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Pubblicazione: Pisa : Comune, 1978
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
"Il feudo monastico di Bobbio o feudo monastico di San Colombano di Bobbio fu un territorio molto vasto il cui centro religioso, culturale e politico era l'abbazia di San Colombano di Bobbio, oggi in provincia di Piacenza. Il territorio si estendeva in buona parte delle attuali provincie di Alessandria, Pavia, Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Genova, La Spezia, Massa-Carrara, Lucca e Pisa. In pi\xc3\xb9 vi erano feudi sparsi sia come abbazie, priorati o semplici monasteri e celle monastiche isolate in tutta la zona del centro-nord d'Italia.\nL'abbazia venne fondata nel 614 dal santo irlandese Colombano, monaco, abate missionario e uomo d'azione che partendo dalla natia Irlanda evangelizz\xc3\xb2 tutta l'Europa ri-cristianizzandola dopo le invasioni barbariche pagane od ariane, fondando centinaia di abbazie, monasteri o semplici chiese tutte seguenti la sua regola dettata attorno al 591 nell'abbazia di Luxeuil in Francia denominata poi regola dell'Ordine di San Colombano. \nIl monastero fu per tutto il Medioevo uno dei pi\xc3\xb9 importanti centri monastici d'Europa, celebre per il suo Scriptorium che tra il VII e il IX secolo fu il maggior centro di produzione libraria in Italia, uno dei maggiori in Europa. Nel 1014 Bobbio diverr\xc3\xa0 sede vescovile nella persona dell'abate-vescovo-conte Pietroaldo formando la Contea di Bobbio sul medesimo territorio.\n\n"
"L'Ordine dei servi di Maria, anche detti serviti, in latino Ordo Servorum Beatae Virginis Mariae (sigla O.S.M.), \xc3\xa8 un ordine mendicante della Chiesa cattolica. Venne fondato a Firenze, probabilmente nel 1233, da un gruppo di sette persone, poi conosciuto come i sette santi fondatori.\n\n"
"Cesario, o Cesareo (Nordafrica, I secolo \xe2\x80\x93 Terracina, II secolo), \xc3\xa8 stato un diacono e martire della Chiesa, venerato come santo da tutte le Chiese che ammettono il culto dei santi. Secondo la tradizione sarebbe stato figlio di cittadini romani discendenti dalla rinomata Gens Iulia, stanziata a Cartagine durante la riorganizzazione dei territori africani da parte di Gaio Giulio Cesare. Convertito al cristianesimo e divenuto diacono, si \xc3\xa8 dedicato all'evangelizzazione. Nel corso di un viaggio verso Roma, Cesario \xc3\xa8 approdato a Terracina, dove - al tempo dell'imperatore Marco Ulpio Nerva Traiano - ha subito il martirio, chiuso in un sacco e gettato nel mare, per aver protestato contro una macabra usanza pagana.\nA partire dal IV secolo, a seguito della traslazione delle sue spoglie da Terracina alla Domus Augustana sul colle Palatino, San Cesario \xc3\xa8 stato uno dei martiri pi\xc3\xb9 celebri e venerati a Roma (una celebrit\xc3\xa0 confermata dal fatto che gli vennero dedicati molti santuari, oratori e monasteri); il suo nome \xc3\xa8 servito per soppiantare il culto pagano di Giulio Cesare, dell'imperatore Cesare Ottaviano Augusto e dei Divi Cesari (gli imperatori romani). In tal modo, San Cesario ha annunciato il nuovo carattere cristiano della potenza dei Cesari e il suo oratorio sul Palatino, nel cuore della Roma antica, \xc3\xa8 servito come punto di riferimento per la cristianizzazione dell'Impero. Il culto del santo \xc3\xa8 molto diffuso nel mondo, intensificato attraverso le varie traslazioni delle sue reliquie, donate dai papi, imperatori, re, santi, Padri della Chiesa, vescovi, duchi e cavalieri.\n\n"
"Il Veneto (V\xc3\xa8neto in veneto /\xcb\x88v\xc9\x9b\xcb\x90neto/, Veneto in ladino, Venedigen in cimbro), ufficialmente Regione del Veneto, \xc3\xa8 una regione italiana a statuto ordinario di 4 862 682 abitanti situata nell'Italia nord-orientale, con capitale storica e capoluogo amministrativo la citt\xc3\xa0 di Venezia.\nQuinta regione per popolazione d'Italia, dopo Lombardia, Lazio, Campania e Sicilia, confinante a nord con l'Austria, a nord-ovest con il Trentino-Alto Adige, a sud con l'Emilia-Romagna, a sud-ovest con la Lombardia, a est con il Friuli-Venezia Giulia e a sud-est con il mare Adriatico, insieme con Trentino-Alto Adige e Friuli-Venezia Giulia costituisce la macroarea del Triveneto o delle Tre Venezie.\nSesta regione pi\xc3\xb9 visitata in Europa e prima in Italia secondo i dati Eurostat, con 19,6 milioni di arrivi e 69,2 milioni di presenze turistiche nel 2018, prende il nome dal popolo dei Veneti, popolazione indoeuropea che si insedi\xc3\xb2 nel territorio dopo la met\xc3\xa0 del II millennio a.C."
'Il sardo (nome nativo sardu /\xcb\x88sa\xc9\xbedu/, l\xc3\xacngua sarda /\xcb\x88li\xc5\x8b\xc9\xa1wa \xcb\x88za\xc9\xbeda/ nelle varianti campidanesi o limba sarda /\xcb\x88limba \xcb\x88za\xc9\xbeda/ nelle varianti logudoresi e in ortografia LSC) \xc3\xa8 una lingua appartenente al gruppo romanzo delle lingue indoeuropee che, per differenziazione evidente sia ai parlanti nativi, sia ai non sardi, sia agli studiosi di ogni tempo, deve essere considerata autonoma dai sistemi dialettali di area italica, gallica e ispanica e pertanto classificata come idioma a s\xc3\xa9 stante nel panorama neolatino. \xc3\x88 parlata nell\'isola della Sardegna.\n\xc3\x88 classificata come lingua romanza occidentale o insulare e viene considerata da molti studiosi la pi\xc3\xb9 conservativa delle lingue derivanti dal latino; a titolo di esempio, lo storico Manlio Brigaglia rileva che la frase in latino pronunciata da un romano di stanza a Forum Traiani Pone mihi tres panes in bertula ("Mettimi tre pani nella bisaccia") corrisponderebbe alla sua traduzione in sardo corrente Ponemi tres panes in sa b\xc3\xa8rtula.\nSebbene la base lessicale sia quindi in massima misura di origine latina, il sardo conserva tuttavia diverse testimonianze del sostrato linguistico degli antichi Sardi prima della conquista romana: si evidenziano etimi protosardi e, in misura minore, anche fenicio-punici in diversi vocaboli, soprattutto toponimi. In et\xc3\xa0 medievale, moderna e contemporanea la lingua sarda ha ricevuto influenze di superstrato dal greco-bizantino, ligure, volgare toscano, catalano, castigliano e italiano.\nDal 1997 la legge regionale riconosce alla lingua sarda pari dignit\xc3\xa0 rispetto all\'italiano. Dal 1999 \xc3\xa8 anche tutelata dalla legge nazionale sulle minoranze linguistiche; fra le dodici minoranze in questione, quella sarda \xc3\xa8 la pi\xc3\xb9 robusta in termini assoluti ma \xc3\xa8 anche quella che pi\xc3\xb9 ha conosciuto un decremento in termini relativi.\n\n'