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Pubblicazione: [Firenze] : Findomestic banca, 2000
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
"L'accademia di belle arti, in Italia, \xc3\xa8 una tipologia di istituzione di alta cultura (istituto universitario), parte del comparto universitario dell'alta formazione artistica, musicale e coreutica (AFAM), dedicato all'arte visiva, all'arte applicata e alla storia dell'arte. Le accademie possono rilasciare diplomi accademici di primo livello (laurea) e di secondo livello (laurea magistrale) mentre il previgente ordinamento, ai fini dei pubblici concorsi e dell'insegnamento, \xc3\xa8 equiparato sia ai diplomi accademici di secondo livello sia alle attuali lauree magistrali universitarie. La prima accademia d'arte del mondo fu quella istituita a Firenze da Giorgio Vasari nel 1563.\n\n"
'La storia dell\'arte \xc3\xa8 la teoria e la storia che studia la nascita e il progresso delle espressioni artistiche, attraverso un punto di vista metodologico filosofico ed estetico oltre che semiotico - cognitivo e letterario, con particolare riguardo ai fenomeni distintivi. Nell\'arco dei secoli si \xc3\xa8 formalizzata come ricerca di conoscenze, tecniche e descrizioni, utili alla comprensione delle pi\xc3\xb9 varie forme artistiche. Le prime descrizioni autentiche compaiono in testi greci antichi (Pausania) e romani (Plinio il Vecchio).\nIn quanto disciplina teorica si occupa dei principi estetici e storici della funzione estetica, della costituzione e delle variazioni di forme, degli stili e dei concetti trasmessi attraverso opere d\'arte. \nUna grande divisione, tra arte e tecnica, nasce nell\'Accademia platonica, a contrasto delle forme ibride di imitazione. Nel corso delle importanti egemonie culturali, il punto di vista dello storico dell\'arte, \xc3\xa8 stato omologato alla ricerca e diffusione di canoni operativi. Nella sua veste di ricerca stilistica e biografica, essa adotta i criteri della filosofia e della storia letteraria, cos\xc3\xac come della psicologia evolutiva e della critica d\'arte. Solo dopo la met\xc3\xa0 dell\'Ottocento, l\'interesse della sociologia, per studi psicologici e letterari, ha comportato un orientamento verso la comprensione del fenomeno artistico dal punto di vista dei fenomeni sociali coinvolti.\nIn questo quadro scientifico di studi contemporanei, \xc3\xa8 stato possibile completare la ricerca da un punto di vista sociopedagogico e psicopedagogico, con teorie sulla "formativit\xc3\xa0" (Pereyson) e sull\'apporto dei musei, delle gallerie e degli archivi pubblici e privati, messi in luce dalla critica contemporanea. \nLa storia dell\'arte \xc3\xa8 intesa anche come rispetto delle sistematicit\xc3\xa0 che essa contiene e contribuisce a far conoscere, mediando tra conservazione, innovazione culturale e industriale.\nOpere unitarie sulla personalit\xc3\xa0 artistica ottengono l\'ambito riconoscimento di ricomporre la teoria e la tecnica delle arti. Si pensi al saggio di Benvenuto Cellini. Uno dei successivi maggiori contributi, nasce con l\'esperienza vivida dei manieristi al seguito di Michelangelo Buonarroti: Giorgio Vasari comprese la necessit\xc3\xa0 di raccogliere le testimonianze letterarie e critiche, concrete e collezionistiche, tecniche e diaristiche proprie degli artisti e quindi raccolse utili informazioni allo scopo di tracciare la fortuna delle opere e degli artisti. Facendo cos\xc3\xac intese riportare la tradizione culturale italiana a partire da Giotto, costituendo un modello, presumibilmente derivato dall\'arte greca, della maniera, affrancandola dall\'ambito servile in cui era collocata per essere considerata un\'arte libera alla pari con il lavoro intellettuale. La sua raccolta, Le vite de\' pi\xc3\xb9 eccellenti pittori, scultori e architettori, permette di riconoscere la continuit\xc3\xa0 dello stile e la necessit\xc3\xa0 critica di un giudizio sull\'arte e sull\'architettura, ha innovato nello stile, ha dato un\'impronta negli studi, almeno fino a Federico Zeri. La