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Pubblicazione: Torino ; Enna : Aleph, c1991
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
'Guardie e ladri \xc3\xa8 un film del 1951 diretto da Mario Monicelli e Steno. Fu prodotto da Dino De Laurentiis e Carlo Ponti e interpretato da Tot\xc3\xb2 e Aldo Fabrizi. Il film, che s\'innestava nella corrente neorealista, \xc3\xa8 una delle opere pi\xc3\xb9 importanti nate dalla collaborazione artistica tra i registi Monicelli e Steno nonch\xc3\xa9 uno dei migliori di Tot\xc3\xb2, la cui interpretazione \xc3\xa8 ancora oggi riconosciuta come una delle sue prove attoriali pi\xc3\xb9 apprezzate.Il film pu\xc3\xb2 essere considerato simbolicamente quello che segna l\'addio di Tot\xc3\xb2 al variet\xc3\xa0 e alla rivista. In effetti nella scena finale, da sottofondo proveniente da un\'osteria, vi \xc3\xa8 proprio la musica della rivista dell\'epoca; la canzone suonata \xc3\xa8 La fioraia del Pincio, un motivo che Anna Magnani cantava nel 1940 in Quando meno te l\'aspetti, compagnia Grandi Riviste Tot\xc3\xb2.La sceneggiatura, ambientata a Roma durante il secondo dopoguerra, vede come protagonista Ferdinando Esposito, un ladruncolo sfuggito a una guardia e che questi deve ricatturare, pena la perdita del posto. Dopo inseguimenti vari, i due finiscono per divenire amici, scoprendo di avere molti problemi che li accomunano, nonostante la totale discordanza dei ruoli. Distribuito nelle sale italiane nel novembre del 1951 e presentato in concorso alla 5\xc2\xaa edizione del Festival di Cannes, valse a Piero Tellini il premio per la sceneggiatura e a Tot\xc3\xb2 il Nastro d\'argento. Inizialmente ebbe noie dalla censura, tuttavia fu particolarmente acclamato dalla critica dell\'epoca che lo giudic\xc3\xb2 un classico dell\'allora nascente filone della commedia all\'italiana.Guardie e ladri \xc3\xa8 stato in seguito inserito, come opera rappresentativa, nella lista dei 100 film italiani da salvare, nata con lo scopo di segnalare "100 pellicole che hanno cambiato la memoria collettiva del Paese tra il 1942 e il 1978".\n\n'
"Il cinema italiano \xc3\xa8 attivo sin dall'epoca dei fratelli Lumi\xc3\xa8re. I primi filmati risalgono al 1896 e sono stati realizzati nelle principali citt\xc3\xa0 della penisola. Questi brevi esperimenti incontrano subito la curiosit\xc3\xa0 del ceto popolare incoraggiando gli operatori a produrre nuove pellicole fino a porre le basi per la nascita di una vera industria cinematografica. Nei primi anni del novecento si sviluppa il cinema muto che avr\xc3\xa0 il merito di portare alla ribalta numerosi divi italiani e che trover\xc3\xa0 una battuta d'arresto alla fine della prima guerra mondiale.Negli anni trenta, con l'avvento del sonoro e la nascita di Cinecitt\xc3\xa0, il cinema italiano vive nuove fasi produttive, sotto il controllo politico e finanziario del regime fascista. Una nuova stagione si compie alla fine della seconda guerra mondiale con la nascita del cinema neorealista che raggiunge per tutto il dopoguerra un vasto consenso di pubblico e critica. Dalla met\xc3\xa0 degli anni cinquanta fino alla fine degli anni settanta, grazie al cinema d'autore, alla commedia all'italiana ed a molti altri generi, il cinema italiano raggiunge una posizione di grande prestigio sia nazionale che estera. A partire dagli anni ottanta, a causa di molteplici fattori, la produzione italiana attraversa una profonda crisi che non ha impedito la realizzazione di pellicole di qualit\xc3\xa0, premiate ed apprezzate in tutto il mondo.\n\n"