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Pubblicazione: Viareggio : ed. Versilia Oggi, 1977 : Tip. Massarosa)
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
'La gorgia toscana \xc3\xa8 un fenomeno fonetico che caratterizza, in modo pi\xc3\xb9 o meno pronunciato, i dialetti toscani.\nPi\xc3\xb9 precisamente, la gorgia riguarda le consonanti occlusive sorde (scempie) /k/ /t/ e /p/, e in misura minore le corrispondenti sonore /g/ /d/ e /b/, oltre che le affricate postalveolari /d\xcd\xa1\xca\x92/ e /t\xcd\xa1\xca\x83/ che passano a fricative in posizione postvocalica (e in assenza di raddoppiamento sintagmatico). Molti usano ancora il termine spirantizzazione.\n\n[k] \xe2\x86\x92 [h] \xe2\x86\x92 fonema zero (solo in certe zone)\n[t] \xe2\x86\x92 [\xce\xb8] \xe2\x86\x92 fonema zero (solo in certi suffissi)\n[p] \xe2\x86\x92 [\xc9\xb8]\n[g] \xe2\x86\x92 [\xc9\xa3]\n[d] \xe2\x86\x92 [\xc3\xb0]\n[b] \xe2\x86\x92 [\xce\xb2]\n[d\xcd\xa1\xca\x92] \xe2\x86\x92 [\xca\x92]\n[t\xcd\xa1\xca\x83] \xe2\x86\x92 [\xca\x83]Un esempio: la parola identificare /identifi\xcb\x88kare/ verr\xc3\xa0 pronunciata [i\xcb\x8cdentifi\xcb\x88ha\xcb\x90re] e non [i\xcb\x8cdentifi\xcb\x88ka\xcb\x90re].\nLa gorgia \xc3\xa8 bloccata dal raddoppiamento sintagmatico: /ak\xcb\x88kasa, parlerak\xcb\x88karlo; dak\xcb\x88kapo/ (a casa, parler\xc3\xa0 Carlo, da capo/daccapo). La sequenza [hh] \xc3\xa8 inesistente nei dialetti italiani.\nLa consonante che subisce il cambiamento pi\xc3\xb9 evidente \xc3\xa8 /k/, il cui indebolimento \xc3\xa8 diventato il simbolo pi\xc3\xb9 importante dei dialetti parlati in Toscana. In alcune zone della Toscana occidentale arriva al dileguo totale [\xc2\xabzero\xc2\xbb]). La /t/ e la /p/ subiscono un cambiamento meno diffuso nel territorio toscano settentrionale.\n\n'
"Il dialetto carrarese, localmente carrarino ('l carar\xc3\xacn o 'l carar\xc3\xa9s, voce dotta) \xc3\xa8 una variante di tipo lunigianese della lingua emiliano-romagnola, del gruppo gallo-italico, parlato nella citt\xc3\xa0 di Carrara e in aree limitrofe.\n\n"
"La Versilia \xc3\xa8 la parte della Toscana nord-occidentale, all'interno della provincia di Lucca, delimitata a nord dal fiume di Seravezza e a sud dall'antico forte del Motrone, comprendente i territori dei comuni di Pietrasanta, Forte dei Marmi, Seravezza, Stazzema. Oggi, nell'uso comune, vi si fa comprendere anche la conca di Camaiore e la pianura costiera che si estende fino a Viareggio.\nLa riviera costiera ha una forte vocazione turistica con un esteso litorale sabbioso ed una vivace attivit\xc3\xa0 mondana. \nAlcuni comuni, in particolare Pietrasanta hanno puntato molto sul turismo culturale, che ha condotto in zona un turismo molto diversificato rispetto a quello del passato, che cercava sostanzialmente relax e divertimento disimpegnato.\n\n"
"L'emiliano (nome nativo: emigli\xc3\xa0n o emili\xc3\xa0n) \xc3\xa8 una lingua romanza comprendente un gruppo di variet\xc3\xa0 linguistiche locali, dette anche dialetti, parlati nell'Italia Settentrionale. Tali variet\xc3\xa0 sono diffuse prevalentemente nella regione storica dell'Emilia, ma si estendono anche in territori circostanti di Lombardia, Piemonte, Liguria, Toscana e Veneto. Insieme al romagnolo, l'emiliano costituisce il continuum emiliano-romagnolo, appartenente al gruppo gallo-italico delle lingue galloromanze, a loro volta facenti parte delle lingue romanze occidentali. Pertanto, come le altre lingue gallo-italiche, il francese, l'occitano ed il catalano presenta fenomeni fonetici e sintattici innovativi che lo distinguono dall'italiano.\nUna koin\xc3\xa8 emiliana non esiste, tuttavia studi pi\xc3\xb9 recenti e mirati hanno individuato alcune koin\xc3\xa9 locali intorno a singole citt\xc3\xa0 o piccole aree."