funzione di queste raccolte, pubblicate a mezzo stampa, ebbe colorazioni diverse. Marco Boschini, scriver\xc3\xa0 con un lessico veneziano, il modo di interpretare la pittura, in una Venezia aperta al riconoscimento e al mercato internazionale, non di meno con intenzioni allegoriche e istruttive dal punto di vista culturale e morale. In Italia, si sono percorse influenze profonde, ancorate a principi teorici: dalla storia della religione, all\'evoluzione dei concilii, dalla manifestazione di opere pubbliche alla realizzazione di scuole, motivo per cui, una storia dell\'arte, pu\xc3\xb2 avere come suo ancoramento intrinseco, una vocazione dal tratto antropologico culturale propria. Il metodo dello storico dell\'arte, in sintesi, deve potersi avvicinare a quello del sociologo e semiotico visivo pur rappresentando conoscenze evolutive proprie e accostandosi al metodo filosofico e naturalistico delle scienze. In quanto disciplina, deve occuparsi di tutte le forme artistiche, potersi specializzare e ricoprire quindi una veste scientifica propria per poter essere trasmessa.\nL\'aspetto approfondito del bene culturale, cos\xc3\xac come le conoscenze di opere e di autori, in particolare in pittura, in scultura e in architettura, sono il fondamento degli studi accademici, specialistici e di ricerca. Inoltre, come ogni altra disciplina storica e umanistica, la storia dell\'arte \xc3\xa8 soggetta ad un\'opera di interpretazione e riconoscimento critico ed \xc3\xa8 soggetta al metodo storiografico progressivo. \nLo studio dei contesti, degli antefatti, delle condizioni ambientali e dei mutamenti, della collocazione e della condizione della conservazione, in cui un\'opera \xc3\xa8 stata concepita, realizzata, recepita e studiata, nonch\xc3\xa9 della committenza e dei materiali, \xc3\xa8 parte integrante sia per la comprensione del significato, delle funzioni tipiche dell\'opera, sia del percorso artistico e del valore dell\'opera. \nA queste competenze si aggiungono la museografia e il restauro del bene culturale. Anche su questo piano, la storia dell\'arte, deve poter cercare le analogie e le differenze comprese nell\'opera, dal punto di vista dei legami con altre scienze, degli usi e dei costumi, nell\'impegno complessivo di partecipare allo sviluppo democratico e alla conoscenza in genere.\nLa "descrizione analitica" (\xc3\xa9kphrays) del formarsi delle opere d\'arte, e delle opere stesse, permette di affrontare tematiche di vasta portata: i ricettari, i trattati, i dizionari monografici, del disegno e del colore, sia tecnici che a glosse, favoriscono la divulgazione della storia delle arti, e rendono possibile una competenza settoriale, uno studio distintivo in Arti maggiori e Arti minori nel rispetto del ritrovamento. Con il contributo dell\'archeologia, le opere d\'arte possono essere studiate e descritte approfondendo aspetti ragionati che la costituiscono: dalle osservazioni presemiotiche e meno intenzionali, dai materiali alla conoscenza strutturata, dobbiamo il formarsi di settori propri: iconologia, iconografia, allegoria e simbolo, che di volta in volta hanno arricchito la letteratura artistica, favorendo il nascere di correnti di pensiero (ut pictura po\xc3\xafesis). \nLo studio delle opere del passato, soprattutto se appartenenti a culture distanti, porta, in particolar modo, alla conoscenza e al rispetto di codici culturali e filosofici ai quali le opere fanno riferimento. Lo studio articolato delle invenzioni e delle scoperte, in storia e storia dell\'arte, porterebbe ai significati teorici stessi delle opere d\'arte ritenute maggiori.