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Pubblicazione: Pisa : Edizioni della Normale, 2014
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
'Palmiro Michele Nicola Togliatti (Genova, 26 marzo 1893 \xe2\x80\x93 Jalta, 21 agosto 1964) \xc3\xa8 stato un politico italiano, guida storica del Partito Comunista Italiano. Nel 1930 prese la cittadinanza sovietica.\nDopo la fondazione del Partito Comunista d\'Italia vi ader\xc3\xac e, dalla fine del 1926 fino alla morte, fu segretario e capo indiscusso del Partito Comunista Italiano (con un\'interruzione dal 1934 al 1938), del quale era stato il rappresentante all\'interno del Comintern (di qui, per le sue capacit\xc3\xa0 di mediatore fra le varie anime del partito, lo pseudonimo di \xc2\xabgiurista del Comintern\xc2\xbb attribuitogli da Lev Trotskij), l\'organizzazione internazionale dei partiti comunisti d\'osservanza moscovita. \nAnche di questo organismo Togliatti fu uno degli esponenti pi\xc3\xb9 rappresentativi e, dopo che esso fu sciolto nel 1943 e sostituito dal Cominform nel 1947, rifiut\xc3\xb2 la carica di segretario generale, offertagli direttamente da Stalin nel 1951, preferendo restare alla testa del partito in Italia e cominciando a nutrire dei dubbi sulla politica del leader sovietico, fatto che gli far\xc3\xa0 approvare in pieno la linea di Nikita Chru\xc5\xa1\xc4\x8d\xc3\xabv al XX congresso del PCUS (1956).Dal 1944 al 1945 ricopr\xc3\xac la carica di vicepresidente del Consiglio e dal 1945 al 1946 quella di ministro di grazia e giustizia nei governi che ressero l\'Italia dopo la caduta del fascismo. \nMembro dell\'Assemblea Costituente, dopo le elezioni politiche del 1948 guid\xc3\xb2 il partito all\'opposizione rispetto ai vari governi che si succedettero sotto la guida della Democrazia Cristiana, proponendo, dopo anni di ortodossia stalinista, la "via italiana al socialismo", cio\xc3\xa8 la realizzazione del progetto comunista tramite la democrazia, ripudiando l\'uso della violenza e applicando la Costituzione italiana in ogni sua parte.Sopravvissuto a un attentato nel 1948, mor\xc3\xac nel 1964, durante un periodo di vacanza che stava trascorrendo in Crimea sul Mar Nero, nell\'allora Unione Sovietica.'
"Antonio Gramsci, nome completo, cos\xc3\xac come registrato nell'atto di battesimo, Antonio Sebastiano Francesco Gramsci (Ales, 22 gennaio 1891 \xe2\x80\x93 Roma, 27 aprile 1937), \xc3\xa8 stato un politico, filosofo, politologo, giornalista, linguista e critico letterario italiano.\nNel 1921 fu tra i fondatori del Partito Comunista d'Italia, divenendone esponente di primo piano e segretario dal 1924 al 1927, ma nel 1926 venne ristretto dal regime fascista nel carcere di Turi. Nel 1934, in seguito al grave deterioramento delle sue condizioni di salute, ottenne la libert\xc3\xa0 condizionata e fu ricoverato in clinica, dove trascorse gli ultimi anni di vita.\nConsiderato uno dei pi\xc3\xb9 importanti pensatori del XX secolo e tra i massimi esponenti del marxismo occidentale, nei suoi scritti, tra i pi\xc3\xb9 originali della tradizione filosofica marxista, Gramsci analizz\xc3\xb2 la struttura culturale e politica della societ\xc3\xa0. Elabor\xc3\xb2 in particolare il concetto di egemonia, secondo il quale le classi dominanti impongono i propri valori politici, intellettuali e morali a tutta la societ\xc3\xa0, con l'obiettivo di saldare e gestire il potere intorno a un senso comune condiviso da tutte le classi sociali, comprese quelle subalterne."
