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Pubblicazione: Firenze : Giuntina, c2002
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
"Il Diario di Anna Frank \xc3\xa8 la raccolta in volume degli scritti, in forma di diario e in lingua olandese, di Anna Frank (1929-1945), una ragazza ebrea nata a Francoforte e rifugiatasi con la famiglia ad Amsterdam, costretta nel 1942 a entrare nella clandestinit\xc3\xa0 insieme alla famiglia per sfuggire alle persecuzioni e ai campi di sterminio nazisti. \nNell'agosto del 1944 i clandestini vennero scoperti e arrestati; furono condotti al campo di concentramento di Westerbork; da qui le loro strade si divisero ma, ad eccezione del padre di Anna, tutti quanti morirono all'interno dei campi di sterminio nazisti. Dopo essere stata deportata nel settembre 1944 ad Auschwitz, Anna morir\xc3\xa0 di tifo a Bergen-Belsen, nel febbraio o marzo del 1945.\nAlcuni amici di famiglia che avevano aiutato i clandestini riuscirono a salvare gli appunti scritti da Anna all'interno dell'alloggio segreto, consegnandoli poi al padre, Otto Frank, che ne cur\xc3\xb2 la pubblicazione avvenuta ad Amsterdam nel 1947, col titolo originale Het Achterhuis (Il retrocasa).\nLa prima edizione a stampa tenne conto sia della prima redazione originale, sia di successive rielaborazioni che Anna stessa stava facendo, auspicando una futura pubblicazione del suo diario; alcune pagine del diario furono omesse, perch\xc3\xa9 ritenute da Otto Frank non rilevanti. La prima edizione critica del diario fu pubblicata nel 1986.\nIl libro suscit\xc3\xb2 un vasto interesse; ebbe svariate traduzioni (oltre settanta) e rappresenta una delle pi\xc3\xb9 tragiche, immediate e toccanti testimonianze della Shoah.\nIl libro \xc3\xa8 stato anche oggetto di una riduzione teatrale e di due lungometraggi, usciti al cinema nel 1959 e 2016 nonch\xc3\xa9 di due film di animazione nel 1978 e 1995.\nNel 2009 l'UNESCO ha inserito il Diario di Anna Frank nell'Elenco delle Memorie del mondo.\nIl manoscritto originale \xc3\xa8 conservato nell'Istituto nazionale degli archivi sulla seconda guerra mondiale di Amsterdam.\n\n"
"Il Giorno della Memoria \xc3\xa8 una ricorrenza internazionale celebrata il 27 gennaio di ogni anno come giornata per commemorare le vittime dell'Olocausto. \xc3\x88 stato cos\xc3\xac designato dalla risoluzione 60/7 dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite del 1\xc2\xba novembre 2005, durante la 42\xc2\xaa riunione plenaria. La risoluzione fu preceduta da una sessione speciale tenuta il 24 gennaio 2005 durante la quale l'Assemblea generale delle Nazioni Unite celebr\xc3\xb2 il sessantesimo anniversario della liberazione dei campi di concentramento nazisti e la fine dell'Olocausto.\nSi \xc3\xa8 stabilito di celebrare il Giorno della Memoria ogni 27 gennaio perch\xc3\xa9 in quel giorno del 1945 le truppe dell'Armata Rossa, impegnate nella offensiva Vistola-Oder in direzione della Germania, liberarono il campo di concentramento di Auschwitz.\n\n"
"I diari dell\xe2\x80\x99Olocausto, scritti durante gli anni delle persecuzioni razziali naziste (tra il 1933 e il 1945), offrono una testimonianza diretta della vita delle persone coinvolte in quegli eventi. La loro forza di testimonianza \xc3\xa8 pari solo a quella offerta dalle fotografie dell'Olocausto. Tra i loro autori ci sono intellettuali di grande esperienza, ma anche numerosi bambini e adolescenti che affidarono al diario le loro emozioni. \n\n"
"I libri di memorie sull\xe2\x80\x99Olocausto, scritti dai sopravvissuti, sono una importante testimonianza diretta della vita delle persone coinvolte nelle persecuzioni razziali naziste. Alcuni memoriali furono scritti immediatamente dopo la Liberazione per denunciare i crimini cui si era assistito e fissare con precisione i propri ricordi. Altri memoriali furono redatti anche a distanza di anni o decenni dagli eventi narrati per conservare la propria testimonianza a futura memoria. Un memoriale che fu invece scritto e pubblicato mentre l'Olocausto era ancora in corso fu quello che oggi conosciamo come I protocolli di Auschwitz scritto dai due giovani fuggitivi da Auschwitz, Rudolf Vrba e Alfr\xc3\xa9d Wetzler, e pubblicato nel 1944, alla fine della loro fuga, in Slovacchia e consistente in una quarantina di fogli divisi in tre sezioni, battuti a macchina in pi\xc3\xb9 copie e tradotti in tedesco, il primo documento sulla Shoah ancora in corso. \n\n"
"Nel corso del regime nazista tedesco, numerosi omosessuali furono internati in campi di concentramento insieme con Ebrei, Rom, Sinti, Jenisch e testimoni di Geova. A distinguere gli omosessuali dagli altri prigionieri era, nel caso degli uomini, un triangolo rosa cucito sulla divisa all'altezza del petto; nel caso delle donne, un triangolo nero. Si \xc3\xa8 soliti riferirsi allo sterminio degli omosessuali nei campi di concentramento nazisti come Omocausto. Si stima che gli omosessuali internati nei lager siano stati almeno 50.000.\nNegli anni che vanno tra il 1933 e il 1945 si stima che almeno 100.000 uomini siano stati arrestati come omosessuali, di cui circa la met\xc3\xa0 sono stati condannati; la maggior parte di questi ha trascorso il periodo di detenzione assegnato nelle prigioni regolari, ma tra i 5 e i 15.000 hanno finito con l'essere internati nei vari campi. Solo a partire dagli anni '80 del '900 si \xc3\xa8 cominciato a riconoscere anche questo episodio di storia inerente alla pi\xc3\xb9 ampia realt\xc3\xa0 della persecuzione nazista. Nel 2002 infine il governo tedesco ha chiesto ufficialmente scusa alla comunit\xc3\xa0 gay."
"Per storia dell'Europa si intende convenzionalmente la storia dell'omonimo continente e dei popoli che l'hanno abitato e che lo abitano.\nIn un'accezione pi\xc3\xb9 ristretta per storia dell'Europa si intende invece la storia dell'Unione europea, dalla creazione della Comunit\xc3\xa0 economica europea con i trattati di Roma (1957) fino a oggi.\n\n"