'Con dialetto toscano si intende un insieme di vernacoli (ossia un continuum dialettale) di ceppo romanzo diffuso nell\'area d\'Italia corrispondente all\'attuale regione Toscana, con l\'esclusione delle parlate della Romagna toscana, di quelle della Lunigiana e di quelle dell\xe2\x80\x99area carrarese.Caratteristica principale di tali idiomi \xc3\xa8 quella di essere sostanzialmente parlati; ci\xc3\xb2 garantisce una chiara distinzione dall\'italiano, che da sempre (e soprattutto fino al 1860) \xc3\xa8 stata una lingua quasi esclusivamente scritta, letteraria, aristocratica, parlata dalle \xc3\xa9lite scolarizzate. Il toscano quindi \xc3\xa8 un sistema linguistico allo stesso tempo innovativo (grazie all\'uso vivo), ma anche conservativo, arcaizzante, grazie al suo (ancora oggi forte) legame con le aree pi\xc3\xb9 rurali della regione. \nTradizionalmente, il toscano non era considerato un dialetto italiano data la grande somiglianza con l\'italiano colto di cui, peraltro, \xc3\xa8 la fonte (sia pure modificatasi nel tempo rispetto alla parlata odierna) perch\xc3\xa9 ritenuto, erroneamente, una semplice variante o vernacolo dell\'italiano. \nI primi contributi letterari significativi in toscano risalgono al XIII-XIV secolo con le opere di Dante Alighieri, Francesco Petrarca e Giovanni Boccaccio, e successivamente nel XVI secolo con Niccol\xc3\xb2 Machiavelli e Francesco Guicciardini, che conferirono ai parlari toscani la dignit\xc3\xa0 di "lingua letteraria" della penisola. \nAl momento dell\'unificazione dell\'Italia fu scelto come lingua da adoperare ufficialmente, mettendo fine a una secolare discussione, a cui aveva partecipato anche Dante (nel De vulgari eloquentia), che vedeva due fazioni contrapposte, una che sosteneva la nascita di una lingua italiana sulla base di uno dei cosiddetti dialetti e un\'altra che si proponeva di creare una nuova lingua che prendesse il meglio dai vari dialetti. Prese piede agli inizi del XIX secolo proprio la prima corrente, soprattutto grazie al prestigioso parere di Alessandro Manzoni (molto nota \xc3\xa8 la vicenda relativa alla scelta della lingua per la stesura de I promessi sposi e i panni sciacquati in Arno), ma non poche furono le critiche mossegli da chi sosteneva (in primo luogo il glottologo goriziano Graziadio Isaia Ascoli) che il toscano era un dialetto come gli altri e una vera lingua nazionale sarebbe potuta nascere solo dopo l\'incontro tra le varie culture del paese.\n\n'
"La Versilia \xc3\xa8 la parte della Toscana nord-occidentale, all'interno della provincia di Lucca, delimitata a nord dal fiume di Seravezza e a sud dall'antico forte del Motrone, comprendente i territori dei comuni di Pietrasanta, Forte dei Marmi, Seravezza, Stazzema. Oggi, nell'uso comune, vi si fa comprendere anche la conca di Camaiore e la pianura costiera che si estende fino a Viareggio.\nLa riviera costiera ha una forte vocazione turistica con un esteso litorale sabbioso ed una vivace attivit\xc3\xa0 mondana. \nAlcuni comuni, in particolare Pietrasanta hanno puntato molto sul turismo culturale, che ha condotto in zona un turismo molto diversificato rispetto a quello del passato, che cercava sostanzialmente relax e divertimento disimpegnato.\n\n"
'L\'Europa \xc3\xa8 uno dei sei continenti della Terra.\nL\'idea di "continente" europeo non \xc3\xa8 universale: alcuni testi di geografia non europei fanno riferimento a un continente eurasiatico, o a un subcontinente europeo, dato che l\'Europa non \xc3\xa8 circondata interamente dal mare ed \xc3\xa8, in ogni caso, pi\xc3\xb9 un concetto storico - culturale che geografico.\n\n'