"Il Partito Comunista Italiano (PCI) \xc3\xa8 stato un partito politico italiano di sinistra, nonch\xc3\xa9 il pi\xc3\xb9 grande partito comunista dell'Europa occidentale. Venne fondato il 21 gennaio 1921 a Livorno con il nome di Partito Comunista d'Italia come sezione italiana dell'Internazionale Comunista in seguito al biennio rosso, alla rivoluzione d'ottobre e alla separazione dell'ala di sinistra del Partito Socialista Italiano guidata tra gli altri da Nicola Bombacci, Amadeo Bordiga, Onorato Damen, Bruno Fortichiari, Antonio Gramsci e Umberto Terracini al XVII Congresso del Partito Socialista Italiano.Durante il regime fascista, che dal 1926 lo costrinse alla clandestinit\xc3\xa0 e l'esilio, ebbe una storia complessa e travagliata all'interno dell'Internazionale Comunista negli anni venti e trenta, al termine della quale nel 1943 divenne noto come Partito Comunista Italiano. Durante la seconda guerra mondiale assunse un ruolo di primo piano a livello nazionale, promuovendo e organizzando con l'apporto determinante dei suoi militanti la Resistenza contro la potenza occupante tedesca e il fascismo repubblicano. Il segretario Palmiro Togliatti attu\xc3\xb2 una politica di collaborazione con le forze democratiche cattoliche, liberali e socialiste, propose per primo la \xc2\xabvia italiana al socialismo\xc2\xbb ed ebbe un'importante influenza nella creazione delle istituzioni della Repubblica Italiana.\nPassato all'opposizione nel 1947 dopo la decisione di Alcide De Gasperi di estromettere le sinistre dal governo per collocare l'Italia nel blocco internazionale filo-statunitense, rimase fedele alle direttive politiche generali dell'Unione Sovietica fino agli anni settanta e ottanta, pur sviluppando nel tempo una politica sempre pi\xc3\xb9 autonoma e di piena accettazione della democrazia gi\xc3\xa0 a partire dalla fine della segreteria Togliatti e soprattutto sotto la guida di Enrico Berlinguer, che promosse il compromesso storico con la Democrazia Cristiana e la collaborazione tra i partiti comunisti occidentali con il cosiddetto eurocomunismo.\nNel 1976 tocc\xc3\xb2 il suo massimo storico di consenso mentre sull'onda emotiva della morte improvvisa del segretario Berlinguer nel 1984 divenne il primo partito italiano (questo evento venne definito \xc2\xabeffetto Berlinguer\xc2\xbb). Con la caduta del muro di Berlino e il crollo dei Paesi comunisti tra il 1989 e il 1991, si sciolse su iniziativa del segretario Achille Occhetto, dando vita a una nuova formazione politica di stampo socialdemocratico con il Partito Democratico della Sinistra mentre una parte minoritaria guidata da Armando Cossutta contraria alla svolta fond\xc3\xb2 il Partito della Rifondazione Comunista.\n\n"
'I Quaderni del carcere sono la raccolta degli appunti, dei testi e delle note che Antonio Gramsci inizi\xc3\xb2 a scrivere dall\'8 febbraio 1929, durante la sua prigionia nelle carceri fasciste. Tuttavia, va detto che dei 33 quaderni pervenuti, ben 12 furono scritti fra il 1934 e il 1935, quindi fuori del carcere, essendo egli stato posto in libert\xc3\xa0 condizionale dal 25 ottobre 1934. \nI Quaderni - recuperati dopo la morte di Gramsci e portati a Mosca - furono pubblicati dall\'Editore Giulio Einaudi, organizzati e rivisti da Felice Platone sotto la guida di Palmiro Togliatti, in una prima edizione tra il 1948 e il 1951. Presentati originariamente secondo un ordine tematico, i Quaderni ottennero un enorme impatto nel mondo della politica, della cultura, della filosofia e delle altre scienze sociali dell\'Italia del Dopoguerra, permettendo al Partito Comunista di avviare un\'egemonia culturale incontrastata nel mondo intellettuale. Solo nel 1975 usc\xc3\xac un\'edizione critica con un\'accurata ricostruzione cronologica e filologica, curata da Valentino Gerratana.\nLe condizioni in cui nacquero portarono l\'autore ad approfondire riflessioni in completa solitudine, dando cos\xc3\xac vita a scritti che proprio da questo carattere di autonomia da un dibattito pubblico vedono nascere le maggiori ragioni di interesse. Da una parte Gramsci considerava quegli scritti quasi "esercizi" contro l\'inaridimento causato dalla vita carceraria, dall\'altra era cosciente della possibilit\xc3\xa0 di teorizzare libero da questioni politiche contingenti, quindi "per l\'eternit\xc3\xa0". Le condizioni precarie, anche per motivi di salute, nelle quali vengono scritti, rendono comunque parzialmente approssimativo o comunque non definitivo il loro contenuto agli occhi dello stesso autore.'
