Per un'antropologia del cyberspazio (1994). Nel saggio, Levy ripercorre le riflessioni e le indagini che ha condotto a partire dai primi anni novanta presso il centro di ricerca sull'intelligenza collettiva dell'Universit\xc3\xa0 di Ottawa. Sebbene il termine sia stato definito per la prima volta da Douglas C. Engelbart nel 1962, in un articolo dal titolo Augmenting Human Intellect. A Conceptual Framework, Pierre Levy \xc3\xa8 colui che maggiormente ha approfondito e studiato le potenzialit\xc3\xa0 di questa capacit\xc3\xa0 umana, contribuendo alla sua divulgazione in ambito sociologico.\n\n"
'L\'intelligenza emotiva \xc3\xa8 un aspetto dell\'intelligenza legato alla capacit\xc3\xa0 di riconoscere, utilizzare, comprendere e gestire in modo consapevole le proprie ed altrui emozioni.\nL\'intelligenza emotiva \xc3\xa8 stata trattata la prima volta nel 1990 dai professori Peter Salovey e John D. Mayer nel loro articolo \xe2\x80\x9cEmotional Intelligence\xe2\x80\x9d.\nDefiniscono l\'intelligenza emotiva come \xe2\x80\x9cLa capacit\xc3\xa0 di controllare i sentimenti ed emozioni proprie ed altrui, distinguere tra di esse e di utilizzare queste informazioni per guidare i propri pensieri e le proprie azioni\xe2\x80\x9d.\nNell\'articolo alla figura 1, viene presentato un diagramma che concettualizza l\'intelligenza emotiva, dimostrando che \xc3\xa8 composta da tre rami principali:\n\nValutazione ed espressione delle emozioni\nRegolazione delle emozioni\nUtilizzo delle emozioniTale definizione iniziale \xc3\xa8 stata poi successivamente aggiornata in quanto appariva imprecisa e priva di un ragionamento sui sentimenti, trattando solo la percezione e la regolazione delle emozioni.\n\xc3\x88 quindi stata definita come segue: "L\'intelligenza emotiva coinvolge l\'abilit\xc3\xa0 di percepire, valutare ed esprimere un\'emozione; l\'abilit\xc3\xa0 di accedere ai sentimenti e/o crearli quando facilitano i pensieri; l\'abilit\xc3\xa0 di capire l\'emozione e la conoscenza emotiva; l\'abilit\xc3\xa0 di regolare le emozioni per promuovere la crescita emotiva e intellettuale\xe2\x80\x9d.\nIl tema dell\'intelligenza emotiva \xc3\xa8 stato successivamente trattato nel 1995 da Daniel Goleman nel libro "Emotional Intelligence" tradotto in italiano nel 1997 "Intelligenza emotiva: che cos\'\xc3\xa8 e perch\xc3\xa9 pu\xc3\xb2 renderci felici".\nGrazie a questo libro quindi anche in Italia il tema dell\'intelligenza emotiva ha iniziato ad essere utilizzato e studiato sia in ambito psicologico, sia in ambito organizzativo/aziendale.\n\n'