\nL\'arte, afferma Edgar Wind, \xc3\xa8 sottoposta a principi regolativi universali, educare con l\'arte, significa concedere all\'espressione e al contenuto artistici, uno statuto normativo e progettuale proprio, che attinge alla forma stessa dei linguaggi dei primordi che hanno permesso la formazione del gusto, dell\'estetica e dell\'etica nelle varie epoche. \nI contributi degli storici dell\'arte, non possono che provenire da spontanee costruzioni professionali, nozioni, competenze, disposizioni che restituite ne favoriscono l\'accesso, tuttavia nel corso del Novecento sono nati veri e propri istituti di eccellenza. Ad esempio il Warburg Institute di Londra, si \xc3\xa8 occupato dell\'orientamento religioso, allegorico e astrologico delle opere d\'arte. \nCon la didattica museale si esprime un concetto affine, quello del significato dell\'esperienza diretta del fare artistico accanto alla fruizione estetica del sapere, si favorisce la conoscenza individuale del valore estetico dell\'opera d\'arte. Le correnti strutturaliste e costruttiviste, linguistiche e psicologiche, hanno orientato la pedagogia artistica sulle direzioni di senso, legate alla comprensione delle procedure artistiche tecniche.\n\nAlcuni sviluppi autorialiAlois Riegl, 1893, Stilfragen (tr. in it. Problemi di stile); Sp\xc3\xa4tr\xc3\xb6miche Kunstindustrie, 1901 (tr. in it. Arte industriale della tarda romanit\xc3\xa0\nArnold Hauser evoluzione dell\'arte (sociologo dell\'arte)\nF. Wickhoff narrazione continua\nHeinrich W\xc3\xb6lfflin leggi della visione figurazione\nMax Dvo\xc5\x99\xc3\xa1k situazione spirituale rispecchiata\nJulius von Schlosser apporti strutturalisti\nCarlo Brandi semiologia e arte\nBenedetto Croce il soggetto del fare artistico \xc3\xa8 inseparabile dall\'opera e irriducibile allo stile\nN. Ivanoff il carattere di una narrazione dello sbocciare successivo e imprevedibile di maniere e stili\nJ. J. Winckelmann adotta il concetto classico di storia e cerca di ricostruire l\'essenza dell\'arte che a suo avviso non dipende dalla storia personale degli artisti\nL. Lanzi le singole maniere nel particolare stile di ciascun artista ma dichiara di non essere interessato a ridurre la storia dell\'arte a tratti permanenti, come farebbe una scienza naturale, aprendo lo studio alle forme visive e alle scuole\n\xe2\x96\xaa\xef\xb8\x8e J. D. Fiorillo\n\xe2\x96\xaa\xef\xb8\x8e J. B. Seroux D\'Agincourt\n\xe2\x96\xaa\xef\xb8\x8e L. Cicognara\n\xe2\x96\xaa\xef\xb8\x8e F. Kugler\n\xe2\x96\xaa\xef\xb8\x8e A. Springer\n\xe2\x96\xaa\xef\xb8\x8e P. Selvatico\n\xe2\x96\xaa\xef\xb8\x8e G. B. Cavalcaselle\n\xe2\x96\xaa\xef\xb8\x8e J. A. Crowe\n\xe2\x96\xaa\xef\xb8\x8e L. Moretti\n\xe2\x96\xaa\xef\xb8\x8e A. Venturi\n\xe2\x96\xaa\xef\xb8\x8e R. Longhi\n\xe2\x96\xaa\xef\xb8\x8e P. Toesca\n\xe2\x96\xaa\xef\xb8\x8e B. Berenson\nStoria dell\'arte senza nomi\nA. Hauser\nStoria dello stile\nH. W\xc3\xb6lfflin\nStoricismo\nN. Pevsner\nper lo sviluppo di una sintesi\n\nLuigi Grassi, Mario Pepe - Dizionario di arte. Termini, movimenti e stili dall\'antichit\xc3\xa0 a oggi. Torino, UTET, 2003 ISBN 8877508450Si configura in tal modo la centralit\xc3\xa0 dell\'insegnamento di tale disciplina, impartita nelle scuole secondarie di primo grado e nei licei.\n\n'
"Regno di Napoli (in latino: Regnum Neapolitanum, in catalano Regne de N\xc3\xa0pols, in spagnolo Reino de N\xc3\xa1poles) \xc3\xa8 il nome con cui \xc3\xa8 conosciuto nella storiografia moderna l'antico Stato esistito dal XIV al XIX secolo ed esteso a tutto il meridione continentale italiano. Il suo nome ufficiale era Regnum Siciliae citra Pharum, vale a dire \xe2\x80\x9cRegno di Sicilia al di qua del Faro\xe2\x80\x9d, in riferimento al Faro di Messina, e si contrapponeva al contemporaneo Regnum Siciliae ultra Pharum, cio\xc3\xa8 \xe2\x80\x9cRegno di Sicilia al di l\xc3\xa0 del Faro\xe2\x80\x9d, che si estendeva sull'intera isola di Sicilia. In epoca normanna, il Regno di Sicilia era organizzato in due macro-aree: la prima, che includeva i territori siciliani e calabresi, costituiva il Regno di Sicilia propriamente detto; la seconda, che includeva i restanti territori peninsulari, costituiva il Regno di Puglia, allorquando il territorio era parte integrante del Regno normanno di Sicilia. Quest'ultimo Stato fu istituito nel 1130, con il conferimento a Ruggero II d'Altavilla del titolo di Rex Siciliae dall'antipapa Anacleto II, titolo confermato nel 1139 da papa Innocenzo II. Il nuovo Stato insisteva cos\xc3\xac su tutti i territori del Mezzogiorno, attestandosi come il pi\xc3\xb9 ampio degli antichi Stati italiani.