'Amadeo Bordiga (pronuncia /bor\xcb\x88di\xc9\xa1a/) (Ercolano, 13 giugno 1889 \xe2\x80\x93 Formia, 25 luglio 1970) \xc3\xa8 stato un politico, giornalista e rivoluzionario italiano, famoso soprattutto per i suoi contributi alle posizioni ideologiche della sinistra comunista.\nPortatore di una visione del comunismo di trazione marxista pura da contaminazioni totalitarie di stampo stalinista e critico verso molte posizioni bolsceviche, ebbe anche da ridire sulla filosofia del materialismo dialettico (portatrice automatica dell\'ateismo filosofico in ambito comunista). Bordiga fu a capo della principale corrente (quella degli astensionisti del PSI) che port\xc3\xb2 alla fondazione del Partito Comunista d\'Italia dopo la scissione avvenuta al Congresso di Livorno del PSI nel 1921. Da militante rivoluzionario, lott\xc3\xb2 apertamente contro l\'egemonia stalinista nella Terza Internazionale e "contro le degenerazioni del movimento rivoluzionario mondiale"'
'L\'economia socialista comprende l\'insieme delle teorie economiche, delle pratiche e le norme dei sistemi economici socialisti ipotetici ed esistenti.\nIl sistema economico socialista \xc3\xa8 caratterizzato dalla propriet\xc3\xa0 sociale e dallo sfruttamento dei mezzi di produzione, i quali possono assumere diverse forme tra cui quella di cooperative autonome o di propriet\xc3\xa0 pubblica diretta tramite quale viene effettuata la produzione esclusivamente e direttamente per l\'uso. Ci\xc3\xb2 che contraddistingue i sistemi socialisti \xc3\xa8 l\'utilizzo dei mercati per allocare input e beni capitali tra le unit\xc3\xa0 economiche: ci\xc3\xb2 viene definito come socialismo di mercato. Quando viene utilizzata la pianificazione, il sistema economico \xc3\xa8 designato come "economia pianificata socialista".\nL\'economia socialista \xc3\xa8 stata associata a molteplici scuole di pensiero economico. L\'economia marxista ha fornito una base per il socialismo basato sull\'analisi del capitalismo, l\'economia neoclassica e l\'economia evolutiva hanno provveduto a fornire modelli globali di socialismo. Nel corso del XX secolo, le proposte e i modelli sia per le economie pianificate che per il socialismo di mercato erano fortemente basati sull\'economia neoclassica o al massimo, su una sintesi di economia neoclassica con influenze da parte dell\'economia marxista o istituzionale.\nLa definizione di economia socialista pu\xc3\xb2 anche essere applicata all\'analisi dei sistemi economici precedenti ed esistenti che sono stati implementati negli stati socialisti, cos\xc3\xac come nelle opere dell\'economista ungherese J\xc3\xa1nos Kornai.\n\n'