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Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: analitico, Lingua: ita, Paese: IT
Fa parte di: Citt e tendenze
'Il territorio del comune di Firenze come \xc3\xa8 oggi \xc3\xa8 il risultato di complesse vicende amministrative che hanno visto la sua espansione, quasi sempre a danno dei comuni confinanti, dal 1865 al 1939.\nFino al 1865 il comune di Firenze era infatti delimitato dalla cerchia delle mura medievali, al di l\xc3\xa0 delle quali cominciavano subito i territori dei comuni di Rovezzano, Bagno a Ripoli, Galluzzo, Legnaia, Pellegrino e Fiesole. In quest\'anno, in vista della prevedibile espansione edilizia della citt\xc3\xa0, divenuta capitale d\'Italia, si decise di allargarne il territorio comunale.\nIn un primo tempo si pens\xc3\xb2 ad un\'annessione tout court dei sei comuni limitrofi, ipotesi poi abbandonata per difficolt\xc3\xa0 logistiche (basti pensare a Bagno a Ripoli, il cui territorio si spingeva fino nel Chianti) o per ragioni storiche (il prestigio di Fiesole). Fu pertanto decisa una parziale espansione, che port\xc3\xb2 all\'annessione al comune di Firenze di una corona circolare di territorio attorno alle mura, ottenuta con parti dei soppressi comuni di Legnaia, Rovezzano e Pellegrino e con la riduzione di quelli di Bagno a Ripoli, Fiesole e Galluzzo.\nIn questa occasione al comune di Firenze furono annesse le zone di Legnaia, i sobborghi del Pignone e di Verzaia, Bellosguardo e Monticelli dal comune di Legnaia; il Parco delle Cascine, Rifredi, Montughi, Il Pino, parte di Novoli e Polverosa dal comune del Pellegrino; San Salvi e Varlungo dal comune di Rovezzano; una zona prossima alle mura (attuali quartieri del Campo di Marte, San Gervasio e la zona del Viale Mazzini) dal comune di Fiesole; San Miniato, Pian de\' Giullari, Il Bandino e Badia a Ripoli dal comune di Bagno a Ripoli; Arcetri, Poggio Imperiale, San Gaggio e Le Due Strade dal comune di Galluzzo.\nNel 1869 il comune di Firenze restitu\xc3\xac la frazione del Bandino ed una piccola enclave (il palazzo comunale) a quello di Bagno a Ripoli.\nNel 1910 il comune di Fiesole cedette a quello di Firenze due zone: una comprendente Trespiano, Serpiolle, parte di Pian di San Bartolo e Careggi; l\'altra comprendente Rovezzano, Settignano e Coverciano.\nNel 1915 il comune di Firenze si annett\xc3\xa9 una piccolissima zona del comune di Bagno a Ripoli (l\'enclave che comprendeva il palazzo comunale del comune limitrofo).\nNel 1928 fu decisa un\'ulteriore grande espansione del comune di Firenze, che raggiunse le attuali dimensioni (salvo un\'eccezione). Il territorio fiorentino si allarg\xc3\xb2 con le zone di Brozzi, Peretola, Quaracchi, Petriolo e La Sala (dal soppresso comune di Brozzi); Galluzzo, San Felice ad Ema e Cascine del Riccio (dal soppresso comune del Galluzzo); Il Bandino, Badia a Ripoli, Nave a Rovezzano, parte di Ponte a Ema (dal comune di Bagno a Ripoli); Castello, Quarto, Il Sodo, Le Panche, Il Lippi e parte delle localit\xc3\xa0 di Novoli, Polverosa e San Silvestro a Ruffignano (dal comune di Sesto Fiorentino) e San Bartolo a Cintoia, Santa Maria a Cintoia, Marignolle, San Lorenzo a Greve, Ugnano, Mantignano e Sollicciano (dal comune di Casellina e Torri, in tale occasione ribattezzato Scandicci).\nNegli anni successivi, soprattutto in occasione del varo del Piano Regolatore del 1934, non mancarono proposte per allargare ulteriormente il territorio comunale fiorentino, anche ben oltre i limiti gi\xc3\xa0 proposti nel 1865; ad esempio la Confederazione Nazionale Sindacati Fascisti Professionisti ed Artisti di Firenze propose di annettere al capoluogo i comuni di Sesto Fiorentino, Bagno a Ripoli, Fiesole, Impruneta, il 40% del comune di Scandicci e larghe fette di quelli di Vaglia e Campi Bisenzio: secondo questa associazione, i confini comunali fiorentini dovevano essere delimitati a nord e ad est dai crinali appenninici e collinari, a sud dalla Greve e ad ovest dal Bisenzio.\nNel 1939 il comune di Firenze restitu\xc3\xac la frazione di Signano a quello di Scandicci.\nNel secondo dopoguerra, in ragione anche della tumultuosa espansione edilizia ed industriale della citt\xc3\xa0, si proposero ulteriori allargamenti del territorio comunale fiorentino: negli anni cinquanta si (ri) prospett\xc3\xb2 l\'annessione del comune di Sesto Fiorentino e nei successivi anni ottanta quella di Scandicci. Queste proposte rimasero per\xc3\xb2 inattuate, sia per motivi campanilistici che per ragioni di equilibri politici. Nel maggio del 2013, confortato dal successo dei referendum sulla fusione di alcuni comuni toscani e da un sondaggio che vedeva favorevoli due cittadini su tre, Andrea Barducci, allora Presidente della Provincia di Firenze, propose la creazione della Grande Firenze mediante la fusione del comune capoluogo con quelli di Bagno a Ripoli, Calenzano, Campi Bisenzio, Fiesole, Impruneta, Lastra a Signa, Pontassieve, Scandicci, Sesto Fiorentino e Signa. L\'idea della fusione del Comune di Firenze con alcuni della cintura metropolitana, in particolare con Scandicci e Bagno a Ripoli, \xc3\xa8 stata rilanciata nell\'ottobre 2015 dal Sindaco Dario Nardella: la proposta del primo cittadino fiorentino \xc3\xa8 stata accolta favorevolmente da diversi colleghi della cintura, in particolare da Emiliano Fossi, Sindaco di Campi Bisenzio, che ha sollecitato tempi rapidi per l\'operazione "Grande Firenze".\nUna curiosit\xc3\xa0 legata alle tumultuose vicende amministrative di Firenze e dintorni \xc3\xa8 il fatto che alcuni personaggi celebri considerati "fiorentinissimi" fossero in realt\xc3\xa0 nati in comuni limitrofi: i casi pi\xc3\xb9 noti sono quelli di Gino Bartali e Mario Luzi, entrambi nati nel 1914 quando i loro borghi natii, rispettivamente Ponte ad Ema e Castello, facevano parte dei comuni di Bagno a Ripoli e Sesto Fiorentino.\n\n'