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Pubblicazione: Firenze : Sansoni, 1961
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
"Edgar Morin, pseudonimo di Edgar Nahoum (Parigi, 8 luglio 1921), \xc3\xa8 un filosofo e sociologo francese.\n\xc3\x88 noto per l'approccio transdisciplinare con il quale ha trattato un'ampia gamma di argomenti, fra cui l'epistemologia."
'La grande onda di Kanagawa (\xe7\xa5\x9e\xe5\xa5\x88\xe5\xb7\x9d\xe6\xb2\x96\xe6\xb5\xaa\xe8\xa3\x8f Kanagawa okinami ura?, lett. "Una grande onda al largo di Kanagawa") \xc3\xa8 una xilografia in stile ukiyo-e del pittore giapponese Hokusai pubblicata la prima volta tra il 1830 e il 1831.\n\xc3\x88 la prima e pi\xc3\xb9 celebre opera della serie intitolata Trentasei vedute del Monte Fuji (\xe5\xaf\x8c\xe5\xb6\xbd\xe4\xb8\x89\xe5\x8d\x81\xe5\x85\xad\xe6\x99\xaf Fugaku sanj\xc5\xabrokkei?), oltre a essere la pi\xc3\xb9 famosa nel suo genere e una delle immagini pi\xc3\xb9 conosciute al mondo.\nDi dimensioni 25,7 \xc3\x97 37,9 cm, raffigura un\'onda tempestosa che minaccia alcune imbarcazioni al largo di una zona corrispondente all\'odierna prefettura di Kanagawa; come in tutte le altre rappresentazioni di questa serie sullo sfondo compare il Monte Fuji. Sebbene venga vista come l\'opera che pi\xc3\xb9 rappresenta l\'arte giapponese, in realt\xc3\xa0 essa combina in egual misura elementi tradizionali della pittura orientale e caratteristiche tipiche dello stile occidentale. Ottenne immediato successo sia in patria che in Europa, contribuendo alla nascita del giapponismo nella seconda met\xc3\xa0 del XIX secolo. Dal XX secolo in poi la sua popolarit\xc3\xa0 crebbe ancora diffondendosi tantissimo nella cultura di massa, venendo spesso copiata e parodiata.\n\xc3\x88 possibile trovare diverse copie dell\'opera conservate in svariati musei del mondo tra cui il Metropolitan Museum of Art di New York, il British Museum di Londra, l\'Art Institute of Chicago, la National Gallery of Victoria di Melbourne, la Biblioth\xc3\xa8que nationale de France di Parigi, il Civico Museo d\'Arte Orientale di Trieste, il Museo d\'arte orientale di Torino e il Museo d\'arte orientale Edoardo Chiossone di Genova.'
'Armand Gatti (Monaco, 26 gennaio 1924 \xe2\x80\x93 Saint-Mand\xc3\xa9, 6 aprile 2017) \xc3\xa8 stato un drammaturgo, scenografo e regista francese.\nPass\xc3\xb2 la sua infanzia nella baraccopoli di Tonkin con suo padre, Augusto Reiner Gatti, spazzino, e sua madre, Letizia Lusona, collaboratrice domestica. Segu\xc3\xac i suoi studi al seminario Saint-Paul a Cannes.\n\n'
"Il cavallo alato \xc3\xa8 una creatura mitologica solitamente rappresentata provvista di un paio di ali piumate, ispirate a quelle dei volatili. Questa forma fantastica e immaginaria del cavallo \xc3\xa8 presente fin dalla pi\xc3\xb9 antica epoca nell'arte e nelle storie di miti, leggende, diverse religioni e tradizioni del folklore. Originario dell'antico Vicino Oriente, il cavallo alato arriva in Europa grazie al Pegaso della mitologia greca.\n\xc3\x88 molto presente anche nella mitologia araba e in India, sia nelle tradizioni ind\xc3\xb9 che nel buddismo, in Cina, tra gli Etruschi, in Francia nel folklore del Giura, in Corea con Chollima, in Africa e nel Nord America.\nStudiato da Spinoza e vari psicoanalisti, il cavallo alato unisce il simbolismo del cavallo classico, quello dell'animale ctoniano e dello psicopompo, con quello dell'uccello, animale rappresentante leggerezza ed elevazione spirituale.\nIl cavallo alato pi\xc3\xb9 noto \xc3\xa8 Pegaso (in greco antico: \xce\xa0\xce\xae\xce\xb3\xce\xb1\xcf\x83\xce\xbf\xcf\x82, P\xe1\xb8\x97gasos), originario della mitologia greca. Diverse opere fantasy, fumetti e giochi di ruolo presentano dei cavalli alati, come ad esempio i thestral di Harry Potter.\n\n"