\nAlla stipula della Pace di Caltabellotta (1302) segu\xc3\xac la formale divisione del regno in due: Regnum Siciliae citra Pharum (noto nella storiografia come Regno di Napoli) e Regnum Siciliae ultra Pharum (anche noto per un breve periodo come Regno di Trinacria e noto nella storiografia come Regno di Sicilia). Pertanto questo trattato pu\xc3\xb2 essere considerato l'atto di fondazione convenzionale dell'entit\xc3\xa0 politica oggi nota come Regno di Napoli.\nIl regno, come Stato sovrano, vide una grande fioritura intellettuale, economica e civile sia sotto le varie dinastie angioine (1282-1442), sia con la riconquista aragonese di Alfonso I (1442-1458), sia sotto il governo di un ramo cadetto della casa d'Aragona (1458-1501); allora la capitale Napoli era celebre per lo splendore della sua corte e il mecenatismo dei sovrani. Nel 1504 la Spagna unita sconfisse la Francia, e il regno di Napoli fu da allora unito dinasticamente alla monarchia spagnola, insieme a quello di Sicilia, fino al 1707: entrambi furono governati come due vicereami distinti ma con la dicitura ultra et citra Pharum e con la conseguente distinzione storiografica e territoriale tra Regno di Napoli e Regno di Sicilia. Bench\xc3\xa9 i due regni, nuovamente riuniti, ottennero l'indipendenza con Carlo di Borbone gi\xc3\xa0 nel 1734, l'unificazione giuridica definitiva di entrambi i regni si ebbe solo nel dicembre 1816, con la fondazione dello Stato sovrano del Regno delle Due Sicilie.\nIl territorio del Regno di Napoli inizialmente corrispondeva alla somma di quelli delle attuali regioni italiane di Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e comprendeva anche alcune aree dell'odierno Lazio meridionale ed orientale appartenenti fino al 1927 alla Campania, ovvero all'antica provincia di Terra di Lavoro (circondario di Gaeta e circondario di Sora), ed all'Abruzzo (circondario di Cittaducale).\n\n"
"La storia dell'urbanistica e dell'architettura di Napoli \xc3\xa8 l'insieme di fatti, personaggi e progetti che hanno determinato lo sviluppo urbano ed architettonico della citt\xc3\xa0 nel corso di circa tre millenni.\nParth\xc3\xa8nope, fondata sul Monte Echia dai cumani nell'VIII secolo a.C., ha lasciato non molte tracce di s\xc3\xa9, quali i resti di una necropoli del VII secolo a.C. e vari gruppi di materiali di abitato (vedi storia di Napoli).\n\n"
"Il neoclassicismo \xc3\xa8 una tendenza culturale sviluppatasi nel '700. Nato come reazione al tardo barocco e al Rococ\xc3\xb2 e ispiratosi all'arte antica, in particolar modo quella greco-romana, fu variamente caratterizzato, ma ben riconoscibile nelle varie arti, nella letteratura, in campo teatrale, musicale e nell'architettura.\nLa sua teorizzazione prese vita a Roma con gli scritti dell'archeologo e storico dell'arte Johann Joachim Winckelmann e del pittore e storico dell'arte Anton Raphael Mengs, mentre la costituzione di tale modello si ebbe soprattutto grazie alle scoperte e agli scavi delle antiche citt\xc3\xa0 di Ercolano e Pompei, alla formazione dell'archeologia come scienza e alla diffusione di pubblicazioni sulle antichit\xc3\xa0 greche."
'Napoli, Napoli, Napoli \xc3\xa8 un film del 2009 diretto da Abel Ferrara.\nIl regista newyorkese, originario del Bronx, si \xc3\xa8 occupato di Napoli grazie all\'incontro con Gaetano Di Vaio fondatore della societ\xc3\xa0 di produzione cinematografica "Figli del Bronx", che ha prodotto il film insieme a PFA Films e a Minerva Pictures Production & Marketing.\nIl film \xc3\xa8 stato presentato alla 66\xc2\xaa Mostra internazionale d\'arte cinematografica di Venezia.\n\n'
"La B Italia \xc3\xa8 la rappresentativa calcistica Under-21 dei giocatori italiani in squadre di Serie B ed \xc3\xa8 posta sotto l'egida della Lega Nazionale Professionisti B. Precedentemente nota come Rappresentativa della Lega Nazionale Professionisti B, ha adottato la nuova denominazione nel 2011."