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Pubblicazione: Milano [etc.] : Avanti!, 1955
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
'Il campo di concentramento di Mauthausen, denominato campo di concentramento di Mauthausen-Gusen dall\'estate del 1940, era un lager nazista, una fortezza in pietra eretta nel 1938 in cima a una collina sovrastante la piccola cittadina di Mauthausen, nell\'allora Gau Oberdonau, ora Alta Austria, situata a circa venticinque chilometri a est di Linz.\nConsiderato impropriamente come semplice campo di lavoro, fu di fatto, fra tutti i campi nazisti, \xc2\xabil solo campo di concentramento classificato di "classe 3" (come campo di punizione e di annientamento attraverso il lavoro)\xc2\xbb. Vi si attu\xc3\xb2 lo sterminio soprattutto attraverso il lavoro forzato nella vicina cava di granito, e la consunzione per denutrizione e stenti, pur essendo presenti anche alcune piccole camere a gas.\n\n'
"Il campo di transito di Bolzano (in tedesco: Polizei- und Durchgangslager Bozen, anche Dulag Bozen) fu un campo di concentramento nazista che fu attivo a Bolzano, nel quartiere di Gries-San Quirino, dall'estate del 1944 alla fine del secondo conflitto mondiale. Prima di questa data era gi\xc3\xa0 in essere dal 1942 un Lager fascista per prigionieri di guerra alleati. Ubicato in via Resia 80, oggi presso l'ex Lager si trova un luogo della memoria.\n\n"
"Il campo di concentramento (o internamento) \xc3\xa8 una struttura carceraria all'aperto adatta alla detenzione di civili e/o militari. Si tratta solitamente di una struttura provvisoria, adatta a detenere grandi quantit\xc3\xa0 di persone, in genere prigionieri di guerra, destinati a essere scambiati o rilasciati alla fine del conflitto.\nComunemente \xc3\xa8 formato dalle baracche o container disposti ordinatamente, contenenti dormitori, refettori, uffici e analoghe costruzioni necessarie alla reclusione dei prigionieri, e circondate da reticolati di filo spinato o altri tipi di barriere. Il perimetro del campo era sorvegliato da ronde di guardie armate.\nI metodi e le finalit\xc3\xa0 di sistematica eliminazione dei prigionieri, attuati in queste strutture nel XIX secolo nella guerra di secessione americana da ambedue le parti in conflitto, e nel XX secolo, soprattutto da parte degli inglesi durante la seconda guerra boera, nella Germania nazista e nell'Unione Sovietica negli anni intorno alla seconda guerra mondiale, hanno fatto s\xc3\xac che nel linguaggio comune campo di concentramento sia spesso assimilato a campo di sterminio, che ne \xc3\xa8 invece un sottotipo anomalo.\nIl trattamento di prigionieri civili e militari nei campi di internamento in tempo di guerra \xc3\xa8 regolato dalla III e IV Convenzione di Ginevra del 12 agosto 1949. I campi d'internamento sono tuttora usati da unit\xc3\xa0 politiche in guerra, regimi illiberali o come soluzione estrema nella regolazione dei flussi migratori verso alcuni paesi (campo per rifugiati)."
'Il termine Olocausto indica, a partire dalla seconda met\xc3\xa0 del XX secolo, il genocidio di cui furono responsabili le autorit\xc3\xa0 della Germania nazista e i loro alleati nei confronti degli ebrei d\'Europa e, per estensione, lo sterminio di tutte le categorie di persone dai nazisti ritenute "indesiderabili" o "inferiori" per motivi politici o razziali. Oltre agli ebrei, furono vittime dell\'Olocausto le popolazioni slave delle regioni occupate nell\'Europa orientale e nei Balcani, e quindi prigionieri di guerra sovietici, oppositori politici, massoni, minoranze etniche come rom, sinti e jenisch, gruppi religiosi come testimoni di Geova e pentecostali, omosessuali e portatori di handicap mentali o fisici. \nTra il 1933 e il 1945, furono circa 15-17 milioni le vittime dell\'Olocausto, di entrambi i sessi e di tutte le et\xc3\xa0 (senza riguardo per anziani e bambini), tra cui 5-6 milioni di ebrei.\nLa parola "Olocausto" deriva dal greco \xe1\xbd\x81\xce\xbb\xcf\x8c\xce\xba\xce\xb1\xcf\x85\xcf\x83\xcf\x84\xce\xbf\xcf\x82 (hol\xc3\xb2kaustos, "bruciato interamente"), a sua volta composta da \xe1\xbd\x85\xce\xbb\xce\xbf\xcf\x82 (h\xc3\xb2los, "tutto intero") e \xce\xba\xce\xb1\xce\xaf\xcf\x89 (k\xc3\xa0i\xc5\x8d, "brucio") ed era inizialmente utilizzata ad indicare la pi\xc3\xb9 retta forma di sacrificio prevista dal giudaismo. L\'Olocausto, in quanto genocidio degli ebrei, \xc3\xa8 identificato pi\xc3\xb9 correttamente con il termine Shoah (in ebraico: \xd7\xa9\xd7\x95\xd7\x90\xd7\x94\xe2\x80\x8e?, lett. "catastrofe, distruzione") che ha trovato ragioni storico-politiche nel diffuso antisemitismo secolare.\nL\'eliminazione di circa i due terzi degli ebrei d\'Europa venne organizzata e portata a termine dalla Germania nazista mediante un complesso apparato amministrativo, economico e militare che coinvolse gran parte delle strutture di potere burocratiche del regime, con uno sviluppo progressivo che ebbe inizio nel 1933 con la segregazione degli ebrei tedeschi, prosegu\xc3\xac, estendendosi a tutta l\'Europa occupata dal Terzo Reich durante la seconda guerra mondiale, con il concentramento e la deportazione e quindi culmin\xc3\xb2 dal 1941 con lo sterminio fisico per mezzo di eccidi di massa sul territorio da parte di reparti speciali, e soprattutto in strutture di annientamento appositamente predisposte (campi di sterminio), in cui attuare quella che i nazisti denominarono soluzione finale della questione ebraica. L\'annientamento degli ebrei nei centri di sterminio non trova nella storia altri esempi a cui possa essere paragonato, per le sue dimensioni e per le caratteristiche organizzative e tecniche dispiegate dalla macchina di distruzione nazista. Tuttavia, l\'idea della "unicit\xc3\xa0 della Shoah" in quanto incommensurabile e non confrontabile con ogni altro evento \xc3\xa8 assai discussa tra gli storici.\n\n'